Finti agenti incappucciati a casa figlio Gratteri, indagini - REAZIONI

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Reggio Calabria - Hanno suonato al campanello dell'appartamento dove vive uno dei figli del procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri dicendo di essere poliziotti, ma dopo un po', quando il giovane si è affacciato sul pianerottolo non vedendo arrivare nessuno, ha notato due persone incappucciate scendere le scale dal piano di sopra al suo. L'episodio, secondo quanto si è appreso, è avvenuto nei giorni scorsi a Messina, dove il figlio di Gratteri abita in un palazzo vicino all'università che frequenta. Il giovane ha subito avvertito la polizia, che ha avviato le indagini per chiarire l'episodio, ed il padre che in quei giorni si trovava all'estero. Gratteri è uno dei magistrati più impegnati nella lotta alla 'ndrangheta ed ai suoi traffici miliardari, soprattutto di stupefacenti. Proprio su questo fronte Gratteri ha coordinato decine di inchieste che hanno portato all'arresto di narcotrafficanti ed al sequestro di ingenti quantità di cocaina provenienti dal centro America. Negli ultimi mesi è stato impegnato anche nella presidenza della commissione incaricata dal premier Matteo Renzi di apportare modifiche al codice penale. Secondo quanto si è appreso, nonostante l'episodio ancora da chiarire, il figlio di Gratteri continuerà a frequentare l'università di Messina.

Reazioni

Oliverio chiama Gratteri 

Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, appena saputa la notizia dell'episodio misterioso ed inquietante che ha coinvolto il figlio di Nicola Gratteri, ha telefonato al magistrato per informarsi di quanto accaduto e per esprimergli la sua vicinanza. Nel corso del colloquio, Oliverio - secondo quanto si è appreso - ha anche sottolineato la necessità di un'azione sempre più forte a tutela della posizione di Gratteri, magistrato impegnato in delicatissime indagini sulla 'ndrangheta.

Sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro: stima per chi lotta quotidianamente in una terra difficile

"Ho appreso con rabbia e rammarico le ravvicinate notizie dei vili episodi di intimidazione attuati nei giorni scorsi nei confronti del figlio del magistrato Nicola Gratteri e del consigliere regionale Arturo Bova. Piena e scontata è la solidarietà nei confronti dei predetti così come profonda è la stima per tutti coloro che quotidianamente lottano con coraggio e determinazione, in una terra difficile, per contrastare la mafia ed ogni forma di espressione della criminalità. Da calabresi si è feriti nel vedere le difficoltà di una terra stupenda e purtroppo incapace ad isolare pienamente la prepotenza e la violenza ma da amministratori ci si deve ancor di più sentire investiti della responsabilità di governare il territorio con legalità e per la legalità. Sono illusi coloro che credono di poter fermare la forza della giustizia e del buon governo attraverso la cultura della paura e la concretezza del male; la società civile, infatti, deve con determinazione scendere in campo oggi a difesa di due professionisti che svolgono il loro compito l’uno contrastando senza timore alcuno la criminalità organizzata e l’altro svolgendo la propria attività amministrativa nel rispetto delle regole e senza condizionamenti. La prima sconfitta delle mafie deriva proprio dalla reazione alle loro prepotenze e violenze con  univoca e forte sinergia intellettuale ed ancora una volta credo sia indispensabile una risposta di coeso ed orgoglioso coraggio da parte di tutto il popolo calabrese. Il brillante lavoro della Magistratura e delle Forze dell’ordine deve essere supportato dall’impegno civile di tutti e soprattutto dall’apparato politico che non deve avere timore di contrastare le illegalità e gli abusi e deve indirizzare il suo agire nell’interesse esclusivo della comunità che amministra ricordando che il popolo calabrese merita oramai di uscire definitivamente dalla cappa della sopraffazione violenta ed omertosa". 

 Romeo: episodio inquietante 

"L'inquietante episodio denunciato dal figlio del dott. Nicola Gratteri segnala, ancora una volta, il rischio che corre un uomo impegnato a difesa della legalità e contro le organizzazioni criminali". Lo afferma in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo. "Questo rischio - prosegue - è purtroppo esteso alle persone a lui più care. Lo Stato protegga con ogni mezzo il dott. Gratteri ed i suoi familiari, costretti a vivere nella paura perché l'azione incisiva e vera del procuratore è riuscita ad incidere sugli interessi del narcotraffico ed a svelare intrecci affaristici a più livelli. Sono certo che il dott. Gratteri non recederà, ma è altrettanto fondamentale che attorno al suo lavoro vi sia solidarietà, sostegno istituzionale e apprezzamento popolare".

Magorno: siamo al suo fianco

Il segretario regionale del Pd e componente la commissione parlamentare antimafia Ernesto Magorno ha espresso la sua solidarietà al procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri e alla sua famiglia per l'inquietante episodio accaduto al figlio, nei giorni scorsi a Messina. "Siamo al suo fianco - afferma Magorno - nel grande lavoro che compie per una regione libera dalla criminalità. Le istituzioni devono stringersi attorno a Gratteri, un uomo impegnato a difesa della legalità e contro le organizzazioni criminali, che ha saputo incidere sugli interessi del narcotraffico in maniera invisiva. La solidarietà deve andare oltre gli attestati di stima perché dobbiamo garantire a Gratteri la serenità e la sicurezza necessarie a continuare nel proficuo percorso investigativo. Il Pd calabrese è vicino a questo magistrato coraggioso ed alla sua famiglia".

