Lamezia, viceministro della salute Sileri alla Progetto Sud: “Ospedali non si chiudono, semmai si aprono”

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Lamezia Terme - Un incontro utile e costruttivo quello che ha visto intervenire il Viceministro alla Salute onorevole Pierpaolo Sileri presso la sede di Comunità Progetto Sud, dopo una visita preliminare avvenuta a Roma il 7 luglio, nella quale, alla presenza del senatore Auddino, i responsabili hanno consegnato 5000 firme, con la sottoscrizione di 120 sindaci calabresi, per una riforma della sanità in Calabria. Una riforma urgente, per la quale la Comunità si batte già prima del periodo Covid, in una regione con il 21% di mobilità passiva, ovvero di ricoveri fuori regione per cure ospedaliere, reduce da 11 anni di commissariamento. Una riforma che ora diventa decisamente improrogabile. Il presidente don Giacomo Panizza, insieme al responsabile del gruppo “Comunità Competente” Rubens Curia e all’avvocato Italo Reale, auspicano una compartecipazione di persone e associazioni della società civile per arrivare ad uscire da una situazione di stallo che solo ieri ha visto la chiusura di laboratori di analisi presso l’azienda di Corigliano-Rossano, e che impedisce da anni il soddisfacimento dei 3 Lea fondamentali relativi alle cure domiciliari, ai servizi di screening, alle emergenze-urgenze.

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“In 15 anni la Calabria ha subito una riduzione del personale medico-infermieristico del 15/20%, ma i tagli di altre professionalità operanti negli ospedali sono arrivate anche al 24%” ammette Sileri, “e quanto ai posti letto i tagli negli ultimi 20 anni sono stati del 60%: basta con la chiusura degli ospedali, gli ospedali non si chiudono, semmai si aprono”. La strategia del viceministro consisterebbe in un’erogazione di controllata e “guidata” di fondi, il cui utilizzo andrebbe accuratamente rendicontato e monitorato a livello centrale, anche in merito alla ripartizione. Sileri si dice inoltre “contrario al commissariamento, poiché fare tagli a servizi e assunzioni non fa che appesantire ulteriormente il sistema”: meglio semmai un “commissariamento chirurgico” che interessi solo alcune zone, visto che “non tutto in Calabria non funziona”, che sia affidato a soggetti competenti. Negli ospedali “solo persone foriere di eccellenze e libere da vincoli politici”, una maggiore attenzione ad anziani, donne, soggetti fragili e bambini, in particolare in merito alle cure palliative e alla salute mentale.

Ancora un parere a proposito del Mes: “Gli articoli 13 e 14 del Trattato fanno sì che esista un sistema di controllo su come utilizzare i fondi, passibile di manovre correttive future, che sarebbero decise da un border esterno: ciò potrebbe significare dover tagliare poi da qualche altra parte. Se questi articoli restano sospesi d’accordo, ma ora come ora pongono dei vincoli e degli interrogativi sul futuro a mio parere troppo alti”. La conferenza è stata seguita in diretta facebook da circa 3000 persone, con oltre 500 interazioni.

Giulia De Sensi

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