Maltempo, danni per forte vento anche in Sila

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Cosenza - La notte scorsa la Sila è stata colpita da un’ondata di maltempo di eccezionale intensità, con venti che hanno raggiunto velocità paragonabili a quelle di un uragano. In Sila Grande, presso la stazione meteorologica dell’Arpacal di Botte Donato, a 1.900 metri di altitudine, è stata registrata una raffica di vento a 166 km/h, classificabile come “uragano di categoria 2” secondo la scala Saffir-Simpson. Le condizioni meteorologiche estreme hanno avuto effetti devastanti anche in Sila Piccola, dove violente raffiche di vento, tra i 120 e i 130 km/h, hanno sradicato decine di pini e abeti nelle località di Imparaturello, Lago del Passante, Vescovo e Mandria Grande, nel territorio del comune di Taverna. I danni non si limitano all’ambiente naturale. In diverse zone il vento ha causato disagi alla viabilità, con alberi caduti che hanno interrotto strade e lasciato alcune località temporaneamente isolate. Sebbene l’allerta meteo avesse messo in guardia contro il rischio di forti venti e i relativi pericoli per la circolazione, l’intensità del fenomeno non ha risparmiato disagi. Altrettanto impetuoso il vento, che ha superato i 100 km./h, nei canaloni vallivi. Sono stati crca 70 gli interventi dei vigili del fuoco di Cosenza, con numerose altre segnalazioni e richieste per rimuovere tronchi, lamiere divelte e detriti, particolarmente nell’area urbana compresa tra Cosenza, Rende, San Fili e Castrolibero. Problemi anche lungo la Statale 107 Silana Crotonese per la caduta di alberi sulla carreggiata nei pressi di Camigliatello. A Cosenza, in via Misasi, la forza del vento ha divelto un semaforo, che, abbattutosi sulla strada, è stato rimosso poco dopo.

Fenomeno atmosferico è chiamato “vento di San Francesco”

Il vento che in queste ore sta imperversando lungo la fascia tirrenica cosentina per estendersi fino all’istmo lametino è denominato “vento di San Francesco”. Si tratta di un fenomeno atmosferico localizzato, generato da una combinazione di fattori geografici e meteorologici che si verificano nella fascia costiera sud del tirreno cosentino, in particolare nell’area compresa tra il Santuario di San Francesco di Paola e i comuni vicini, a cominciare da Fuscaldo. La conformazione geografica della zona gioca un ruolo chiave. L’area è caratterizzata da una serie di valloni e strette gole naturali che collegano l’entroterra appenninico alla costa tirrenica. Questi corridoi orografici, come spiegano gli esperti, agiscono come canali di accelerazione del vento, amplificandone velocità e intensità. Questo effetto è noto in meteorologia come “effetto Venturi”, per cui l’aria compressa in una zona ristretta (i canaloni vallivi) aumenta la sua velocità. Il vento di San Francesco si verifica tipicamente quando le correnti provengono da est o nord-est, in coincidenza con condizioni di alta pressione nell’entroterra e bassa pressione sul Tirreno. Ma non mancano eccezioni. La differenza di pressione genera venti che tendono a incanalarsi nei valloni e a dare forza alle sue raffiche con brusche accelerazioni. La loro velocità può facilmente superare i 100 km/h con veementi e sibilanti folate. Il più delle volte il fenomeno è localizzato in alcune aree ristrette, lasciandone altre relativamente tranquille. Sempre secondo gli esperti, il vento di San Francesco si manifesta più frequentemente durante: transiti di perturbazioni atlantiche che spingono aria fredda verso il sud; correnti da grecale o tramontana che, incontrando la catena appenninica calabrese, si incanalano verso la costa.

Dal punto di vista scientifico, il fenomeno non ha nulla di straordinario: è spiegabile con la meteorologia e l’orografia. Tuttavia, il suo carattere improvviso e potente gli ha conferito un’aura quasi mistica nella cultura locale, che, leggendariamente, lo collega alla figura di San Francesco di Paola, venerato come protettore dei marinai e dei viaggiatori. La denominazione è legata al folklore locale e alla tradizione popolare, che ha attribuito al vento una connessione simbolica con il Santo, purificante o ammonente. Più probabilmente, nella fantasia popolare, la potenza del vento sarebbe considerata come una manifestazione della forza e del potere protettivo di San Francesco. Ma potrebbe derivare dalla prossimità del Santuario, situato lungo un canalone vallivo a monte dell’abitato di Paola. Od anche dal carattere straordinario del fenomeno, che, per la sua improvvisa impetuosità, sin dai tempi antichi, veniva spesso associato a figure religiose o mitologiche. La leggenda contribuisce a rendere il fenomeno una particolarità unica, che unisce natura e spiritualità in una narrazione tramandata nel tempo. (luigi michele perri)

 

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