Lamezia Terme - Sarà in scena al Grandinetti il 15 marzo, per la Stagione Teatrale di AMA Calabria, la commedia gialla “Forbici & Follia”, format americano di successo in cui saranno gli stessi spettatori alla fine a decidere chi sia l’assassino ricercato dalla polizia, una volta caduta la quarta parete che li divide dalla verità. A interagire con il pubblico un cast d’eccezione, che vede fra i protagonisti Max Pisu, Nino Formicola e Giancarlo Ratti, storica voce radiofonica di Rai Radio 2, ma anche attore poliedrico, che ci svela i segreti di uno spettacolo brillante, pronto a riservare inedite soprese.
La caratteristica senza dubbio più originale di questo spettacolo sono le interazioni con il pubblico. Che risposta avete ricevuto finora, e qual è di solito l’esito del gioco?
“La risposta sicuramente è sempre gradevole, divertente, sorprendente anche: perché ogni volta c’è sempre qualcuno che fa qualche domanda improbabile, e questo gioco rende “Forbici & Follia” uno spettacolo unico nel panorama della commedia che si rappresenta in Italia. Dalla metà in poi si butta giù la quarta parete, si comincia a parlare con il pubblico, ed è questo a rendere così fortunato questo format americano che del resto viene rappresentato ormai da 50 anni, e che risulta sempre così divertente perché i veri protagonisti in fondo sono gli spettatori”.
Lei interpreta uno dei possibili colpevoli, ammantato da un alone di mistero. C’è molta improvvisazione nel suo ruolo e in generale nell’intero spettacolo? Quanto è stato difficile confrontarsi con questo aspetto?
“Lo spettacolo – che è un giallo comico, un divertissement – ha una prima parte di preparazione che serve a capire la situazione e a presentare i personaggi, che entrano nel salone e poi uno alla volta escono in vario modo. In realtà, si capisce che tutti avrebbero un motivo di potenziale contrasto con l’inquilina del piano di sopra, vittima di un omicidio di cui si cerca il colpevole: Eulalia Migliavacca è infatti la proprietaria dell’intero stabile in cui ha sede il salone dove si svolge l’azione – e il titolare potrebbe avercela con lei per questioni di fitto –; è inoltre la moglie di un tale con cui la shampista sembra avere una relazione equivoca; io stesso che faccio l’antiquario sono stato in trattative con lei per l’acquisto di un pianoforte. Così, quando si apre la finestra di dialogo con il pubblico, inizia una sorta di “battaglia” verbale in cui ognuno di loro indica un colpevole diverso, e in cui ognuno di noi scende a turno in platea a raccogliere opinioni – uno l’altra sera a Roma mi ha dato apertamente dell’assassino. Le loro domande e asserzioni in realtà sono quasi sempre uguali: cambiano le nostre reazioni. Nel cast ci sono tre attori di prosa e da tre cabarettisti, e sono stati questi ultimi ad averci insegnato come ci si “difende” nella fase due: bisogna fissare gli spettatori negli occhi a muso duro, senza intimidirsi, finché non decidono chi è il colpevole. A quel punto, a seconda della scelta, c’è un finale diverso prestabilito”.
Lei oltre ad essere un attore è una delle voci de “Il ruggito del coniglio”, storico programma radiofonico di Rai Radio 2. La diverte di più la radio o la recitazione, o sono due facce comiche della stessa medaglia?
“Nasco e ho studiato come attore, e lo sono dal 1979. Dopo il teatro ho fatto anche televisione e cinema, l’ultimo film l’ho girato quest’estate con Maurizio Battista e uscirà a breve, e da poco me ne ha proposto un altro. “Il ruggito del coniglio” esiste da 30 anni, e c’è da dire che la radio in diretta ha una forte componente teatrale, e c’è anche un’interazione importante con il pubblico, che chiama da casa, un po’ come in “Forbici & Follia”. La realtà dei loro racconti supera sempre quello che immagini: cinema e teatro in questo senso sono fotocopie. Anche per questo mi sento molto fortunato a partecipare alla trasmissione radiofonica più lunga della storia della radiofonia italiana, che poi è come essere in teatro dal vivo. Forse alla fine preferisco la radio”.
Era mai stato a recitare in Calabria e a Lamezia? Che immagine ha di questa terra?
“La Calabria l’ho girata in lungo e in largo, con molte compagnie diverse, e ho tanti amici attori calabresi. Anche a Lamezia ci sono già stato: è comoda per via dell’aeroporto. Quando sei qui all’inizio puoi trovarti spaesato, e scherzando dico agli amici che è un posto dove piangi due volte: quando arrivi, e quando te ne vai. A parte questo, a Reggio, vicino al Cilea, ho mangiato la pastasciutta più buona della mia vita”.
Giulia De Sensi
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