Lamezia, Direttivo Pd senza la minoranza: ancora polemiche nel partito cittadino

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Lamezia Terme - Continua la querelle in casa Pd a Lamezia. Nella giornata di ieri era in programma una riunione del Direttivo cittadino al quale ha preso parte anche Doris Lo Moro. Ordine del giorno, analisi del voto, costituzione del comitato promotore per la campagna referendaria contro l’autonomia differenziata, varie ed eventuali. Una riunione "allargata", come si legge dalla pagina Fb del partito dove "la volontà di aggregazione di tutte le forze positive e costruttive per la rinascita della città è forte". Tuttavia, come ormai accade da mesi, alla riunione non ha preso parte la "minoranza" del partito. La quale ha inviato una lettera al segretario regionale, Nicola Irto, al responsabile organizzativo, Giuseppe Peta, al segretario di Federazione, Domenico Giampà e per conoscenza allo stesso segretario cittadino Gennarino Masi e al presidente cittadino, Francesco Grandinetti. Ordine del giorno "su temi importantissimi - si legge nella lettera della minoranza - che seguono la linea dettata dal segretario regionale nell’ultima Direzione e che, a nostro avviso, richiedono una partecipazione più ampia coinvolgendo tutti gli iscritti. Come gruppo di minoranza - continua la lettera - abbiamo deciso di non partecipare a questo Direttivo, non tanto per i motivi sopra riportati, ma perché sia il segretario che il presidente eludono volutamente alcuni argomenti che abbiamo più volte manifestato e sui quali non abbiamo mai avuto riscontro. Non solo, è notorio, anche tramite i mezzi di stampa, che c’è ancora in discussione la certificazione degli iscritti 2023, che il segretario non vuole riconoscere. È anche nota l’interlocuzione tra il segretario cittadino e quello regionale per trovare una soluzione condivisa per superare lo stallo in cui il partito si trova".

Nella lettera, quanti non hanno inteso partecipare alla riunione, ricordano "che rappresentano il 30% del Direttivo, composto perlopiù da giovani. Quei giovani verso i quali, in questi anni, il segretario e tutto il suo gruppo dirigente hanno avuto un atteggiamento di ostracismo; ne è riprova l’intervento, nell’ultima Direzione regionale, di un membro della Segreteria Cittadina, pieno di livore rivolto a ragazzi che, con coerenza ed impegno, hanno lavorato a favore del Pd, spendendosi in prima persona nei momenti di maggiore difficoltà".

La minoranza auspicava comunque, che i vertici regionali e provinciali, "annullassero il Direttivo, al fine di evitare delle forzature che potrebbero diventare irreversibili". Cosa, evidentemente, che non è avvenuta con il Direttivo che si è tenuto anche senza la minoranza. Insomma, in casa Pd si direbbe "siamo alle solite". Con polemiche interne e divisioni che non fanno bene ad un partito - e di riflesso ad una coalizione - che intende sovvertire il pronostico e governare la città. Nella querelle, un ruolo in verità poco incisivo, è quello dei vertici regionali e provinciali che sembrano tergiversare senza assumersi responsabilità.

A. C.

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