Lamezia Terme - Sembrano superare lievemente la media nazionale, a Lamezia Terme, i dati delle iscrizioni al Liceo Made in Italy che è stato avviato, come indirizzo del Liceo Campanella, anche nella città della piana, e a beneficio di tutto il comprensorio. I numeri sul resto della penisola non si configurano esaltanti, ma al Campanella, secondo le dichiarazioni fatte pervenire dalla dirigenza dell’Istituto, “saranno comunque sufficienti ad avviare il corso a partire dal prossimo anno, secondo disposizioni già approvate dal Consiglio dei docenti”. Un risultato confortante, specie se si considera non in tutti e 92 i Licei italiani dove l’indirizzo è stato approvato sembrano essersi verificate le stesse condizioni, con casi estremi di un solo iscritto balzati agli onori della cronaca. Infatti, sono stati in tutto solo 375, su oltre 400.000 nuovi iscritti – lo 0,08% del totale, con una media di 4 iscritti per ogni scuola – i ragazzi che in Italia hanno preferito il nuovo indirizzo per caratterizzare la propria formazione, scegliendo un piano di studi che prevede due lingue straniere curricolari, ma anche tanta economia politica, informatica, e naturalmente Storia dell’Arte.
Le ragioni del flop sembrano ancora da analizzare, anche se varie ipotesi sono già state messe sul tavolo – scarsa organizzazione a monte, scarsa promozione, lancio tardivo e affrettato. Sicuramente avvantaggiato in termini organizzativi il Campanella, che con i suoi diversi indirizzi già stabili e storicizzati – fra cui Linguistico ed Economico-Sociale – potrebbe già disporre delle risorse umane, delle competenze e degli strumenti necessari al lancio della scuola del Made in Italy, offrendo nuove opportunità sul territorio. Opportunità che, salvo diverse disposizioni centrali sul proseguimento futuro della proposta, renderebbero nel tempo ancora più ricca la sua offerta formativa.
Giulia De Sensi
© RIPRODUZIONE RISERVATA