Operazione “Boreas” su infiltrazione ‘ndrangheta in Germania, Curcio: “Cosche ormai presenti in tutti i continenti” - Reazioni

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Catanzaro – “L’operazione che è stata eseguita oggi ci ha consentito di fare luce sulle proiezioni delle cosche di Cirò e di Cariati operative in Germania e in particolare a Stoccarda, dove a fine anni ‘70 arrivarono esponenti della criminalità organizzata per infiltrarsi nel territorio, e questi esponenti perpetrarono subito un omicidio contro una organizzazione slava. Furono subito arrestati e da lì partì la collaborazione di giustizia di uno di questi esponenti del locale Cirò”. Il procuratore capo di Catanzaro, Salvatore Curcio, spiega i dettagli dell’operazione “Boreas” realizzata oggi in Calabria e in Germania, con il coinvolgimento in totale di 29 persone.

È emerso così l’attuale assetto di un’organizzazione criminale avente proiezioni in Germania, nell’ambito del quale si è accertato come la ‘ndrina abbia operato secondo stretti vincoli territoriali, simili a quelli adottati in Italia, nonché tramite l’utilizzo di metodi violenti finalizzati all’imposizione dei prodotti agli imprenditori italiani cariatesi.  Curcio ha poi ringraziato i vertici di polizia e Sco, che hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare, i magistrati tedeschi e il procuratore Vincenzo Capomolla, in partenza per Cosenza dove a breve si insedierà come nuovo capo della procura. “La Germania – ha aggiunto Curcio - da 35 anni si misura con la presenza della ‘ndrangheta e qualcosa quindi è cambiato. In Germania ci sono tante cosche e ogni locale ha la sua proiezione, dobbiamo ormai entrare in una logica diversa perché la ‘ndrangheta è in tutti i cinque continenti”.

G. V.

Reazioni

Occhiuto: "Proficua cooperazione Italia-Germania"

"Complimenti alla Procura distrettuale di Catanzaro, alla Polizia di Stato italiana, alla Procura di Stoccarda e alla Polizia tedesca, che, in un'azione congiunta, hanno eseguito 29 provvedimenti restrittivi tra l'Italia e la Germania, colpendo duramente un'organizzazione criminale legata alla 'ndrangheta". Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. "L'operazione, che si inserisce nel quadro della collaborazione internazionale per il contrasto alla criminalità organizzata e vede il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia, Antiterrorismo e di Eurojust, che ringrazio sentitamente - aggiunge Occhiuto - conferma ancora una volta la professionalità, la capacità investigativa delle nostre forze di polizia, e la proficua cooperazione con gli altri Paesi, indispensabile per aggredire i ramificati interessi illeciti che inquinano non solo i nostri territori, ma che spesso superano anche i confini nazionali. È fondamentale agire efficacemente contro le organizzazioni criminali che, infiltrando talvolta l'economia locale, sono in grado di soffocare con estorsioni, azioni violente e intimidazioni, anche qualsiasi attività perfettamente legale".

Ferro: "Fondamentale collaborazione tra paesi europei"

"Congratulazioni agli investigatori della Squadra Mobile della Questura e del Sisco di Catanzaro e dello Sco per la brillante operazione 'Boreas' coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro e condotta in collaborazione con organismi investigativi e giudiziari tedeschi, che ha portato all'arresto di 29 persone tra Italia e Germania". E' quanto afferma il sottosegretario all'Interno Wanda Ferro (FDI)."Le indagini hanno svelato - aggiunge Ferro - le dinamiche criminali della cosca operativa a Cariati, legata alla locale di Cirò Marina, e le sue proiezioni in Germania, nel distretto di Stoccarda, mettendo in luce il radicamento del sodalizio 'ndranghetistico sul territorio tedesco da oltre 45 anni. Questa imponente attività investigativa, portata a termine nell'ambito del progetto 'I-Can' del Ministero dell'Interno, rappresenta un risultato straordinario nella lotta alla criminalità organizzata transnazionale. L'indagine conferma quanto sia fondamentale continuare a rafforzare i canali di collaborazione tra le forze dell'ordine e le autorità giudiziarie dei diversi Paesi europei, per trasmettere una maggiore sensibilità al fenomeno mafioso che possa riflettersi anche sui loro strumenti normativi, e condividere lo straordinario know-how delle forze dell'ordine e della magistratura italiane per contrastare una 'ndrangheta che ormai ha da tempo esteso la sua influenza a livello globale".

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