Operazione "Arma Cunctis" nel reggino, sequestrate anche armi da guerra: arresti - VIDEO

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Reggio Calabria - E' in corso dalle prime ore di questa mattina un'operazione della polizia di Stato denominata “Arma Cunctis”, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, per l'esecuzione di 28 ordinanze di custodia cautelare (15 in carcere e 13 agli arresti domiciliari) nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di armi clandestine, collegata e funzionale alle attività della 'ndrangheta. Sono in esecuzione anche otto obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Alle persone coinvolte nell'operazione vengono contestati, sempre a vario titolo, anche i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed un'ampia gamma di delitti in materia di detenzione e porto illegale di armi clandestine, fra cui pistole, fucili mitragliatori e armi da guerra con relativo munizionamento. L'accusa é anche di coltivazione di numerose piantagioni di canapa indiana e cessione di droga, prevalentemente hashish e marijuana.

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I NOMI

Custodia cautelare in carcere

  • Bruno Filippone
  • Filippone Domenico, detto “Geometra”
  • Antonio Lizzi
  • Arilli Giuseppe
  • Maurizio Napoli
  • Roberto Pianta
  • Vincenzo Tassone
  • Giorgio Timpano
  • Samuel William Alessandro Zimbalatti
  • Francesco Catanzariti
  • Antonio Filippone
  • Michele Romeo
  • Rocco Bennici
  • Domenico Zucco
  • Giuseppe Zucco

 

Arresti Domiciliari

  • Bruno Aversa
  • Francesco Borgese Alias “U Carogna
  • Giuseppe Cherubino Alias “Popi
  • Antonio Corrado
  • Francesco Filippone
  • Antonio Marando
  • Pietro Panaja
  • Giuseppe Domenico Rinarello
  • Fabio Romanello
  • Francesco Vitale
  • Antonia Rullo
  • Francesco Tigani
  • Giuseppe Zucco

 

Obbligo di presentazione alla P.G.

  • Cosimo Futia, Alias “Shuster”
  • Francesco Giorgi
  • Vincenzo Grasso
  • Pino Lombardo
  • Domenico Manno
  • Elena Musco
  • Domenico Pelle
  • Giuseppe Pizzata.

 

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Struttura criminale gestiva vorticoso traffico di armi funzionale alle cosche

“Arma Cunctis” è il nome che gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e del Commissariato di P.S. di Siderno. L’inchiesta della Dda di Reggio Calabria ha consentito di individuare l’assetto organizzativo e l’operatività di una pericolosa struttura criminale - cui farebbero parte (Bruno e Francesco Filippone) ritenuti vicini alla cosca Commisso di Siderno e appartenenti (Domenico Zucco e Giuseppe Zucco, 57 anni) alla cosca Cataldo di Locri - che gestiva nell’area della Locride e in altre parti della provincia di Reggio Calabria un impressionante traffico di armi clandestine. Ricostruiti i ruoli degli indagati all’interno della compagine criminale (Antonio Lizzi, Giuseppe Arilli e Bruno Filippone al vertice del sodalizio; Maurizio Napoli e Giorgio Timpano in posizione apicale con il ruolo di stabili fornitori; altri indagati in posizione subordinata, in qualità di collaboratori, corrieri, intermediari tra venditori e acquirenti).

Armi micidiali sequestrate dagli investigatori della Polizia di Stato

Nel corso delle attività investigative che hanno portato questa mattina all’esecuzione dell’Operazione “Arma Cunctis”, gli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di P.S. di Siderno hanno sequestrato fucili e pistole con numeri di matricola cancellati. L’inchiesta svela come i soggetti contigui alla cosca Commisso di Siderno e appartenenti alla cosca Cataldo di Locri, strutturati in una temibile consorteria criminale, abbiano avuto la capacità di gestire il traffico di centinaia di armi micidiali di ogni genere e calibro, fra cui i famigerati fucili mitragliatori AK 47 Kalashnikov, pistole calibro 9 luger, Walter PPK, cal. 44 magnum.

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Linguaggio criptico tra i sodali per indicare armi e droga 

I sodali delle due organizzazioni criminali svelate dalle indagini condotte dalla Polizia di Stato, per comunicare tra loro al telefono utilizzavano, in molti casi, un linguaggio criptico al fine schermare il vero oggetto delle conversazioni, riferibile ad armi e droga. I poliziotti reggini sono riusciti a decifrare ugualmente i termini convenzionali usati dai trafficanti, anche attraverso difficili ed estenuanti servizi di osservazione e pedinamento degli indagati che si sono conclusi con il sequestro di armi e l’arresto dei corrieri. Determinanti le intercettazioni telefoniche, ambientali e di video ripresa disposte dalla  D.D.A. di Reggio Calabria. Gli elementi acquisiti dalle attività di captazione hanno portato alla luce anche un articolato traffico di marijuana e hashish. Contestati anche diversi episodi di coltivazione, in siti impervi, di numerose piantagioni di canapa indiana, di raccolta e lavorazione delle piante, di immissione nei mercati illegali della sostanza stupefacente prodotta in quantità ingenti. Contestati anche diversi episodi di cessione di sostanza stupefacente. Sequestrati alcuni mezzi utilizzati dai trafficanti nelle attività connesse al traffico di droga.

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