Lamezia Terme – “Sfatare l’idea che cambiare idea in politica sia sbagliato, il cambiamento è costruttivo se si hanno de sani valori”. E’ uno dei temi fondanti, assieme alla discrezionalità della politica, dell’ultimo saggio di Ernesto Galli Della Loggia. Costatntino Fittante ha introdotto la serata e gli ospiti elencando il curriculum di Ernesto Galli della Loggia, storico e giornalista del Corriere della sera. Il giornalista ha sviscerato i temi edificanti del libro: “i freni che hanno impedito lo sviluppo della prima Repubblica” e “l’infarto immobilistico che la ha uccisa”. Il declassamento istituzionale inizia con il fallimento della Prima Repubblica, “causato dall’incapacità di cambiare, un’incapacità troppo spesso assecondata e condivisa, in particolare, dal partito comunista di allora dove chi voleva cambiare era considerato un eversivo, un volta gabbana, un nemico di una Repubblica nata dopo un passato burrascoso, macchiato da regimi totalitari e monarchici pertanto era necessario far cadere tutto questo nel dimenticatoio”. “Ma il preservarla troppo e con ogni mezzo ha generato un’idolatria sbagliata, quella dell’immobilismo rafforzato anche dagli intellettuali, non solo di sinistra, che hanno assecondato l’inerzia tanto ricercata dal comunismo”. Della loggia determina il cambiamento politico anche nei suoi ricorsi storici.
“I cambiamenti in politica sono un fenomeno antico ma che negli ultimi anni si è amplificato, infatti, nell’ultima legislatura i cambiamenti sono stati circa 300”. Ma l’obbligo a cambiare - ha rimarcato Della loggia - è nato dalla motivazione che, “quello che c’era prima era sbagliato e cattivo quindi non si poteva rimanere ostaggio di quel passato discriminante”. La parte conclusiva del libro ha delineato la figura di Craxi, personaggio chiave della politica italiana di quel tempo. “Craxi non è stato capace di portare avanti il suo progetto politico perché non è riuscito a coglierne le tempistiche e si è lasciato coinvolgere dal suo passato anticomunista oltre a non riuscire a controllare il suo rapporto con il denaro”.
Gianni Speranza ha stimolato il dibattito affinché il pubblico si applichi alla lettura del libro che fornisce ampi spazi di riflessione e discussione. In merito al tema cardine del saggio ha chiarito che “il cambiamento è fondamentale quando si tratta di un cambiamento motivato, anche Cavour cambia tagliando gli estremismi sia di sinistra e sia di destra”. Un altro esempio di cambiamento/conversione c’è lo offre Alessandro Manzoni nei suoi Promessi Sposi: “Il cambiamento è spesso definito come una sorta di tradimento - ha aggiunto - ma una conversione come accade nei Promessi Sposi è una cosa positiva. E Manzoni nel suo romanzo lo sa spiegare bene con pertinenti spiegazioni”. Le repubbliche migliori per altro - ha motivato ricordando Macchiavelli - sono quelle dove si è potuto cambiare facilmente”.
Francesco Ielà
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