Catanzaro - I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catanzaro hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 22 indagati (19 in carcere e 3 ai domiciliari), sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, rispettivamente ipotizzati nei loro confronti, di associazione di tipo mafioso armata, concorso esterno in associazione mafiosa, e altri gravi reati, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose, quali estorsione, reati in materia di armi, detenzione e traffico illecito di stupefacenti, nonché di ricettazione, sequestro di persona, furto in abitazione e danneggiamento seguito da incendio. Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari. Ulteriori dettagli verranno comunicati nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà nei nuovi locali della Procura della Repubblica di Catanzaro.
I NOMI
In carcere
Bruno Abbruzzo, 36 anni
Pietro Abbruzzo, 72 anni
Stefano Bevilacqua, 37 anni
Paolo Bova, 55 anni
Francesco Bruno, 54 anni
Rocco Ceravolo, 46 anni
Massimo Citraro, 58 anni
Davide Cristofaro, 31 anni
Giuseppe Cristofaro, 45 anni
Nicholas Fioravante Cristofaro, 28 anni
Adrian Dominianov Dimitrov, 40 anni
Gennaro Felicetta, 32 anni
Sandro Ielapi, 49 anni
Paolo Lanzellotti, 48 anni
Simone Macario, 41 anni
Antonio Paradiso, anni
Sandro Stilo, 55 anni
Vincenzo Tolone, 46 anni
Danilo Vitellio, 45 anni
Ai domiciliari
Pietro Abbruzzo, 72 anni
Luciano Babbino, 45 anni
Massimo Citraro, 58 anni
Francesco Migliazza, 28 anni
Ilario Sestito, 28 anni
Gli elementi indiziari acquisiti hanno consentito di delineare (nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) il protrarsi, nonostante precedenti provvedimenti giudiziari, dell’operatività delle cosche di ‘ndrangheta con epicentro, rispettivamente, nel territorio di Vallefiorita, operante anche in Amaroni, Palermiti e Squillace, e nel territorio di Roccelletta di Borgia, attiva anche a Girifalco, nonché nelle aree industriali di San Floro e Germaneto di Catanzaro, e che si sono contesa l’egemonia criminale sui territori contigui. La gravità indiziaria, conseguita, allo stato, sul piano cautelare, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato l’attuale organigramma dei due sodalizi, ricadenti sotto l’influenza delle locali di ‘ndrangheta di Cutro e Isola Capo Rizzuto, nell’alternanza dei rispettivi equilibri criminali, nonché le plurime attività illecite attribuite, rispettivamente, agli indagati con riguardo, in particolare, ai delitti di estorsione ai danni di imprenditori del settore edile, boschivo ed eolico, nonché ai delitti in materia di stupefacenti, del tipo cocaina e marijuana. In tale contesto, nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati, riconducibili, rispettivamente, alla due cosche di ‘ndrangheta, e attinti dalle misure adottate, è stata ritenuta, allo stato, la gravità indiziaria, tra l’altro, con riferimento, rispettivamente, a plurimi atti incendiari, a vicende estorsive, tentate e consumate, ai danni di attività commerciali e di imprenditori, il tentativo di importazione di ingente quantità di marjuana ed eroina dalla Bulgaria, il furto in abitazione commesso ai danni dei genitori di un collaboratore di giustizia. È emersa, altresì, sul piano indiziario, la partecipazione alla cosca di ‘ndrangheta di Roccelletta di Borgia di due soggetti che svolgono attività imprenditoriale nel settore edile, e il concorso esterno alla cosca di Vallefiorita di due imprenditori, di cui uno attivo nella lavorazione dei rifiuti/campo oleario e l’altro nel settore turistico/ristorazione. Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.
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