Lamezia Terme – “Negli ultimi anni, l’aeroporto di Lamezia Terme, principale scalo calabrese, è stato progressivamente messo da parte rispetto agli altri aeroporti della regione, con una programmazione che, anziché puntare all'internazionalizzazione, si limita a una distribuzione interna tra scali calabresi. Tuttavia, mentre ci si concentra su queste dinamiche regionali, altri aeroporti del Sud Italia, come Catania, Palermo e Napoli, stanno ottenendo importanti accordi per incrementare i voli diretti verso gli Stati Uniti, con una crescita dell’offerta mai vista prima. Questo pone Lamezia in una posizione svantaggiata rispetto ad altre aree del Meridione, perdendo così un’occasione storica per attrarre turismo internazionale e rientrare nel panorama dei grandi collegamenti transatlantici”. È quanto afferma in una nota Francesco Carito del Partito Democratico di Lamezia Terme.
“A Catania, Delta Air Lines ha recentemente lanciato un collegamento diretto giornaliero con l’aeroporto JFK di New York. Questo collegamento non solo offre nuove opportunità ai viaggiatori, ma rappresenta un investimento che rafforza la centralità della Sicilia nei collegamenti tra il Sud Italia e l'America. Anche Palermo si sta affermando come punto strategico: Neos e United Airlines hanno introdotto voli diretti per New York, con Neos che ha portato a tre le rotte settimanali per JFK e United che opererà collegamenti stagionali con l'aeroporto di Newark. Napoli, a sua volta, conferma la propria attrattiva per il mercato americano con ulteriori tratte per gli Stati Uniti, consolidando una crescita dei flussi turistici verso il Sud Italia – spiega - In passato, l’aeroporto di Lamezia offriva un volo diretto per New York, una connessione fondamentale per i tanti italoamericani di origine calabrese e per il turismo intercontinentale. Attualmente, però, Lamezia rimane priva di voli diretti per il nuovo continente, con l’unica eccezione di un volo stagionale per Toronto. La perdita di questa connessione diretta penalizza non solo la Calabria, ma anche l’intero comparto turistico, privando il territorio dell’indotto generato dai turisti americani, noti per la loro capacità di spesa elevata”.
“A questo punto, è fondamentale che Sacal, insieme ai vertici regionali, affronti con urgenza questo tema e lavori per aprire trattative con le principali compagnie aeree americane – conclude - Solo così la Calabria potrà non solo recuperare il tempo perduto, ma anche attrarre una parte significativa del flusso turistico internazionale, con ricadute economiche positive per l’intero territorio”.
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