Consiglio regionale approva modifica Piano rifiuti

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Reggio Calabria - L'esame raggruppato del rendiconto dell'esercizio 2023 dell'Arpacal, Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente della Calabria e dei rendiconti 2020 e 2021 dell'Azienda Calabria Verde, ha dato avvio ai lavori della seduta del Consiglio regionale. Su questi punti, si sono soffermati i consiglieri di opposizione Raffaele Mammoliti (Pd) e Ferdinando Laghi, (De Magistris), mentre per la maggioranza è intervenuta la consigliera di Forza Italia Pasqualina Straface.

Tutti hanno formulato i loro auguri di buon lavoro al nuovo vicepresidente della Giunta, Filippo Pietropaolo, ed ai neo assessori, Caterina Capponi e Maria Rosaria Caracciolo. Nomine sulle quali il consigliere Mammoliti ha espresso le sue perplessità "per i ringraziamenti - ha detto - che sono stati rivolti ai coordinatori regionali dei partiti". Riguardo il rendiconto dell'Arpacal, Mammoliti ha parlato di "approccio burocratico della maggioranza ai problemi dell'ente", mentre Laghi, sottolineando "un andamento altalenante sull'accertata e accettata credibilità dell'ente", ha definito "adeguate le decisioni dell'attuale management, che sugli aspetti economici, che non sono secondari, ha fatto riferimento ad una carenza di personale che andrà programmaticamente risolta". Pasqualina Straface, in risposta a Mammoliti, ha detto di concordare "sulla prerogativa del Presidente della Giunta di scegliere gli assessori", ma di "ritenere altrettanto importante il ruolo dei coordinatori della coalizione". La consigliera ha poi definito "apprezzabile" il lavoro fatto in Arpacal "che è l'unica agenzia - ha affermato - ad avere approvato il bilancio nei termini di legge ed ha offerto dati positivi registrati sui controlli giudiziari, grazie al lavoro fatto dal presidente Occhiuto sulla tutela ambientale, sul monitoraggio, sulla prevenzione e sulla difesa ambientale".

Il Consiglio ha poi approvato, la proposta di provvedimento amministrativo recante "Approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2023, della relazione sulla gestione 2023 e del Piano degli indicatori di bilancio e dei risultati attesi", del Consiglio regionale e, a maggioranza, la "Modifica del Piano regionale di gestione dei rifiuti - Integrazione criterio localizzativo - Fattore pressione discariche". Nel corso dell'esame dell'articolato, sono stati respinti tutti gli emendamenti della minoranza. Raffaele Mammoliti (Pd) ha motivato il voto contrario "su un piano - ha detto - che si fonda sul processo di combustione dei rifiuti, che noi avversiamo da tempo". Amalia Bruni (Pd) ha motivato il suo no "non solo perché - ha spiegato - non sono stati accettati i nostri emendamenti, ma anche perché il Piano sconfessa quanto affermato qualche mese fa, in una mozione approvata all'unanimità dal Consiglio che delineava la gravità del Sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano—Cerchiara, dove non si è registrato nessun miglioramento del tasso di mortalità per tumore e delle patologie croniche". Pietro Raso, della Lega, e Pasqualina Straface, da parte loro, hanno difeso il provvedimento, sottolineando "le verifiche avviate sulle discariche autorizzate". Al centro della discussione il sito di Crotone "che sta pagando - ha sostenuto Ernesto Alecci, del Pd - un prezzo altissimo e ha tutto il diritto di chiedere che questi rifiuti siano portati fuori regione, mentre l'Eni in questi anni ha fatto perdere solo tempo chiedendo che i rifiuti rimanessero all'interno del territorio crotonese".

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