Lamezia Terme – Momento di grande impatto culturale, visivo e di memoria quello che si è tenuto oggi al Palazzo di giustizia lametino con l’inaugurazione della mostra fotografica: ‘Gli Invisibili. Ammazzati dalla mafia e dall’indifferenza’. L’iniziativa è stata curata da Lavinia Caminiti e promossa dall’Associazione Nazionale Magistrati – Distretto di Catanzaro e dalla Fondazione Trame ETS. Questa ha offerto al pubblico, alle nuove generazioni e a chi, forse non ne è a conoscenza, un forte spaccato di una realtà che, purtroppo, ha teso ad abbrutire, degradare e umiliare la terra di Calabria e la bellezza di alcuni dei suoi centri. Una triste realtà che trova concretizzazione nella prepotenza della mafia e del malaffare. A dare ‘lustro’ e ampia luce a questo momento di sensibilizzazione è stata la pertinente mostra fotografica dedicata a questi invisibili, così resi dall’oblio loro arrecato dalle mafie; Tante fotografie dunque, perché spesso: ‘Sono le immagini che parlano più delle parole’.
Le immagini e le illustrazioni ricavate da pagine di giornali e quotidiani, hanno voluto mantenere viva la memoria complessiva sulla scottante tematica della prepotenza mafiosa che consegna all’indifferenza e all’oblio i suoi succubi e suoi sottomessi. A dare maggior risalto agli interventi il Presidente del Tribunale Giovanni Garofalo, che dopo avere portato i suoi saluti alle autorità presenti descrivendo quella di oggi come: “La giornata del sangue, perché già da stamattina è presente dinnanzi al Palazzo di Giustizia un mezzo dell’Avis, e, donare il sangue è un importante segno, quasi un inno alla vita”. In più, oggi - ha continuato - Garofalo, vogliamo, qui in Tribunale, rendere palese la sofferenza arrecata a chi della mafia è ancora vittima” come ha anche inciso il delegato dell’Ordine degli Avvocati Domenico Zaffina parlando in merito “agli eventi più recenti”.
A dare seguito all’intervento di Zaffina è stata Emanuela Costa, “è sempre utile e fondamentale, fare crescere, emergere e realizzare, una società libera dalla mafia”. Il sindaco Paolo Mascaro data l’importanza dell’evento, ricco di foto e documentazione giornalistica lo ha definito come, “un importante mezzo per combattere la mafia” criminalità organizzata intesa come un qualcosa “di subdolo e arrecatrice di dolore”. Un evento anche “di contrasto alla mafia e vuole mettere in luce delle emozioni positive affinché questa mafia che reca dolore e indifferenza, sparisca”. “È inoltre molto importante che ci sia oggi con noi la fondazione Trame con Nuccio Iovene”.
Lo stesso rappresentante di Trame ha dato lustro all’evento tracciandone un excursus e che ha già toccato le province di Catanzaro e Cosenza. Stamane - ha spiegato ancora - vogliamo ricordare anche una figura significativa per la giustizia quella di Francesco Ferlaino ucciso il 3 luglio 1975 a Lamezia Terme nell’ormai prossimo cinquantesimo anniversario dell’attentato”. “Da un punto di vista più ampio purtroppo ancora oggi sono tante le vittime cui non si è ancora avuta giustizia e che quindi non si è al corrente di chi siano mandanti o gli esecutori materiali ma è fra gli obiettivi di questa mostra, come lo è quello di mantenere viva la figura di Ferlaino e di chi come lui - postilla ancora - non si è piegato al giogo della mafia rimanendo a testa alta e ha avuto piena fiducia nella giustizia”. La mostra come spiegato dal giudice Giovanni Strangis (Anm) sarà aperta sino a fine aprile.
Francesco Ielà
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