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Complimenti a questo importante organo istituzionale della scuola italiana in Calabria, del resto com’è anche suo principale compito, perché sta incoraggiando e monitorando le scuole calabresi affinché diventino scuole di legalità: in una regione come la Calabria, dove la ‘ndrangheta ha radici culturali condivise da tutto il resto della popolazione. È nelle scuole, specie in quelle adolescenziali, che si forma il carattere dei futuri cittadini ed è qui che occorre fare un’opera di metamorfosi culturale. Un grande magistrato come Nicola Gratteri, calabrese doc, ha capito che la ‘ndrangheta non potrebbe fiorire che in un terreno dove le sue radici culturali si intrecciano con quelle di tutti i calabresi. Gratteri è andato e va nelle scuole a cercare di evitare questo corso malsano ma se non è supportato da chi opera nelle stesse scuole, la sua missione è vana. In questi giorni moltissime scuole calabresi si sono distinte per iniziative per la legalità con il sostegno dell’ufficio scolastico regionale e visto che da Lamezia non è partita alcuna iniziativa in questo senso, pur non mancando nelle sue scuole bullismo e comportamento non esemplare degli stessi docenti in qualche caso, che non stimolano certo alla educazione alla legalità, mi faccio carico io tramite stampa e con i miei futuri blog, a invitare le scuole lametine, dove già tanto è stato fatto in passato, a fare della legalità la materia principale e fondamentale in una regione, ripeto, dove la ‘ndrangheta condivide la sua cultura con il resto degli abitanti.