Lamezia Terme – Continua nell’aula bunker a Catanzaro il procedimento nei confronti di oltre cinquanta persone, finite a processo perché ritenute gregari e affiliate alla cosca Giampà di Lamezia, ritenute partecipi di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti che avrebbe fatto riferimento alla cosca lametina.
L’operazione dalla quale scaturisce il processo, chiamata “Bianco e Nero”, aveva visto impegnata sia la Squadra Mobile di Catanzaro che il Commissariato di Lamezia e che aveva portato a 48 perquisizioni, tre arresti e tre denunce.
Nel corso dell’udienza sono state formalizzate altre richieste di rito abbreviato: la maggior parte degli imputati, oltre cinquanta, ha optato per il rito alternativo. Per chi ha scelto l’ordinario, tra cui figurano Vincenzino Greco, Antonio Donato ed Eugenio Monteleone, si è discussa una prima parte dell’udienza preliminare. Il pubblico ministero ha già chiesto per il rinvio a giudizio ma il Gup sulle loro posizioni, concluderà nella prossima udienza.
Sarà a fine luglio, invece, la requisitoria con le relative richieste del pubblico ministero Elio Romano per tutti gli altri imputati.
Nel collegio difensivo, compaiono tra gli altri, gli avvocati Salvatore Cerra, Aldo Ferraro, Antonio Larussa, Leopoldo Marchese, Lucio Canzoniere, Giuseppe Spinelli, Gianluca Careri, Nicola Aloisio, Luca Cianferoni e Antonio Lomonaco.
Secondo il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Elio Romano, che aveva chiesto il rinvio a giudizio per 57 persone, tra il 2004 e il 2012, l’organizzazione, che faceva capo agli esponenti di spicco della cosca Giampà, avrebbe avuto il controllo del narcotraffico, nell’area di Lamezia “quale epicentro del traffico della droga”, e aveva evidenziato “capacità di approvvigionamento nelle province di Reggio Calabria (Area di Rosarno), Vibo Valentia (area di Maierato e Limbadi), Cosenza, Crotone e Milano e si è dimostrato attivo nella commercializzazione di quantitativi anche ingenti, di sostanza stupefacente: cocaina, eroina, marijuana e hashish anche proveniente dal Sudamerica”.
Spaccio che sarebbe stato finalizzato anche a rimpinguare le casse della cosca per acquistare armi e mezzi per i delitti, oltre che per la retribuzione periodica degli affiliati e l’acquisto di ulteriori stupefacenti in una viziosa sorta di circolo economico.
I NOMI
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Giuseppe Ammendola, 34 anni
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Andrea Angotti, 36 anni
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Vincenzo Arcieri, 57 anni
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Salvatore Ascone, residente a Limbadi, 51 anni
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Davide Belvedere, 27 anni
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Danilo Cappello, detto “Kirbi”, 28 anni
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Giuseppe Cappello, 33 anni
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Gabriele Caruso, Platania, 49 anni
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Roberto Castaldo, 27 anni
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Francesco Cerra, 28 anni
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Domenico Chirico, “u batteru”, 35 anni
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Domenico Cracolici, Maierato, 35 anni
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Andrea Crapella, 31 anni
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Antonio Donato, Catanzaro, 48 anni
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Emiliano Fozza, 38 anni
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Alessio Gagliardi Morrison, 24 anni
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Antonio Giampà, 45 anni
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Davide Giampà, 28 anni
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Domenico Giampà, 36 anni (collaboratore di giustizia)
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Eugenio Giampà, 28 anni
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Vincenzo Giampà, detto “Enzo”, 47 anni
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Cristian Greco, 29 anni
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Giovannino Greco, 34 anni
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Sergio Ugo Greco, 59 anni
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Vincenzo Greco, 63 anni
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Giuseppe Grutteria, 34 anni
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Luigi Leone, 33 anni
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Bruno Malvaggio, Nocera Terinese, 46 anni
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Michael Mercuri, 28 anni
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Pasquale Mercuri, 28 anni
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Maurizio Molinaro, 34 anni
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Eugenio Monteleone, 42 anni
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Aldo Notarianni, 52 anni
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Carmine Vincenzo Notarianni, 60 anni
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Giovanni Notarianni, 46 anni
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Luigi Notarianni, 36 anni
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Pasquale Notarianni, 31 anni
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Davide Orlando, 35 anni
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Claudio Paola, 31 anni
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Giovanni Pujia, 49 anni
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Francesco Renda, 33 anni
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Giovanni Roberto, Catanzaro, 38 anni
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Maikol Rotundo, 33 anni
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Antonio Salatino, 51 anni
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Domenico Sirianni, 32 anni
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Antonio Stagno, Giussano, 49 anni
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Gino Strangis, 48 anni
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Claudio Taverna, 41 anni
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Alessandro Torcasio, 34 anni
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Giuseppe Tropea, 37 anni
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Franco Trovato, 41 anni
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Antonio Ventura, 33 anni
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Alessandro Villella, 31 anni
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Antonio Voci, 51 anni
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Eric Voci, 27 anni
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Erjon Vuka, Prato allo Stelvio, 33 anni
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Saverio Giampà, 31 anni
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