Operazione Hydra: colpo al clan Mancuso, 6 arresti e sequestri per 5 milioni

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Roma - La Guardia di finanza sta eseguendo sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di una serie di soggetti legati alla cosca Mancuso della 'ndrangheta di Limbadi. Diciassette complessivamente gli indagati tra cui anche l'ex capogruppo dell'Idv alla Regione Lazio Vincenzo Maruccio. Sono in corso una ventina di perquisizioni a Roma e nelle province di Bergamo, Catanzaro e Vibo Valentia e sequestri di immobili, società e conti correnti, anche in Svizzera e negli Usa, per oltre 5 milioni. Agli indagati, i finanzieri del Comando di Roma e del Nucleo speciale di polizia valutaria, contestano, a vario titolo, i reati di usura, abusiva attività finanziaria, intestazione fittizia di beni e riciclaggio di denaro di provenienza illecita, aggravati dalle modalità mafiose.

'Colletto bianco' Bevilacqua trasferì usura da Vibo a capitale

"Voi lì in Calabria, noi qui a Roma, ma siamo la stessa cosa, tutta una famiglia". Parlava così in una telefonata intercettata Ferruccio Bevilacqua, il 'colletto bianco' della 'Ndrangheta arrestato a Roma dalla Finanza, che ha sequestrato ristoranti, bar e immobili in gran parte a lui riconducibili anche a Miami, negli Usa, per 5 milioni di euro. Secondo gli investigatori Bevilacqua, colpito da obbligo di dimora a Roma dal 2009, ha replicato nella capitale l'attività di usura e di reinvestimento di capitali illeciti che svolgeva nel vibonese per il clan Mancuso, senza perdere contatto con la terra d'origine. In particolare avrebbe acquisito locali nella zona di piazza Bologna, vicino al centro di Roma, avvalendosi di prestanome come i figli, altri parenti o i familiari di Vincenzo Maruccio, ex capogruppo Idv alla Regione Lazio, anch'egli originario del vibonese. Il gruppo criminale di Bevilacqua applicava tassi usurari dal 160 al 600%, è stato accertato. I clan mafiosi a Roma "non si limitano a investire, immettere denaro di provenienza illecita - dice il procuratore aggiunto della capitale Michele Prestipino - ma i soggetti diventano operativi in settori criminali" come usura, droga ed estorsioni.

Dalle indagini è emerso come Bevilacqua, lasciata la terra d'origine, "abbia proseguito nell'attività di usuraio, cominciando ad investire i correlati proventi illeciti nel mercato legale romano, acquisendo - fittiziamente e, appunto, tramite prestanome - importanti e note strutture societarie romane, operanti prevalentemente nel campo della ristorazione nonche' immobili in Italia e all'estero". Bevilacqua, in sostanza, avrebbe diretto tutte le attività illecite, avvalendosi dei figli e di altri fidati collaboratori e soggetti compiacenti, tra cui, su tutti, Maruccio e Rocco Anello, già consigliere della provincia di Catanzaro e candidato alla carica di sindaco di Curinga in provincia di Catanzaro, nelle elezioni amministrative del 2013. Ciò attraverso la tecnica di intestare fittiziamente beni e attività a terzi compiacenti, al fine di schermarne l'effettiva titolarità. Sequestrati bar, ristoranti, pescherie e negozi di orologi, tutti nella zona di piazza Bologna: iniziative imprenditoriali dei Bevilacqua gestite attraverso una fitta rete di prestanome. Tra i locali nella disponiblità degli arrestati anche il noto ristorante "M'addubbai" di via Livorno. Cautelate anche tre società di diritto svizzero, operanti nel settore immobiliare e del commercio in genere, nonché tre lussuose ville site a Miami Beach, in Florida.

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