Lamezia Terme -"Non reprimere la partecipazione democratica. Commissariare il gruppo dirigente lametino del PD è la prova che Irto & company non sono in grado di confrontarsi e che, cancellando la democrazia, vogliono imporre i loro disegni. Niente più di un clamoroso autogol, perché la democrazia è quel valore che comprende maggioranza e minoranza, non si può pensare che chi risulta assente, o in minoranza, possa prevalere.Se così fosse non sarebbe democrazia ma altra cosa.Non si può umiliare un gruppo dirigente solo perché decide. Se le scelte si ritiene non siano condivisibili ci si confronta. Non si commissaria!" è quanto afferma in una nota Giuseppe Gigiotti.
"Vado al di là dell’indicazione ma se Doris Lo Moro non va bene lo si dica, altrimenti si vuole solo tergiversare. Mi chiedo - continua - se davvero il centrosinistra vuole vincere la prossima competizione elettorale o voglia continuare a praticare lo sport delle divisioni che inevitabilmente favoriscono il centrodestra, come è già avvenuto in passato. Un centrodestra tra l’altro che in questo momento è in grave difficoltà, in quanto lacerato da divisioni profonde. Niente comprende chi è all’esterno. Di fronte ad una candidatura quale quella della Lo Moro, della quale nessuno indubitabilmente può negarne il valore, lo spessore e anche le grandi capacità che l’hanno vista già sindaco di Lamezia Terme,per tanti il migliore sindaco che Lamezia abbia mai avuto, almeno i primi quattro anni,avendo messo in campo tantissime iniziative e numerosi progetti e realizzazioni di cui ancora oggi ci vantiamo, tra le altre cose Lamezia Multiservizi e l’area industriale".
"La città sanata, sia dal punto di vista finanziario, ma anche dal punto di vista etico morale, dove tanti personaggi che prima potevano accedere liberamente, spadroneggiando… con la presenza della Lo Moro hanno avuto di sicuro meno spazio. Per un dibattito più sano e franco - aggiunge - sarebbe stato opportuno che le discussioni avvenissero sulle cose da fare, su quali idee si hanno sulla città, quali progetti portare avanti, come intervenire sui mille problemi di tantissima gente che non ha voce, ignorata su servizi essenziali. Come presidente di Italia Nostra ho posto tantissime volte l’accento sui beni storici, sul decoro urbano, sulla vivibilità, sul verde, che ha sempre destato mille preoccupazioni dando sempre l’immagine di una città in emergenza. Questo stato di cose deve finire una volta per tutte. Se persino sul verde o sulla cura dei parchi siamo sempre in emergenza, c’è qualcosa che non funziona. Anche sull’acqua. Com’è possibile che una città come Lamezia ricchissima d’acqua, nelle prime ore del pomeriggio tantissimi quartieri rimangano senza acqua? Perché non si sono mai realizzati dei progetti adeguati?".
"Un’altra cosa fondamentale - sottolinea - è che questa città deve essere vivibile, con tante strutture vuote non ci sono spazi per le tante associazioni che non riescono nemmeno a riunirsi per le difficoltà materiali. Per non parlare della sanità con tantissime persone che ormai non riescono più a curarsi. Dove il paziente non è al centro dell’attenzione, ma deve adeguarsi alle esigenze amministrative e organizzative di un’Asp che non funziona assolutamente e che ormai non da i minimi requisiti di fiducia, con ambulatori alle 11 di mattina già vuoti ma le prenotazioni e le liste d’attesa arrivano al 2026, cose assolutamente assurde e inconcepibili. Perciò, una discussione sana nel centrosinistra mi auguro davvero che avvenga su queste cose, sul da fare. Siamo davvero disponibili, per esempio, al consumo zero del territorio e recupero dei centri storici e delle realtà periferiche?".
"Tra l’altro le porte del Comune devono essere aperte. Finora la gente non ha partecipato alle scelte e alle decisioni, che sono calate sulla testa dei cittadini. Anche da questo punto di vista bisogna qualcosa inventarsi. Luoghi dove ogni cittadino possa dire la sua e dove lo stesso cittadino non sia considerato un suddito, ma degno di partecipare alle scelte. Noi stiamo assistendo invece ad una politica che ha estraniato assolutamente i cittadini dalla partecipazione. Si vengono a rimpiangere i famosi consigli di quartiere dove quantomeno la gente aveva modo di esprimersi e di partecipare, di segnalare, di indicare. Su questi temi credo che debba avvenire il confronto per un dialogo ed una partecipazione nelle realtà periferiche nei luoghi abbandonati, nei centri storici perché davvero si possa arrivare ad un programma frutto di ciò a cui i cittadini aspirano. La candidatura della Lo Moro è una candidatura forte, che potrebbe strappare al centrodestra il predominio in città. Per cambiare lo stato delle cose esistenti e per dare una svolta profonda a questa città nella realizzazione di un programma di grande partecipazione popolare".
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