Reggio Calabria- Una struttura unitaria, governata da un organismo detto "Provincia", suddivisa in in due "mandamenti" (quello ionico e quello tirrenico"), in grado di esprimere dei "tribunali" interni, capaci di ricomporre i dissidi fra i diversi clan. L'indagine "Mandamento", che ha portato oggi all'esecuzione di 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere, confermerebbe quanto gia' emerso da altre inchieste della Dda reggina.
Dall'operazione di stamane emerge un quadro omogeneo di vicende solo apparentemente isolate, ma da contestualizzare all'interno di uno scenario nel quale la 'ndrangheta si afferma ulteriormente come struttura unitaria, segreta, articolata su piu' livelli e provvista di organismi di vertice. Le cosche della provincia di Reggio Calabria, in particolare quelle della Jonica, rimangano il centro propulsore delle iniziative dell'intera 'ndrangheta; sono il cuore e la testa dell'organizzazione, principale punto di riferimento di tutte le articolazioni extraregionali, nazionali ed estere. In questo contesto, dagli atti dell'operazione emerge il ruolo della famiglia "Pelle Gambazza" ed in particolare di Giuseppe Pelle, non solo con riferimento del "mandamento ionico" in cui la cosca opera, ma di tutta l'organizzazione a livello "provinciale". Il boss viene consultato ed assume le decisioni finali in relazione a diverse questioni riguardanti la concessione di "doti" e cariche in tutta la "Provincia", dissidi interni anche a singole "locali", singole attivita' estorsive o comunque di infiltrazione negli appalti. Pelle sarebbe, dunque, "garante degli equilibri spartitori di tipo ndranghetistico tra le varie famiglie".
I NOMI
AGUÌ ROBERTO 31.10.1971
ALIGI PASQUALE 22.04.1973,;
ALIGI SANTO GIUSEPPE 04.12.1969;
ALVARO PAOLO 27.02.1946;
ARMOCIDA GIUSEPPE 06.02.1959;
NICOLA ARMOCIDA 16.07.1963;
BALZANO CARMELO 29.05.1982;
BARBARO ANTONIO 07.05.1973;
BARBARO GIUSEPPE 06.02.1937,;
BARBARO PASQUALE 12.08.1951;
BARBARO PASQUALE 25.05.1965;
CALLIPARI PIETRO 30.05.1956;
CAMERA MAURIZIO 17.08.1975
CAPOGRECO VINCENZO 27.10.1952;
CARBONE GIUSEPPE 25.03.1956;
CARBONE MICHELE 15.07.1990;
CARUSO DOMENICO 10.01.1962;
CASILI CARMELO 23.10.1985;
CASILI PIETRO 15.08.1962;
CATALDO ANTONIO 29.08.1956;
CATALDO FRANCESCO 05.04.1958;
CORDÌ DOMENICO 18.10.1969;
CORDÌ VINCENZO 18.10.1957;
CUFARI GIOVANNI 10.03.1932;
CUZZILLA GIOVANNI ANDREA 19.10.1969;
DELLAVILLA LEONARDO 05.05.1975;
DIENI PASQUALE 19.10.1966;
FLOCCARI ANDREA 06.01.1994;
FLOCCARI RENATO 14.03.1959;
GIAMPAOLO GIOVANNI 11.08.1946;
GIORGI SEBASTIANO 08.09.1956,
GIUGNO SALVATORE 01.01.1925;
GULLÌ DOMENICO 17.04.1985,;
IETTO ANTONIO 01.09.1953;
IETTO FRANCESCO 26.10.1970;
IETTO GIUSEPPE 19.01.1961;
IETTO NATALE 01.01.1958;
L. A.;
LATELLA ALBERTO 22.12.1966,
LIA CANDELORO 31.07.1982;
LIA GIUSEPPE 12.01.1947;
LONGO GIUSEPPE 04.12.1944;
LUCIANO VINCENZO 25.11.1980,
MACRÌ GIORGIO 30.09.1983
MACRÌ NICOLA 04.04.1957;
MAISANO SAVERIO 08.01.1957;
MAJI NADIA 25.10.1990;
MANGLAVITI ANTONIO 14.06.1946;
MANGLAVITI SEBASTIANO 27.08.1934;
MARTELLI GIUSEPPE 01.01.1953;
MARVELLI GIUSEPPE 05.01.1953;
MARVELLI PAOLO 16.09.1988;
