Roma - È morto Eugenio Scalfari. Il fondatore di Repubblica aveva 98 anni. Nato a Civitavecchia il 6 aprile del 1924, Scalfari è stato il primo direttore-manager dell'editoria italiana, padre di due 'creature', L'Espresso e Repubblica, nate dal nulla ma che in pochi anni non solo hanno raggiunto i vertici della diffusione e lasciato un'impronta indelebile. Scalfari aveva anche origini calabresi in quanto il padre era di Vibo poi partito per motivi di lavoro. A Scalfari era, infatti, stata conferita la cittadinanza onoraria di Vibo Valentia.
Dopo la giovinezza a Sanremo, dove al liceo classico ebbe come compagno di banco Italo Calvino, inizia a scrivere su alcune riviste fasciste, per venire poi espulso in quanto ritenuto un imboscato. Negli ultimi anni dopo una lunghissima carriera al timone del giornale, si è dedicato soprattutto alla scrittura, anche con un autobiografia uscita per i suoi 90 anni nel 2014 allegata al quotidiano.
Nel suo primo romanzo Il labirinto, uscito nel '98, erano il rapporto tra sentimenti e ragione, il ruolo che il pensiero esercita nella quotidiana esistenza dell'uomo e il contrasto tra aspirazioni profonde e realtà i temi al centro della sua riflessione, sviluppata poi ancora in L'uomo che credeva in Dio, Per l'alto mare aperto, Scuote l'anima mia Eros, La passione dell'etica, L'amore, la sfida, il destino. A un suo intervento su fede e laicità, lui che da sempre si dichiara ateo, rispose papa Francesco, con una lettera a Repubblica pubblicata l'11 settembre del 2014. L'incontro diventa un libro nel 2019 Il Dio unico e la società moderna. Incontri con Papa Francesco e il Cardinale Carlo Maria Martini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA