Lamezia Terme – Conclusi i lavori di restauro per la chiesa di San Domenico e celebrati i 25 anni di sacerdozio di Don Antonio Brando. Si è pertanto trattato di un significativo e duplice evento quello della serata di ieri per tanti fedeli e amici lametini, un vero momento di festa che ha concentrato in sé questi speciali avvenimenti, la festa che ha omaggiato i 25 anni di sacerdozio di Don Antonio Brando, amato nonché sempre apprezzato parroco della chiesa di San Domenico e la conclusione dei lavori di restauro dello storico edificio sacro.
Le opere di rifacimento strutturale riguardanti la chiesa sono consistiti nei ‘necessari interventi di recupero degli intonaci per danni dovuti all’umidita di risalita e consolidamento volta in camorcanna’. I lavori di messa in sicurezza, aveva spiegato il presule, hanno portato alla chiusura della chiesa e, “per l’occasione, in nostro appoggio ci sono state le chiese del Crocifisso e la Cappella delle suore del Beato Tommaso Maria Fusco dove sono state officiate le Sante Messe”.
Lo storico edificio assieme al contiguo convento è stato fondato dai frati domenicani intorno al 1500, inoltre questi ospitò il filosofo Tommaso Campanella. Un edificio sacro tra i più apprezzati dai cittadini, in particolare per il suo sacro contenuto, ‘intriso’, di storia per le diverse vicissitudini cui è stato protagonista, tra cui il terremoto del 1638 e quindi poi ricostruito, e appunto, quest’ultimo restauro. Inoltre, custodisce al suo interno importanti dipinti realizzati da Francesco Colelli e affreschi raffiguranti episodi e personaggi della Sacra Scrittura. Preziose opere che sono state ben attenzionate durante il lungo lavoro di ristrutturazione.
A concelebrare il 25esimo di sacerdozio, il vescovo Serafino Parisi, ben lieto di partecipare alla cerimonia. Oltre la celebrazione eucaristica per don Antonio ricorrono anche i 41 anni di servizio sacerdotale del Vescovo emerito Vincenzo Rimedio e sempre oggi sono avvenute 24 ordinazioni sacerdotali. Nella sua attenta omelia Sua Eccellenza ha spiegato la scrittura di oggi sottolineando ‘la presenza dei fedeli nel corso della storia’ e cosa significa veramente “piacere a Dio” stante nella fondamentale regola del “non ricercare l’individualismo ma, al contrario, essere aperti nei confronti dell’altro”.
Dunque ha aggiunto, “per costruire una comunità aperta si deve guardare e dichiararsi all’altro e uscire dall’individualismo senza esaltare se stessi, ma ascoltare attivamente perché noi siamo chiamati a partecipare al legame esistente tra me e l’altro che è fondamentalmente quello che vuole il Signore”. - Fare proprie, quindi, le massime Evangeliche di: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto te stesso”, “Amerai il tuo prossimo come te stesso”.
Don Antonio dal canto suo, in ‘veste’ di festeggiato, non ha potuto fare a meno di ringraziare tutti, fra diaconi, volontari, fedeli e Cei (che ha finanziato il progetto di restauro per il 70%) e tutte le maestranze che hanno permesso tutto questo, nonché i presuli che ha conosciuto e incontrato, e lo hanno accompagnato, durante il suo Ministero, come Don Pasquale De Fazio che festeggia anche oggi i 23 anni di sacerdozio, Don Tonino Fiozzo, Don Enzo Pujia, Don Mimmo della chiesa della Pietà venuto a mancare quattro anni fa e i Vescovi emeriti, Mons. Giuseppe Schillaci, Mons. Luigi Antonio Cantafora e Monsignor Vincenzo Rimedio “che - ha detto un emozionato Don Antonio - 25 anni fa mi ordinò sacerdote”.
Il sacerdote di San Domenico non ha mancato poi di donare i suoi affettuosi saluti alle comunità che lo hanno seguito, agli ammalati, laici consacrati e poveri. “È stato fatto tanto - ha aggiunto concludendo Don Antonio - ma c’è ancora da ricostruire per bene la comunità”. Un sentito augurio per Don Antonio è stato inviato anche dall’elemosiniere Vaticano.
Presenti all’evento l’Amministrazione comunale con Giancarlo Nicotera il quale oltre a porgere gli auguri a Don Antonio, offre un abbraccio a Mons. Rimedio definendolo come un “punto fermo della nostra comunità, sostenendo come la chiesa sia un importante centro educativo per le sue programmate attività di accoglienza”. Altri presenti sono stati Francesco Morelli della Polizia di Stato, i carabinieri, la polizia locale, il sindaco di Serrastretta Antonio Muraca e il dirigente scolastico dell’istituto Perri-Pitagora, Giuseppe De Vita.
Francesco Ielà
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