Lamezia: piazza Mazzini ad un anno dall’inaugurazione

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Lamezia Terme - Dalla sua inaugurazione, esattamente un anno fa, tante cose sono cambiate a piazza Mazzini. La già storica piazza d’Armi, luogo di ritrovo del centro cittadino, non c’è più e a ricordarla è rimasta solo la fontana. La ristrutturazione della piazza e della villa comunale ha portato con sé strascichi che ancora oggi pesano a molti cittadini lametini ai quali questa nuova piazza proprio non piace. A parte le polemiche susseguitesi negli anni, e che ancora oggi sono argomento di discussione, la storia di piazza Mazzini è davvero tormentata, una vera e propria storia infinita. Se la si guarda oggi, ci si rende subito conto che le ultime decisioni, che l’hanno fatta divenire il nuovo, provvisorio, terminal degli autobus che non ha sicuramente giovato a mantenerne il decoro urbano, architettonico e, anche il restyling, soprattutto per quanto riguarda la pavimentazione, sembra un lontano ricordo. L’ultima decisione di spostare il terminal bus dall’area mercatale di via Cristoforo Colombo a piazza Mazzini ha decisamente comportato un deterioramento della pavimentazione che, come si evince dalle foto, è stata danneggiata dal continuo passare di mezzi di trasporto pubblici che, quotidianamente stazionano nella centralissima piazza. Probabilmente la pavimentazione non era predisposta a questa destinazione d’uso, nonostante nel progetto iniziale fosse stata prevista una fermata per bus e taxi con annessa pensilina che, attualmente, domina con la sua struttura in ferro su tutta la piazza. A questo poi, si aggiunge il fatto che, nei weekend, diversi automobilisti, usufruendo delle aperture dovute alla presenza del capolinea, decidano, incuranti, di parcheggiare selvaggiamente in quella che, una volta, doveva essere una zona completamente pedonale.

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Il Concorso di Idee indetto dal Comune nel 2005

Passato un anno, quindi, sembra essere cambiata anche la destinazione d’uso di questa piazza, da sempre punto di aggregazione. La volontà della precedente amministrazione quando bandì, nel 2005 il “Concorso di idee per la riqualificazione di Piazza Mazzini-Piazzetta Santa Maria”, fu quella, come hanno spiegato più volte, “di intervenire su due spazi (Piazza Mazzini e Piazza della Repubblica, ndr) che gradualmente hanno perso la loro valenza originaria, dando un forte segnale di discontinuità con il passato”, con l’obiettivo finale di “diventare aree pedonali finalmente accoglienti e vivibili”. Il concorso di idee a livello regionale, rivolto a giovani laureati delle facoltà di Architettura ed Ingegneria, delle Facoltà di Urbanistica e di Pianificazione Restauro dei beni architettonici ed ambientali e dell’Accademia delle Belle Arti, fu vinto da tre progettisti, Pasquale Leone, Luca Maugeri e Pasquale Onorato, il cui lavoro fu esposto durante una mostra allestita nel novembre del 2005 nel Complesso Monumentale di San Domenico. Progetto vincitore che rappresenta la base dalla quale sono partite le linee guida per la stesura del progetto finale, consistente nel “rifacimento della pavimentazione e dell'arredo urbano, nella riorganizzazione della viabilità, delle aree pedonale, dell'area verde e anche nella creazione di una pensilina di attesa per pullman e taxi e di un nuovo spazio ristoro nel centro della città”.

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I lavori di restyling e il costo dell’investimento

I lavori di ristrutturazione partirono, non senza difficoltà, a fine agosto del 2011, con già ritardi e polemiche. Si costituì, infatti, un comitato per la salvaguardia della storica piazza e del platano che, in un primo momento, si pensava potesse essere abbattuto. I tempi di consegna erano stati stabiliti in dieci mesi ma ci sono voluti 3 anni di gestazione per vedere partorire la piazza così come la vediamo oggi. Tre anni di incontri e scontri tra Amministrazione e cittadinanza che questa piazza, così come concepita, proprio non la manda giù. Un investimento complessivo di 2 milioni e 500 mila euro, finanziato con risorse liberate nell’ambito del Piano di Sviluppo Urbano, per il restyling che ha interessato la piazza principale, l’adiacente piazza Santa Maria, l’area pedonale circostante, il nuovo parco giochi con un’area allestita e, con una variante in corso d’opera, si è esteso l’intervento di riqualificazione anche a piazza Porcelli, da sempre terminal bus per le linee urbane, i cui lavori sono in fase di ultimazione e che prevedono una zona parcheggi. I lavori furono affidati alla CAEC, Consorzio Artigiano Edile Comiso Società Cooperativa, in cui figura anche la ditta lametina dei fratelli Cocconcelli, che si è aggiudicato l’appalto per un totale di 1.093.122,01 euro, incluso gli oneri di sicurezza, con un ribasso del 35,324% su una base d’asta di 1.626.758,01 euro.

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Lo spostamento del terminal bus

Con la fine dei lavori, però, non sono finite le polemiche che, questa volta, oltre al malcontento per il poco verde dell’area, e per la snaturalizzazione della piazza, hanno riguardato il capolinea dei bus. Con la scelta di lasciare il terminal in piazza Mazzini, scelta che comunque dovrebbe essere temporanea, si è persa la valenza iniziale del progetto che voleva darle l’aspetto e le caratteristiche di una vera e propria Agorà, “un luogo – come spiegava l’allora assessore ai lavori pubblici Rosario Piccioni - dove poter fare comunità”. Probabilmente, con la decisione della giunta Mascaro datata 11 settembre, di predisporre un piano per spostare nuovamente e definitivamente il capolinea degli autobus in via Colombo, come aveva precedente pensato anche l’Amministrazione Speranza., questo potrà realmente avvenire. Un’opera che “è inserita nello schema di programmazione delle opere pubbliche - si legge nella delibera - per il triennio 2015-2017, da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale”. Così facendo, nonostante le polemiche di quei cittadini che si erano lamentati per la poca centralità del terminal bus, si potrà dare nuovo lustro a piazza Mazzini che, con il continuo passaggio degli autobus e dei parcheggiatori selvaggi del sabato sera, sta già piano piano, dopo solo un anno, cadendo letteralmente a pezzi.

Claudia Strangis

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