Ingenti danni del maltempo all’agricoltura in Calabria, Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali: "Investire in innovazione"

danni2024-10-24-at-10.41.20_37c87.jpg

Catanzaro - L’Italia è stata percorsa negli ultimi giorni da eventi climatici di straordinaria entità, immagini drammatiche, in particolare, sono arrivate dalla Liguria, dall'Emilia Romagna, dalla Calabria e dalla Sicilia. Una crescente intensità degli eventi meteorologici estremi in tutta la penisola che deve farci riflettere sulle priorità di investimento, al fine di prevenire e non di dover gestire situazioni emergenziali, tra l’altro, con notevole aggravio di costi. Così, si esprimono in una nota, dall’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Catanzaro nel manifestare solidarietà alle aziende agricole colpite dal maltempo. Nella sola Calabria - ricordano - in 6 ore è caduto un quantitativo di pioggia che, solitamente, si registra in tre mesi provocando numerosi allagamenti, frane, esondazioni, alberi abbattuti, colate di fango e anche il crollo di un ponte stradale. Un territorio fragile ad alto rischio idrogeologico, come già più volte segnalato dagli ultimi dati Ispra. Ingenti danni si calcolano soprattutto nel settore agricolo. Un comparto in ginocchio a seguito delle incessanti piogge e allo straripamento del fiume Amato nel catanzarese che ha letteralmente invaso i terreni agricoli circostanti, spazzando via totalmente le produzioni orticole e sommergendo centinaia e centinaia di ettari con danni a uliveti, agrumeti, vivai, serre, vigneti e mezzi di produzione, con la conseguente campagna di raccolta agrumicola e olearia seriamente compromessa.

Superata l’emergenza, prosegue la nota “ci sarà da fare la conta effettiva dei danni. Intanto la Giunta della Regione Calabria, in una riunione d’urgenza convocata subito dopo la seduta del Consiglio regionale del 22 ottobre, ha deliberato la richiesta al governo nazionale della dichiarazione dello stato di emergenza. Con una ulteriore e specifica delibera, riferita ai medesimi eventi, ha chiesto inoltre al Ministero delle Risorse Agricole Alimentari e Forestali il riconoscimento dello stato di calamità naturale per le imprese agricole che hanno subito danni. L’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Catanzaro con il Presidente Tallarico e i consiglieri tutti esprimono solidarietà alle aziende agricole del territorio, seriamente messe a dura prova da questi eventi climatici avversi. Molte aziende agricole del territorio catanzarese sono condotte da agronomi esperti che hanno deciso di ritornare dopo anni di studi fuori Regione e investire al Sud sia in termini di competenze, di ingegno che in termini economici. È il caso, ad esempio, delle due agronome Maria Grazia Milone ed Emanuela Milone, imprenditrici agricole attive già nel settore delle associazioni e del florovivaismo Italiano con diversi ruoli ricoperti e impegnate nell’azienda di famiglia Vivai Milone di Lamezia Terme, che produce piante di agrumi, fruttiferi e ulivo certificate, un’eccellenza all’avanguardia sotto il profilo dell’innovazione, della sostenibilità e della valorizzazione della biodiversità, al suo interno vi è anche il più importante laboratorio di micropropagazione di tutto il Sud Italia”.

danni-2024-10-24-at-10.41.19_591a7.jpg

“Tra la notte del 20 e 21 ottobre la pioggia caduta non ha trovato sfogo, ostacolata da corsi d’acqua non puliti, si è riversata ancora una volta in pianura dove ha distrutto strade, case ed aziende agricole. Le stesse che nel 2018 avevano subito ingenti danni per effetto di un’alluvione di medesima portata, verificatosi probabilmente per le stesse ragioni e le stesse incurie di oggi. Sulle nostre aziende è “piovuto sul bagnato”: già segnate dai danni non ristorati dell’alluvione scorsa, si sono trovate di nuovo colpite duramente. Queste catastrofi, i ritardi degli interventi, in uno scenario socioeconomico già compromesso da anni, per effetto dei rincari e della situazione geopolitica, minano la sopravvivenza delle realtà produttive”. Questo lo sfogo dell’agronomo Maria Grazia Milone, che come tecnico cerca anche di darne una ragione: “È mancata un’azione pianificata, costante e funzionale sull’assetto idrogeologico che già nel 2018 si era rivelato debole, negli stessi punti critici, azione che oggi avrebbe dovuto essere ancora più consapevole alla luce dei cambiamenti climatici. Sarebbe opportuno sedersi ai tavoli regionali in modo serio e concreto di interventi e prevenzione, le aziende agricole piuttosto che la calamità dopo questi eventi, vogliono essere protette durante questi eventi, perché da questi non ne escano distrutte. Anche perché l’ammontare dei danni è molto più alto di quello che costerebbe la manutenzione ordinaria e tutto questo impoverisce la nostra regione”.

Cambiamenti climatici e fragilità del territorio: “un binomio pericoloso; in questo ambito – sostengono gli agronomi - la figura del  Dottore Agronomo e del Dottore Forestale è centrale per la realizzazione di un progetto complessivo di monitoraggio, di analisi e valutazione dei rischi del territorio, di progettazione e programmazione di interventi. L’agricoltura oggi si trova di fronte a sfide che l’Europa lancia e per vincerle è necessario investire in innovazione. Ma come è possibile costruire futuro se ancora dobbiamo riparare il passato, perché nessuno ci tutela il presente. Occorre, quindi, un piano straordinario di investimenti, un vero e proprio rinnovato “piano Marshall” per la prevenzione così come auspicato anche dalle altre Regioni esteso a tutti territori fragili della penisola, soprattutto la Calabria, che veda la competenza di tecnici come i Dottori Agronomi ed i Dottori Forestali coinvolti fin da subito per il presidio del territorio”.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA