'Ndrangheta, 18 arresti in Lombardia: boss "a lezione" da dirigente Mit su Superbonus

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Milano - Boss e presunti vertici della cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti che si recano "a lezione" da un alto dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e si fanno indottrinare su come mettere in atto truffe sul Superbonus 110%, divincolandosi nella burocrazia di Stato, sfuggendo a successive incriminazioni e facendosi consigliare su quali società utilizzare nei lavori. L'episodio avviene a Milano in un edificio finito nel mirino della Direzione distrettuale antimafia, guidata dalla procuratrice aggiunta Alessandra Dolci, che la ritiene essere la "base logistica" di due associazioni mafiose dedite a decine di reati.

Tanti i 'settori' illeciti, dalla droga (con traffici provenienti da Spagna, Austria e Albania e "l’apertura di un canale" per la cocaina dal Perù e dal Brasile"); il recupero crediti con armi e modalità estorsive e numerosi illeciti economici-finanziari; le fatture per operazioni inesistenti con cui accumulare 'fondi neri'; false polizze fideiussorie formalmente emesse da una delle più grandi banche italiane per truffare i grandi concessionari dello Stato sul gioco d'azzardo; fittizi crediti d’imposta; truffe sulle forniture Covid in pandemia; gestione di rifiuti e infine proprio illeciti sul meccanismo dei bonus edilizi. Ai vertici un medico calabrese collaboratore di alcune Rsa, figlio di un boss , già condannato per traffico di droga e che si trova in carcere al 41-bis. Al termine della 'formazione' tenuta dal funzionario ministeriale - non indagato ma definito dai pm necessario "per fornire consulenza e aiuto alle attività nell'esecuzione dei lavori edili legati allo sfruttamento del beneficio del 110%" - gli investigatori della Direzione Investigativa Antimafia, i Carabinieri del Comando Provinciale di Monza e del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, coordinati dalle pm Paola Biondolillo e Sara Ombra, captano con il trojan-spia una conversazione. "Questo è forte eh? A collaborare con lui facciamo grosse cose", si dicono. "Questo è un portento, conosce tutti". Nelle 838 pagine di ordinanza il Gip Domenico Santoro ha disposto 18 misure cautelari (7 in carcere, 4 domiciliari, 3 obblighi di dimora e 4 obblighi di firma).

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