Catanzaro - La Calabria si conferma la regione con il Pil pro-capite più basso ma nel 2023 si è assistito a una crescita dell’1,2%. Il dato emerge dal rendiconto sociale dell’Inps Calabria, presentato oggi a Catanzaro al Museo storico-militare del Parco della Biodiversità mediterranea. A illustrare il documento sono stati il presidente del Comitato regionale dell’Inps Calabria, Domenico Zannino, e il direttore generale dell’Inps Calabria, Giuseppe Greco. Alla presentazione del rapporto hanno partecipato anche Roberto Ghiselli, presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps, la docente dell’Università di Catanzaro Marianna Mauro, l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo e il sottosegretario all’interno Wanda Ferro che ha portato i saluti in collegamento telematico.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro "anche in Calabria come altrove - ha evidenziato greco - l’occupazione cresce, però notiamo che l’82% circa dei contratti di lavoro che sono stati stipulati nel corso del 2023 fanno riferimento a contratti a tempo determinato, a contratti di somministrazione, quindi a un mondo del lavoro precario che certamente non è confacente alle esigenze dei nostri giovani che non trovando una collocazione adeguata, anche in virtù dell’elevato livello di formazione che hanno avuto, sono costretti a recarsi nel nord Italia e in Europa". Secondo il direttore generale dell'Inps "nel saldo fra emigrazione e immigrazione il Delta è assolutamente insignificante e non compensa in alcun modo la perdita di popolazione della nostra regione. Nel corso del 2023 sono 8,460 i soggetti che sono venuti meno nel contesto della popolazione residente: è un po’ come se venisse cancellato ogni anno un comune delle dimensioni di Soverato. E’ chiaro – sostiene Greco – che questa è una tendenza che va invertita: certo, non spetta a noi trovare la soluzione, ma sicuramente noi possiamo segnalare il problema". In riferimento all’andamento demografico in Calabria, per l’Inps si può parlare di una regione sempre più anziana: i residenti con otre 65 anni rappresentano il 23,9% della popolazione complessiva (1 su 4). Relativamente alle prestazioni pensionistiche - si legge nel rapporto - "fa riflettere il dato che gli importi medi mensili delle pensioni Ivs siano più bassi rispetto alla media nazionale. Per le donne tali importi sono di gran lunga inferiori rispetto agli uomini e ciò induce a ritenere che vi sia una maggiore discontinuità nelle carriere lavorative e soprattutto una parità retributiva purtroppo non ancora completa. In merito alle prestazioni assistenziali e sociali - riporta il Rendiconto sociale dell'Inps regionale - in Calabria al 31 dicembre 2023 risultavano erogate 178,767 prestazioni di invalidità civile (indennità di accompagnamento e pensioni di invalidità). Nel 2023 sono state liquidate 30.474 nuove prestazioni contro le 26.909 liquidate nel 2022: il dato è purtroppo in crescita ed è preoccupante".
B. M.
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