Lamezia Terme - Il 25 novembre alle 10 nella Sala Scarselletti dell’Istituto Rambaldi-De Fazio si terrà l’evento “Come il filo di Arianna… storie di donne silenziose” a cura di Angelica Artemisia Pedatella e Manuelita Iacopetta. Fortemente voluto dalla Dirigente Simona Blandino, l’evento unisce la performance artistica degli studenti, curata da Angelica Artemisia Pedatella, alla narrazione sulle donne invisibili della storia, a cura di Manuelita Iacopetta. Momento centrale dell’evento è la testimonianza di Giulia Scalone, sorella di Loredana, vittima di femminicidio. A moderare l’evento sarà la giornalista Nadia Donato, che subito dopo l’intervista all’ospite d’onore condurrà il talk con il dott. Pietro Ardito e con Teresa Sansotta, presidente dell’Associazione Ad Maiora (Verona), Mariarosaria Nola (presidente Associazione Ad Maiora Calabria), Maria Bartoletta (Ass. Convegni di Cultura Beata Maria Cristina di Savoia). Il filo di Arianna, elemento centrale della performance artistica degli studenti, guiderà un momento di forte emotività che si concluderà con la lettera d’amore alle donne, perché il coraggio di reagire al silenzio diventi il diritto di esistere di ognuno. A concludere la prima parte dell’evento, la celebrazione dei versi alle donne da parte di otto poeti mondiali celebrati nel cortometraggio della Compagnia Teatrale BA17 “Gli occhi delle donne”, concesso per le celebrazioni di questo evento. Un momento importante, che aprirà il cuore del dibattito, con l’intervista a Giulia Scalone, in memoria di Loredana, la donna che “non ha fatto in tempo a parlare”, uccisa barbaramente dall’ex compagno che continuava a perseguitarla. Una testimonianza importante, circondata dal candore dell’arte perché ogni violenza sulle donne generi quello che le donne sanno portare nel mondo: il loro sguardo di bellezza. A fare da scenografia all’evento sarà il pregio delle opere artigianali di Manuelita Iacopetta. La storia eterna dei labirinti in cui le donne sono rinchiuse, tra abbandoni, sofferenze e ricerca di una libertà che non sempre arriva, è la storia di Arianna, una figura mitologica che oggi più che mai è il simbolo della posizione difficile a cui ancora oggi le donne sono relegate.
«La funzione educativa della scuola – mette in evidenza la dirigente Simona Blandino – passa anche attraverso queste iniziative che si caratterizzano per la forza con cui restano forse più impresse di altre “lezioni”. La testimonianza dal vivo, l’incontro, la performance, sono esperienze impattanti che accompagnano un processo educativo a cui queste celebrazioni danno una forza particolare». Coinvolti nell’organizzazione dell’evento tutti i reparti della scuola, dalla grafica alla moda, per creare un sistema di coinvolgimento totale degli studenti, con la collaborazione delle docenti Ornella Vescio e Francesca Lucente. Presenti all’evento saranno anche ospiti esterni alla scuola, segnale importante di apertura al territorio e confronto, perché l’evento desti la giusta attenzione e sia un vero ponte tra il mondo della scuola e la realtà che la circonda. La sinergia tra le associazioni e l’Istituto Rambaldi-De Fazio lancia dunque il messaggio forte che soltanto attivando un dialogo aperto e trasversale è possibile riflettere davvero sui fatti che riguardano il tema della “violenza di genere”, forma sordida e vigliacca di violenza che coinvolge fasce sempre più giovani di popolazione, una piaga su cui l’attenzione di tutte le componenti sociali deve farsi più attenta e profonda.
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