Tiriolo - Si è tenuto venerdì 2 febbraio nella Casa della Cultura di Tiriolo l’incontro con l’autore Tommaso Greco, docente di Filosofia del Diritto all’Università di Pisa, invitato per parlare del suo libro “Curare il mondo con Simone Weil” nell’ambito delle iniziative promosse dall’Istituto comprensivo “Giuseppe Guzzo” per celebrare la Giornata della Memoria. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Domenico Greco e l’introduzione della Dirigente Scolastica prof.ssa Maria Rosaria Maiorano, il prof. Luigi Mariano Guzzo, docente di Diritto Canonico e Religione anch’egli all’Università pisana, ha brevemente parlato ai ragazzi delle classi terze della secondaria intervenuti della percezione comune che si ha della giustizia, intesa principalmente in senso negativo, ossia come la punizione che lo Stato applica nei confronti di chi compie comportamenti in netto contrasto a quanto disposto nelle norme giuridiche del nostro ordinamento.
Il professore ha dato ai presenti una lettura del concetto di giustizia non come paura della sanzione ma, in senso positivo, come ogni azione dello Stato tesa a svolgere la sua principale funzione, ossia quella di realizzare una società giusta e felice, priva di diseguaglianze e privilegi e capace quindi di garantire per tutti i suoi membri la piena realizzazione di sé nella sfera pubblica e privata. A questo punto si inserisce l’intervento del Prof. Tommaso Greco che prende la parola per spiegare come si può tendere ad una giustizia giusta partendo dai suoi studi sulla figura poliedrica di Simone Weil. Ha spiegato ai ragazzi che bisogna chiedersi ogni giorno se nella nostra quotidianità siamo delle persone giuste. Sì, perché per avere una società giusta, bisogna partire da noi stessi, dalle cose piccole, dai comportamenti umili ed empatici verso l’altro. Come la Weil che ha voluto sperimentare sulla propria pelle cosa volesse dire essere una degli ultimi e comprenderne i reali bisogni e il modo giusto per migliorarne le condizioni, anche noi ogni giorno dobbiamo fare lo sforzo di comprendere l’altro e aiutarlo a salvarlo dalla sua condizione di difficoltà.
Il professore Greco invita quindi i ragazzi a riflettere, perché per essere giusti non bisogna solo non ferire l’altro ma, facendo riferimento al bullismo e al cyberbullismo, attivarsi e non rimanere indifferenti davanti ai comportamenti sbagliati che gli altri attuano verso un compagno o il prossimo che si trova in una situazione di difficoltà. Anche con un piccolo gesto che parte da noi, spiega il professore, possiamo provocare delle reazioni che, con un effetto a cascata, possono portare a grandi cambiamenti in positivo per il beneficio dei molti. Tutti siamo determinanti per vivere in un mondo migliore, e ogni piccolo gesto può incidere in maniera significativa alla realizzazione del bene comune. Per essere davvero giusti, aggiunge, bisogna anche trovare il giusto compromesso tra l’applicazione della mera norma e la sua interpretazione calata nella realtà, tra giustizia ed equità, per non cadere in pericolosi tecnicismi che portano a provvedimenti dannosi e diametralmente opposti ai suddetti valori. I ragazzi hanno poi posto varie domande al professore Greco il quel è rimasto molto colpito dalla loro profondità, espressione dall’ottimo lavoro svolto in classe intorno a questo delicato e attualissimo tema e segno tangibile che le giovani generazioni hanno dentro di sé quel piccolo seme di speranza e bontà che può davvero curare il mondo.
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