Lamezia, operazione Isola Felice: coinvolte autoscuole sia in città che a Curinga

operazione_isola_felice2

Lamezia Terme, 10 novembre - Conferenza stampa in Procura a Lamezia per illustrare gli esiti dell’operazione “Isola Felice” che ha portato complessivamente a 17 misure cautelari per il rilascio di patenti e certificazioni fasulle. Tra le otto persone finite agli arresti domiciliari ci sono anche due proprietari di autoscuole lametine, una nel quartiere di Sambiase e un’altra a Curinga. Le altre autoscuole interessate sono a Catanzaro (3), Soverato (1) e a Praia a Mare (2). Le ipotesi di reato, illustrate sia dal Procuratore Salvatore Vitello che dal comandate polizia stradale di Catanzaro Nicoletti e dal sostituto comandate Manzo della sede polstrada di Lamezia, vanno dall’associazione a delinquere, al falso, abuso d’ufficio e concussione.

Le persone agli arresti

Tra  destinatari dei provvedimenti restrittivi emanati dal gip Carlo Fontanazza, su richiesta del pm Domenico Galletta, figurano l'attuale direttore della Motorizzazione civile di Reggio Calabria tra le persone destinatarie del provvedimento restrittivo. Agli arresti domiciliari anche Gaetano De Salvo, facente funzioni direttore della Motorizzazione civile di Catanzaro; Vincenzo De Sensi, titolare di una scuola guida di Lamezia; Achille Amendola, collaboratore di De Sensi; Carmelo Tripodi, ex esaminatore; Roberto Arcadia, ingegnere; Sebastiano Fruci, titolare di una scuola guida a Curinga; Luigi Zurlo, definito dagli inquirenti il "faccendiere".

Le ordinanze di sequestro

Nell'ordinanza il gip di Lamezia Terme Carlo Fontanazza ha disposto il sequestro preventivo di 66 patenti di guida, 50 certificati di formazione professionale Adr e di 195 veicoli sottoposti a collaudo straordinario mediante la produzione di relazioni tecniche apocrife. Nell'ambito dell'operazione sono state deferite in stato di libertà 144 persone.

operazione_isola_felice

Indagini durate quattro anni

Da una segnalazione del tutto confidenziale sono scattate le indagini da parte della polizia stradale che sono durate ben quattro anni. Ad insospettire la polizia è stata l’alta percentuale di candidati provenienti da tutta Italia, e per la maggior parte di nazionalità cinese, che si recavano presso le autoscuole lametine per ottenere il rilascio sia della patente che il certificato ADR, un esame molto difficile mai sostenuto. Gli inquirenti hanno anche rilevato che molti dei beneficiari, specie cinesi, erano disposti a pagare in contanti e senza fare alcun problema pur di avere la patente salvo poi, interrogati, non sapere il significato di alcun segnale stradale con gravi rischi per la circolazione stradale. Nei certificati rilasciati, inoltre, anche la firma sul documento è risultata essere  fittizia. Il meccanismo aveva fatto sì che, grazie ai funzionari compiacenti, ci fosse un mercato falsato nell’ambito degli esami delle varie scuole guida. Alcune di queste, estranee al giro, venivano penalizzate facendo puntualmente bocciare i propri candidati mentre quelli delle scuole guida incriminate superavano le prove senza particolari problemi o intoppi. Lo stesso procuratore Vitello, commentando questo giro d’affari, ha parlato di “un meccanismo palesemente alterato”. Indagini sono ancora in corso per quantificare il giro d’affari messo in piedi in questi anni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

operazione_isola_felice3

© RIPRODUZIONE RISERVATA