Roma - È corsa contro il tempo per fermare la malattia del ramo giallo che potrebbe mettere in ginocchio l'agrumicoltura mondiale e ripetere casi come la Xylella per gli ulivi. Ad oggi la ricerca, per prevenire e fermare il greening o Hlb (Huangolongbing o "malattia del ramo giallo"), malattia causata dal batterio Candidatus liberibacter, sta adottando - informa il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea) - il progetto PreHlb (Preventing Hlb Epiidemics for ensuring ciitrus survival in Europe). Il progetto di prevenzione (H2020), di durata quadriennale (2019-2023), ha uno stanziamento di poco più 8 milioni di euro ed è coordinato dalla Spagna e che coinvolge 24 Paesi. L'Italia partecipa con il Crea Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura di Acireale, l'Università di Catania e il Cnr di Bari.
La malattia colpisce - spiegano gli esperti - sia il portainnesto che la varietà di agrumi (arancio, pompelmo, limone, lime, mandarino) e ad oggi non si conoscono specie agrumicole "resistenti". Il batterio viene trasmesso da un insetto parassita, ma anche attraverso l'innesto o il movimento di materiale infetto. Le piante colpite mostrano ingiallimento delle nervature e maculature a chiazze delle foglie, che progrediscono fino a conferire a tutto il ramo un intenso colore giallo. I frutti sono piccoli, asimmetrici, e mostrano a maturità una persistente colorazione verde, da cui il nome di Citrus greening. Una volta infettata, la pianta va in declino e muore nell'arco di pochi anni.
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