Calcio: Vigor, l'attaccante Longoni a tutto campo dopo aver ritrovato la strada del gol

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Era rimasto l’unico dei componenti il reparto avanzato a non essersi ancora sbloccato. Tante giocate da manuale, tante pennellate d’autore, ma a Lucas Longoni mancava la gioia del gol. E l’occasione propizia, domenica, era parsa materializzarsi dopo nemmeno due giri di lancette dal fischio d’inizio, quando l’ex fantasista del Siracusa si è procurato, con grande esperienza, un calcio di rigore al termine di un’insistita azione personale. Sembrava solo una formalità, a quel punto, spedire la palla in fondo al sacco, ma non appena la botta dagli undici metri ha terminato la sua corsa oltre la traversa, sul D’Ippolito è tornata a materializzarsi la maledizione dei calci di rigore. “Sinceramente non me lo so spiegare nemmeno io l’errore dal dischetto. Tra l’altro, - rimarca l’argentino - non rallento mai la rincorsa prima di calciare, e domenica l’ho invece fatto. Non so per quale motivo, ma mi sarà passato qualcosa per la testa. E poi generalmente calcio di collo, non di piatto. Dopo l’errore ho cercato di restare tranquillo anche in virtù dell’importanza che rivestiva per noi la gara. Ho provato a ritrovare il giusto equilibrio, riuscendoci grazie all’aiuto dei compagni. Fortunatamente, dopo poco mi si è presentata l’occasione per riscattarmi e l’ho sfruttata”.

Alla talentuosa punta esterna vigorina è così bastata una decina di minuti per farsi perdonare con quello stop e tiro rasoterra che ha dato il via alla sua corsa liberatoria verso la panchina. Ma il buon Lucas aveva ancora un conto in sospeso, quello col palo lato distinti della porta situata davanti la curva ospiti. Era il 17 marzo scorso, infatti, quando l’estremo difensore del Campobasso, Iuliano, con la complicità dell’assistente Petrillo di Albano Laziale, gli avevano negato (probabilmente a torto visto che la palla era sembrata avesse già varcato la linea) la gioia del meritato gol su calcio piazzato dal limite. Così, al 17’st, non appena Zampaglione si è procurato un piazzato da posizione pressocchè identica a quella usufruita contro i molisani, l’esterno offensivo sudamericano ha capito ch’era giunta l’ora di saldare i conti con il destino. “In quel frangente mi sono concentrato – osserva l’ex aretuseo - sforzandomi di restare tranquillo. Ho quindi tirato un grosso respiro e calciato la palla ch’è andata dove doveva andare. Dato che mi piace ballare, ho quindi provato a sciogliere un po’ la tensione improvvisando quella mini danza gioiosa. Per noi che giochiamo in avanti, far gol è sempre importante, come pure il mandare in rete un compagno. Non posso comunque negare che il gol mi mancava da parecchio e ne sono arrivati addirittura due in una volta. In ogni caso, il merito è anche dei compagni, visto che puoi essere bravo quanto vuoi, tecnicamente, ma non puoi mai fare a meno di determinati movimenti della squadra, di uno che ti porti via l’avversario ad esempio. Non basta la forza del singolo, insomma, per cui se a volte ho la fortuna di fare la differenza, è anche grazie al resto della squadra che mi mette in condizione di poterla fare”.

Quella delle ultime cinque – sei uscite, è una Vigor dal gioco decisamente più fluido, veloce, e meno compassato. E le palle-gol, nonché le stesse realizzazioni, sono sensibilmente lievitate. “I numeri dicono questo, anche se le nostre occasioni ce le siamo sempre costruite. Adesso per fortuna ci riesce maggiormente di finalizzarle. E speriamo di proseguire su questa linea. A volte, comunque, trovi squadre molto chiuse ad impedirti di trovare spazi, concedendoti, magari, al massimo un paio di occasioni importanti, e li devi essere concreto al massimo”.

Atteggiamento tattico che i lametini non dovrebbero tuttavia trovare a Mugnano, considerato che l’Arzanese, vuoi perché giocherà in casa vuoi per il punto in meno rispetto a De Luca e compagni, sarà maggiormente obbligata a vincere per cercare di uscire dalla zona play-out.  A Lucas Longoni, però, di fare calcoli e previsioni sulla quota salvezza, non interessa. “Per come la intendo io, preferisco soltanto pensare a vincere ogni domenica. E quindi pure con l’Arzanese. Poi, quello che succederà, succederà”.

Proprio in fase di avvicinamento al fondamentale scontro salvezza in terra partenopea, ieri mister Costantino ha fatto svolgere una doppia seduta ai suoi: mattina al Riga e pomeriggio al D’Ippolito. Oggi, giovedì 2 maggio, alle 15:00, partitella in famiglia al Riga, visto che lo stadio “Vallefuoco” di Mugnano è a sua volta dotato di fondo in sintetico.

 

Ferdinando Gaetano

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