MICELI TOMMASO 11.11.1949;
MOIO DOMENICO ANTONIO 26.05.1954;
MOLLICA ARCANGELO 10.06.1960;
MOLLICA FRANCESCO 20.08.1962;
MORABITO LEO 24.12.1930;
MORABITO ROCCO 13.08.1947;
MORELLO ANTONIO 18.06.1959;
NASTASI DOMENICO 29.05.1961;
NIRTA BRUNO 01.01.1948
NUCERA DOMENICO 10.02.1965;
OCCHIBELLI LEONARDO 07.03.1935;
PALAMARA SANTO 29.07.1967;
PANGALLO FRANCESCO 09.02.1958;
PANUZZO FRANCESCO 25.05.1952;
PARROTTA PAOLA 25.01.1937;
PEDULLÀ VINCENZO 05.02.1972;
PELLE ANTONIO 04.03.1987;
PELLE DOMENICO 13.08.1975;
PELLE GIUSEPPE 20.08.1960;
PELLE SEBASTIANO 10.04.1970;
PERRE ROCCO 27.08.1963;
PERRI PASQUALE 17.01.1976;
PIPICELLA GAETANO 11.06.1957;
POLICHENI LEONARDO 18.02.1949;
POLITO ANTONIO 22.03.1983;
PRATTICÒ ANTONIO 31.01.1961;
RASCHELLÀ FRANCESCO 30.06.1962;
RESISTENZA FEMIA LUIGI 09.03.1948;
RICHICHI GAETANO 08.04.1962;
RODI TERESA 15.01.1939;
ROMEO ANTONIO LEONARDO 15.03.1982;
ROMEO GIUSEPPE 15.01.1937;
ROMEO PAOLO 11.07.1980;
ROMEO SALVATORE 16.02.1961;
ROMEO STEFANO 04.07.1963;
SANTANNA DOMENICO 22.06.1980;
SANTANNA FILIPPO 16.04.1950;
SCALI GIANLUCA 25.03.1972;
SCIPIONE TONINO 23.08.1979;
SERGI ANTONIO 10.01.1968;
SERGI CARMINE 29.03.1969;
SERGI GIOVANNI 05.10.1965;
SERGI GIUSEPPE 17.04.1978;
SERGI VINCENZO 18.07.1971;
SPANÒ FRANCESCO 24.08.1958;
SPANÒ VINCENZO 06.12.1955;
STALTARI AURELIO, 21.01.1963;
STALTARI ROSARIO 12.01.1947;
STELITANO LORENZO DOMENICO 16.04.1959;
TALIA CARMELO 23.03.1969,
T. M. G.;
URSINO SALVATORE 03.05.1947;
VADALÀ SALVATORE 21.09.1987;
VARACALLI FABIO 28.11.1973;
ZAPPIA LEO 28.09.1957;
ZAVETTIERI ANTONIO 15.09.1962;
ZAVETTIERI FRANCESCO 03.12.1964;
ZAVETTIERI MARIO 23.03.1957;
ZITO ROCCO DOMENICO 12.08.1960;
ZUCCO BRUNO 08.07.1968;
ZUCCO DOMENICO 04.12.1982;
ZUCCO DOMENICO 21.07.1965;
ZUCCO GIUSEPPE 07.09.1976;
ZUCCO LEONARDO 20.07.1980.
Sequestrate 13 imprese
Ci sono anche 13 tra societa' e imprese, nonche' un complesso immobiliare, nelle rete dei Carabinieri che hanno eseguito stamane 116 ordinane di custodia cautelare nell'ambito dell'operazione "Mandamento" contro presunti capi e gregari delle principali cosche di 'ndrangheta operanti a Reggio Calabria e lungo la fascia ionica. Le indagini coordinate dalla Dda reggina avrebbero documento anche gli interessi delle principali cosche negli appalti pubblici, con infiltrazioni nei lavori di importanti infrastrutture e negli appalti di alcuni Comuni, pilotati sistematicamente a favore dei clan. Il valore dei beni sequestrati e' in corso di valutazione.
- Kronos Srl
- “Ics Edilizia S.R.L.”
- “Edil Moviter”
- “Ditta Ietto Francesca Teresa” Confluita Nella Iamundo Maria Porzia – Impresa Individuale
- Soc. “Il Nuovo Platano S.A.S.”
- Impresa Individuale “Il Parco D’aspromonte” di Romeo Anna
- Impresa Individuale Barbaro Rosario
- Geraso Costruzioni S.R.L.
- Società Generale Immobiliare S.R.L.
- Esercizio Pubblico Gestito Dall’impresa Individuale “Bar La Torre Di Spagnolo Rosella”
- Calmoter S.A.S. Di Perre Rocco & C.
- Casolare Sito Nel Comune Di Platì, nella zona Aspromontana denominata “Passo Dei Due Mari”
- “Edil Master Di Orlando Massimo S.A.S.”, Edil Master S.A.S. Di Orlando Massimo & C.
