Abbiamo fiducia nelle persone che ci stanno vicine o siamo avvolti da un vapore di indifferenza che ci fa filtrare ogni nozione, notizia e avvenimento. L‘indifferenza e la mancanza di fiducia aumentano vertiginosamente anche per colpa della crisi e degli avvenimenti delinquenziali e terroristici che avvengono.  A chi bisogna chiedere un consiglio o parlare delle proprie questioni? Oggi più che mai è diventato difficile. Con gli amici o confidenti la barriera di fiducia aumenta o diminuisce perché magari hanno smesso di ascoltarti da tempo.

Con il nostro legale rimane sempre il barlume di salvaguardia…mi fido …ma…Stessa riflessione con l’amica se nasiamo che è un po’ vipera o con il genitore se sgamiamo che ogni tanto dimentica di esserlo. Quindi ci troviamo soli a parlare con noi stessi e decidere sempre con noi stessi. E impariamo a sbagliare perché ormai oggi di chi ti puoi fidare? Se ti rilassi a fai una confidenza trovi il pettegolo di turno che rilascia le tue confidenze. Se hai un problema, l'avvocato (escluso il mio che è perfetto!) ti guarda con il punto interrogativo nelle pupille. Se non incontri il prete giusto becchi l’Antico Testamento in persona che ti punisce  senza comprenderti. Con lo psicologo devi aspettate un determinato numero di sedute per risolvere il quesito che ti attanaglia.

Con il fidanzato o marito devi decidere da sola perché per evitare di consigliarti, ti ripete che sei adulta. I genitori sono comunque di un'altra dimensione e ti dicono che hai sempre ragione o sempre torto marcio. Cosa rimane? Con il tuo capo che è lunatico e non conviene mai confessarsi o chiedere suggerimenti perché te li estrapola dalla busta paga, sempre che tu ce l’abbia sennò sparisce anche la miseria che percepisci. Ti rivolgi al muro dove, per i più fortunati, c’è il crocifisso, e aspetti che Lui risolva tutto.

* Il titolo del blog è una citazione di Erich Fromm