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Rispondo per evitare che si possa equivocare in merito a mie considerazioni inserite nell’ultimo articolo. Il titolo del post è un semplice auspicio per risolvere lo stato di bisogno materiale e soprattutto del male sociale che è la disoccupazione, di cui si parla a livello europeo in questi ultimissimi anni.
La scelta delle forme di donarsi all’Altro è individuale e non è certamente in discussione (welfare di prossimità o altro che sia), né è in dubbio il ruolo e la funzione del volontariato, come quello operato dalla Caritas. Nel testo scrivo del “sacrificio spontaneo del volontariato locale”. E sacrificio è “rendere sacro, fare sacro”. Quindi non comprendo cosa ci sia stato di offensivo nel mio voler piuttosto elevare questo tipo di attività rispetto alle strumentalizzazioni da parte della politica.
Il mio intervento è un richiamo alla responsabilità da parte della politica nazionale, che ha l’imposizione da parte dell’Europa (sin dal lontano 1992) di abbattere la povertà, e della politica regionale che deve sollecitare l’introduzione del “reddito minimo garantito”, unico strumento utile per eliminare la povertà, realtà storica della Questione Meridionale.