Crisi del commercio nei centri storici, in Calabria chiusi centinaia di negozi in 10 anni

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Catanzaro - Negli ultimi dieci anni nei cinque capoluoghi di provincia della Calabria hanno chiuso 852 imprese. Il dato emerge analizzando l'indagine "Città e demografia d'impresa: come è cambiato il volto delle città, dai centri storici alle periferie, negli ultimi dieci anni” presentata lo scorso 8 febbraio a Roma dal direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella ed effettuata in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne.

In dieci anni "spariti" più di centodiecimila negozi dalle città italiane

L’anno scorso erano state quasi 100mila le attività di commercio al dettaglio e oltre 15mila le imprese di commercio ambulante a essere “sparite” nei dieci anni precedenti, stavolta – nel conteggio 2024 - il totale sale rispettivamente a più di 110mila e a oltre 24mila.

Crescita esponenziale dei bed and breakfast

Crescono le attività di alloggio e ristorazione, aumentate di quasi 10mila unità tra il 2012 e il 2023, anche se in misura leggermente minore rispetto alla rilevazione precedente. Da notare la crescita esponenziale dei bed and breakfast: +168% nei centri storici del Sud e +87% in quelli del Centro-Nord. Nello stesso periodo risultano rilevanti la riduzione del numero di imprese italiane attive nel commercio, negli alberghi e nei pubblici esercizi (-8,4%, con bar in calo e ristoranti in crescita) e il conseguente aumento di quelle straniere (+30,1%). Ed è interessante notare che metà della nuova occupazione straniera nell’intera economia (+242mila occupati) viene proprio da questi settori. “Il commercio – ha commentato Bella – è la principale strada di integrazione per gli stranieri”.

Le città

Concentrando l’analisi sulle 120 città medio-grandi, la riduzione di attività commerciali è più accentuata nei centri storici rispetto alle periferie, un fenomeno che interessa tanto il Centro-Nord che il Mezzogiorno, fino allo scorso anno caratterizzato – quest’ultimo - da una maggiore vivacità commerciale. Nei centri storici sono sempre meno le attività tradizionali (carburanti -40,7%, libri e giocattoli -35,8%, mobili e ferramenta -33,9%, abbigliamento -25,5%) e sempre più quelle che offrono servizi e tecnologia (farmacie +12,4%, computer e telefonia +11,8%), oltre alle attività di alloggio (+42%) e ristorazione (+2,3%).

Desertificazione commerciale

Negli ultimi dieci anni sono scomparse dai 120 Comuni oggetto di analisi, oltre 30mila unità locali di commercio al dettaglio e ambulanti (-17%), tanto che la densità commerciale è passata da 12,9 a 10,9 negozi per mille abitanti, pari a un calo del 15,3%. Un fenomeno che non dipende se non in minima parte dal calo della popolazione, scesa solo del 2%.

La situazione calabrese, Crotone in controtendenza: +42 negli ultimi 10 anni

Analizzando nel dettaglio i numeri relativi alle cinque città capoluogo di provincia della Calabria emerge che le imprese che hanno chiuso negli ultimi 10 anni sono 92 a Vibo, 331 a Reggio Calabria, 223 a Cosenza, 268 a Catanzaro. In controtendenza il dato di Crotone che vede un saldo positivo, dunque un aumento di 42 attività commerciali.

Bruno Mirante

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