Lamezia Terme – “Con l’approssimarsi del mese di febbraio viene in mente e ci si chiede come mai la fiera agricola non si svolge più”. Sulla questione interviene, Piero Renda, del Parco Agricolo di Calabria, che ricorda quella che definisce la “più grande nel settore agro alimentare e artigianale della Calabria, alla quale partecipavano centinaia di aziende provenienti da tutta Italia. Si era creato un bacino enorme di visitatori, espositori, un vero aiuto per l'economia locale. L’ultima grande Fiera fu del compianto Gianni Lucchino come presidente, poi il declino. Quest'ultima fase dovuta soprattutto alla decisione di far gestire, un organismo così importante, a gente messa li soltanto per incarico politico”.
Si era pensato, prosegue Renda “di costituire una società per azioni, proposta caduta nel vuoto. Altro problema è stato individuare una localizzazione fissa in città anche se delle proposte non sono mancate. Si era individuata l'ex Cantina sociale di Sambiase, poi venduta per colmare i debiti del comune. Eppure, abbiamo l'area dove sono insediati i Rom a Scordovillo che si potrebbe utilizzare, recuperare e darla alla collettività o la zona fiume Bagni. I nostri amministratori, molto illuminati, hanno deciso di creare un’area fieristica nella zona ex Sir, anche per giustificare il senso alla mancata politica di industrializzazione del Lametino ed il continuo sperpero di denaro pubblico, vedi S.I.R. che la ricorda l’esistente banchina semi crollata o pensiamo alla Fondazione Terina cessata ultimamente per i troppi debiti. Inoltre, si stanno organizzando delle manifestazioni sotto la sigla di Cibo e gusto ma che nella pratica non hanno nessuna funzione. Intanto quello che si era pensato per Lamezia, di avere un’area espositiva, anche se non nello specifico settore agro alimentare, è stata spostata a Catanzaro e li si che sono arrivati i fondi”.
Secondo Renda “Lamezia è rimasta a bocca asciutta e tutti quei politici che dovrebbero difendere il territorio, purtroppo, sono succubi delle loro poltrone e decisioni dell'alto. Le proposte che sono state fatte come il Museo della Memoria contadina e del parco di Biodiversità di Savutano ancora non hanno avuto un riscontro. Lamezia e zone limitrofe vivono soprattutto di agricoltura, con aziende che espongono ed esportano, in ogni parte d' Italia, ottimi vini e olio EVO di alta qualità, agrumi, altre impegnate nel vivaismo, alla produzione della nocciola, del mirto e mirtilli (per quest'ultimi si potrebbe creare ad un Consorzio di produttori) e penso sia possibile unire un gruppo di imprenditori che possano dare seguito ad un nuovo Ente fiera e visto che si è in prossimità delle elezioni, sarebbe bene che nei programmi dei partiti venga inserita la proposta di un’area espositiva in città e non a 20 km di distanza”.
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