Lamezia, al via Trame dal 18 al 23 giugno: tra le novità installazioni ed eventi in più luoghi della città

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Lamezia Terme - Giunge alla 13esima edizione l’avventura di Trame, Festival dei libri sulle mafie, che avrà lo stesso titolo di un romanzo di Leonardo Sciascia: “A Futura Memoria”, perché, come sottolineato dal direttore artistico Giovanni Tizian, “in un tempo che conosce il revisionismo storico e il negazionismo di alcuni fenomeni – perfino quello mafioso – è necessario riportare la memoria al centro del dibattito pubblico e di quello politico”. Trame mantiene così il filo della memoria, ma contemporaneamente continua a rinnovarsi inaugurando quest’anno una serie di importanti novità, illustrate in conferenza stampa dal presidente della Fondazione Trame Nuccio Iovene e dal direttore Tizian in videocollegamento, alla presenza del sindaco Paolo Mascaro, dell’assessore alla cultura Annalisa Spinelli e della direttrice del Museo Archeologico Lametino Simona Bruni. “Innanzitutto il Festival non toccherà quest’anno solo i luoghi centrali dove tradizionalmente si è svolto – Palazzo Nicotera, Piazzetta San Domenico, il Chiostro, il Museo Archeologico - spiega Iovene - ma anche Piazza Mazzini – dove avranno luogo dei reading in collaborazione con l’edicola-punto ristoro “Pan&quotidiano” –, la Stazione Centrale di Sant’Eufemia-Lamezia e il Tribunale di Lamezia, il Teatro Costabile: qui troveranno spazio una serie di installazioni, l’ultima legata al centenario del poeta Franco Costabile, sul tema delle parole. Abbiamo deciso infatti di aprire il Festival al territorio, allargando ulteriormente la sua possibile platea”.

La seconda novità riguarda invece le mostre, che avranno quest’anno un peso molto significativo: di particolare importanza “Visioni Civiche. L’arte restituita”, visitabile presso il Museo Archeologico Lametino dal 18 al 28 luglio. La mostra consta infatti di una selezione di opere d’arte confiscate alla criminalità organizzata: ben 44 pezzi del ‘900, da De Chirico a Ligabue, selezionati dal professor Lorenzo Canova, storico dell’arte dell’Associazione Culturale “MetaMorfosi”, che sarà possibile visionare tutti i giorni, dalle 9 alle 19, grazie ad un progetto finanziato dalla Fondazione Cassa Depositi e Prestiti – proposto da Trame attraverso un bando apposito che ha visto solo 10 vincitori in tutta Italia – e realizzato in collaborazione con Agenzia dei Ben Confiscati, Direzione Regionale Musei Calabria – Ministero della Cultura e Città Metropolitana di Reggio Calabria. Ancora, la mostra fotografica “Il caso Africo”, e la narrazione guidata sulle ceramiche inedite della collezione Stancati “10.100.1000 passi alla scoperta del territorio”. Entusiasta la direttrice del Museo Simona Bruni, che ha sottolineato il nesso profondo fra il tema della memoria scelto quest’anno da Trame e la funzione dei Musei, intesi come “contenitori che si aprono, punti fermi di legalità, luoghi di cultura partecipata, da usare come strumento di costruzione di una coscienza civica”. Un’altra novità è l’aumento del numero non solo degli sponsor ma anche dei partner culturali, fra cui Finanza Etica, CGIL, e ancora una volta Confcommercio, e la media-partnership di Rai Radio 3.

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Fittissimi gli eventi in calendario raccontati dal direttore Tizian, che toccheranno una serie di temi attuali connessi alla legalità come i decreti legge emergenziali, la sanità calabrese, i migranti, i paradisi fiscali, le carceri minorili. Centrali i momenti quotidiani dedicati alla testimonianza viva di imprenditori che lottano contro la criminalità e di familiari delle vittime, e quelli dedicati all’analisi dello stato dell’antimafia, all’omicidio di Peppe Valarioti, al caso Messina Denaro.  Non mancheranno naturalmente gli ospiti: dal Procuratore Gratteri a Gigi Riva, da don Luigi Ciotti ad Arcangelo Badolati a Domenico Di Girolamo, passando anche per Lo Statale Jonico e Lucariello. Numerosi i momenti di teatro e le proiezioni, con particolare attenzione ai documentari. E per concludere in bellezza, la musica di Peppe Voltarelli. “Crediamo fortemente nella contaminazione dei linguaggi, e nel dovere, insito nel lavoro del giornalista, di diffondere la cultura”, spiega Tizian. Valori condivisi dal sindaco e dall’assessore Spinelli che plaudono all’iniziativa di aprire il Festival al territorio, già nel 2016 auspicata da Mascaro, che sottolinea il lavoro svolto dall’amministrazione nel campo dei beni confiscati, fra i quali la sua stessa auto d’ordinanza. Un ringraziamento da parte di Spinelli a Tano Grasso, già assessore alla cultura durante l’amministrazione Speranza e ideatore del Festival, e un plauso alla scelta di parlare di sanità e di emigrazione, rivolgendo la propria offerta ai giovani e lavorando per la crescita del territorio.

La presentazione si conclude con l’intervento di Roberto Gatto, rappresentante di Comunità Progetto Sud, che insieme a Trame e a molte altre realtà impegnate nel sociale – come Pax Christi, Agesci, Arci, ICICA – fa parte del Movimento “Umanità in Ricerca”, nato dopo la tragedia di Cutro con uno scopo di riflessione e impegno comune: se ne parlerà durante la prima giornata introduttiva, che come lo scorso anno sarà di preludio al Festival. Ringraziati più volte i giovani volontari, lo staff, le associazioni coinvolte, fra cui ALA, e la stessa Fondazione per il lavoro svolto quest’anno in una situazione di precarietà dovuta al ritardo dell’uscita del bando regionale per gli eventi culturali: un’evenienza che non è bastata a scoraggiare l’intraprendenza degli organizzatori nella realizzazione di un evento ormai storicizzato che fa parte della vita culturale del paese.

Ecco il programma (clicca qui)

Giulia De Sensi

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