- Impresa Individuale “Ursini Lina"
I nuovi gradi degli affiliati
La 'ndrangheta aggiorna le sue strutture cercando una rinnovata efficienza. L'operazione "Mandamento ionico" di oggi, che ha portato al fermo di 116 persone, conferma l'esistenza, nel Reggino, di un organismo di vertice denominato "Provincia", riferimento dei responsabili di 3 "mandamenti" in cui sono stati ripartiti i "locali" di Reggio Calabria e delle aree tirrenica e jonica, ma evidenzia anche nuovi "gradi" assegnati agli affiliati ai clan. Il nuovo ordine gerarchico garantisce ai singoli sodalizi ampi margini di autonomia, assicurato dai tradizionali gradi ("sgarro", "santa", "vangelo") e ruoli ("capocrimine", "mastro di giornata" e "contabile") nei diversi livelli dell'organizzazione. Ma rispetto ad altre operazioni "Crimine", "Saggezza" e "Mamma Santissima", che per prime hanno disvelato gli assetti della mafia calabrese, l'operazione odierna dei Carabinieri mette in risalto la funzione svolta all'interno di una struttura di 'ndrangheta dal "capo Corona" e dal "mastro di Corona" e l'esistenza di nuove doti di "Cavaliere di Cristo", "Crociata" e "Stella". Una struttura di livello sub intermedio della 'ndrangheta viene definita dagli indagati come "Corona" o "Sacra Corona" che raggruppa 5 o piu' locali di minore importanza allo scopo di avere un maggior peso decisionale negli equilibri complessivi.
Comandante Ros Governale: 15enne aveva chiesto affiliazione a boss
Un quindicenne aveva chiesto ad un boss della 'ndrangheta di essere affiliato alla cosca. E' quanto emerso dalle indagini "Mandamento" concluse oggi con l'esecuzione di 116 fermi disposti dalla Dda di Reggio Calabria. A riferire l'episodio, incontrando i giornalisti, è stato il comandante del Ros, gen. Giuseppe Governale. "Quanto sia permeante la 'ndrangheta anche sotto il profilo culturale - ha detto - è testimoniato da un episodio che abbiamo registrato in casa del pregiudicato Antonio Cataldo. Davanti la figlia e la moglie si presenta un quindicenne con una lettera indirizzata al boss incarcerato. Le donne commentano quel gesto e decidono di aprirla, leggendone il contenuto: 'Chiedo a voi - scrive il ragazzino al capobastone - di essere affiliato e di ritenermi a disposizione della vostra famiglia'. La lettera del giovanissimo però non verrà mai consegnata dai congiunti al boss Cataldo per paura di essere intercettata in carcere".
Fermato sospettato ruolo in vicenda auto con ordigni
Uno dei fermati nell'operazione condotta stamani dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria - denominata "Mandamento" - è sospettato di avere avuto un ruolo nella vicenda del posizionamento di una vettura con all'interno armi ed esplosivo rinvenuta dai carabinieri lungo il tragitto che, il 21 gennaio 2010, avrebbe dovuto seguire il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita a Reggio Calabria. Si tratta di Francesco Pangallo, ritenuto elemento di vertice della cosca Latella - Ficara attiva nella zona sud di Reggio Calabria. Secondo l'accusa, avrebbe riferito sistematicamente al boss di San Luca Giuseppe Pelle notizie coperte da segreto istruttorio passategli da Giovanni Zumbo, amministratore giudiziario del Tribunale di Reggio Calabria ed ex collaboratore dei servizi che, grazie a tale posizione, le aveva apprese a sua volta da ambienti giudiziari. Zumbo, per la vicenda dell'auto contenente esplosivi, nel 2013, è stato condannato in primo grado a 16 anni ed 8 mesi di reclusione insieme a Giovanni Ficara, ritenuto il boss dell'omonima cosca (11 anni e nove mesi) e l'imprenditore caseario Demetrio Domenico Pratico' (15 anni e otto mesi). Le armi e gli esplosivi, che non erano innescati, furono trovati all'interno di una Fiat Marea posta nelle vicinanze del percorso che il Capo dello Stato avrebbe dovuto fare per giungere in aeroporto a conclusione della sua visita in città. Fu proprio Zumbo a fare trovare l'auto con una telefonata fatta ad un appuntato dei carabinieri. Secondo l'accusa si trattò di una "messinscena" messa in atto da Zumbo allo scopo di accreditarsi come fonte.
Operai pagati da consorzio bonifica ma lavoravano per boss
Gli operai del Consorzio di bonifica dell'Alto Jonio Reggino erano sistematicamente impiegati per eseguire lavori edili di manutenzione nelle proprieta' di Rosario Barbaro, detto "Rosi", capo del "Locale" di Plati', ma erano retribuiti dal Consorzio stesso ufficialmente per lo svolgimento di opere di bonifica del territorio. E' uno degli episodi citati dai magistrati della Dda reggina negli atti relativi all'operazione "Mandamento" per evidenziare il controllo del territorio esercitato dalla 'ndrangheta. Il coinvolgimento di esponenti delle famiglie mafiose emerge anche in relazione all'indebita percezione di contributi comunitari all'agricoltura, relativi al periodo 2009-2013, e in truffe ai danni dell'Inps di Reggio Calabria, realizzate mediante la presentazione di falsa documentazione attestante assunzioni temporanee fittizie di braccianti agricoli, al fine di ottenere il pagamento indebito di contributi previdenziali e di disoccupazione. Sarebbero stati stati documentati anche numerosi casi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, commessi sempre mediante la presentazione di documenti falsi, per il conseguimento di contributi comunitari all'agricoltura erogati dall'Arcea, l'agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura.
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