Catanzaro – Il Gip del Tribunale di Catanzaro Giuseppe Perri ha emesso stamane la sentenza di condanna per i sei imputati, accusati del duplice omicidio di Vincenzo e Francesco Torcasio e del tentato omicidio di Umberto Egidio Muraca. Pene ridotte, rispetto alle richieste formulate nelle precedenti udienze dal Pubblico Ministero Elio Romano: Alessandro Torcasio "Cavallo" e Maurizio Molinaro sono stati condannati a 20 anni di carcere, 19 anni, invece, a Vincenzo Giampà e 9 anni sono stati inflitti a Pasquale Catroppa. Per i due collaboratori di giustizia, Francesco Vasile e Luca Piraina, la pena è stata di 9 e 6 anni di carcere.
Per gli imputati i loro legali, gli avvocati Lucio Canzoniere, Pino Spinelli e Francesco Gambardella, avevano chiesto le attenuanti generiche e il minimo della pena. Vincenzo e Francesco Torcasio, padre e figlio di 58 e 20 anni, furono uccisi il 7 giugno e il 7 luglio del 2011, esattamente ad un mese di distanza l’uno dall’altro. Dalle indagini della Squadra Mobile di Catanzaro e con le testimonianze dei collaboratori di giustizia si ricostruì la dinamica e i motivi dei due delitti. A partecipare all’omicidio di Vincenzo Torcasio “Carrà” furono Francesco Vasile, Alessandro Torcasio e Maurizio Molinaro: stava assistendo ad una partita durante un torneo di calcetto in un campetto sportivo nel quartiere Scinà, quando fu freddato dal killer Vasile, ora collaboratore di giustizia. Per l’omicidio del figlio Francesco, ucciso nel giorno del trigesimo del padre in via Misiani, sono imputati Francesco Vasile, Maurizio Molinaro e Vincenzo Giampà che avrebbero organizzato e compiuto l’uccisione, insieme ad Antonio Voci (imputato nel processo secondo il rito ordinario presso la Corte d’Assise a Catanzaro) che avrebbe inviato un messaggio al killer per informarlo dell’arrivo della vittima. Pasquale Catroppa, Maurizio Molinaro e Luca Piraina (ora collaboratore) avrebbero invece compiuto il tentato omicidio di Umberto Egidio Muraca il 30 marzo del 2011. Fu il boss della cosca Giampà, Giuseppe (che ora collabora con la giustizia) ad ordinare sia i due omicidi che il tentato omicidio di Umberto Egidio Muraca. Il boss era venuto a conoscenza che i Torcasio-Carrà si erano attivati a livello estorsivo, insieme a Muraca, nelle zone di influenza dei Giampà e per questo motivo bisognava agire per “riaffermare nei confronti della cosca avversaria la loro supremazia”. Francesco Torcasio, figlio 20enne di Vincenzo, fu ucciso perché dopo la morte del padre voleva vendicarsi uccidendo il boss.
C.S.
© RIPRODUZIONE RISERVATA