Goel: pronti a mobilitazione

"Tutto il Gruppo Cooperativo GOEL esprime piena e forte solidarietà personale a Nicola Gratteri, a suo figlio e alla sua famiglia". E' quanto si legge in una nota del Gruppo. "La 'ndrangheta - afferma il presidente Vincenzo Linarello - non si sogni di toccare Nicola Gratteri e la sua famiglia. Tutto il popolo calabrese onesto e perbene è al suo fianco, tutto il popolo italiano lo stima e lo ammira. La comunità di GOEL è schierata al fianco di Nicola Gratteri ed è pronta a mobilitarsi in tutte le proprie espressioni". GOEL, conclude la nota, "chiede al Governo un'azione straordinaria di repressione contro la 'ndrangheta: debellarla deve essere al primo posto in uno Stato che si voglia definire democratico. Non si può più tollerare l'esistenza di questa organizzazione criminale".

Bossio: società gli è vicina

"Il grave episodio di intimidazione perpetrato nei giorni scorsi ai danni del figlio di Nicola Gratteri, uno dei magistrati più esposti sul fronte della lotta alla 'ndrangheta, dimostra, qualora ce ne fosse ancora bisogno, il grado di pervasività e pericolosità della criminalità calabrese". Lo afferma la deputata del Pd Enza Bruno Bossio. "La circostanza che Nicola Gratteri, proprio in questi giorni, sia impegnato in un difficile e importante lavoro di indagine sul traffico di droga internazionale che ha proprio nelle 'ndrine calabresi il 'cervello operativo' - prosegue - non può che destare viva preoccupazione. Occorre garantire a Nicola Gratteri ed alla sua famiglia la necessaria sicurezza per potere continuare un lavoro che sta dando colpi decisivi alla 'piovra' calabrese. Vicino a quest'uomo coraggioso ed alla sua famiglia oggi non ci sono soltanto le istituzioni e lo Stato ma tutta la società civile della Calabria".

Gianrusso: gli sono vicino 

"Sono totalmente vicino al dottor Nicola Gratteri, vittima ancora una volta di un episodio inquietante denunciato dal figlio. Ciò che è accaduto dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, il rischio che corre Gratteri, da sempre impegnato nella difesa della legalità contro le organizzazioni criminali e non soltanto contro la 'Ndrangheta". Lo afferma il capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Antimafia Mario Michele Gianrusso. "Chiediamo la massima sicurezza per il dottor Gratteri e i suoi famigliari perché non vivano nella paura. Sono convinto che Gratteri non indietreggerà di un millimetro rispetto alle sue lotte che sono un vanto per l'Italia e che meritano sostegno istituzionale oltre che solidarietà e apprezzamento dell'intera società".

Galati: fatto estremamente grave

“Fatto inquietante che desta enorme preoccupazione. Spero si faccia presto luce sull’episodio che ha visto coinvolto il figlio del procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri”. E’ quanto afferma l’On. Giuseppe Galati, deputato del gruppo Ala, in riferimento ai due incappucciati che, fingendo di essere poliziotti, hanno suonato al campanello dell’abitazione dove vive il figlio del Magistrato a Messina. “Il Magistrato Gratteri – aggiunge l’On. Galati – è da tempo impegnato in una dura lotta contro la criminalità organizzata. E’ necessario che il coraggio e la tenacia che il dott. Gratteri ripone nella sua attività al servizio dello Stato e dei cittadini vengano adeguatamente tutelati. Per tale motivo mi auguro si riescano ad individuare gli autori di quanto accaduto”. “Invito Nicola Gratteri – conclude l’On Galati - a continuare la sua difficile azione sul territorio volta a contrastare la ‘ndrangheta e sono vicino alla sua famiglia e a tutti coloro i quali quotidianamente, per ultimo il Consigliere regionale Arturo Bova, al quale è stata incendiata l’autovettura, subiscono vili azioni intimidatorie”.

Irto: gesto provoca grande allarme

"L'inquietante episodio che ha colpito la famiglia di Nicola Gratteri, uno dei magistrati più coraggiosi ed impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, impone l'assunzione di ulteriori e rafforzati provvedimenti a tutela del procuratore aggiunto di Reggio Calabria e dei suoi congiunti". A chiederlo è il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto. Secondo quest'ultimo "il fatto che ignoti malviventi, qualificatisi come poliziotti e col volto coperto da passamontagna, si siano introdotti nello stabile di Messina in cui vive il figlio di Gratteri, è motivo di grave allarme. L'episodio è un preciso quanto pesante avvertimento, perpetrato attraverso la minaccia di colpire l'affetto più caro di ogni persona. È evidente come non solo il magistrato ma tutta la sua famiglia siano oggi in una condizione di grave esposizione che richiede misure consequenziali". "Esprimo - conclude Irto - la mia vicinanza personale e la solidarietà del Consiglio regionale a Nicola Gratteri e ai suoi cari. Siamo certi che il procuratore aggiunto di Reggio, che ha dedicato la sua vita alla lotta ai poteri oscuri e criminali, non indietreggerà di un millimetro dalla trincea in cui da anni è impegnato per la tutela della legalità e del bene comune. Noi siamo al suo fianco".

La solidarietà dell'Antiracket Calabria e della Fondazione Trame Festival

"Esprimiamo solidarietà e la esprimiamo condivisa: le Associazioni Antiracket calabresi e la Fondazione Trame Festival al Presidente della Commissione antindrangheta del consiglio regionale della Calabria Arturo Bova, a cui è stato rivolto l’ennesimo vile segnale intimidatorio, e al Procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri per la forma subdola di minaccia subita dal figlio. Episodi che segnano ancora una volta pagine di decadenza e contro i quali rimaniamo convinti che una nuova cultura sociale, lontana dai compromessi, possa segnare il cambiamento del nostro territorio. Ognuno per la propria parte ma uniti nella lotta alle mafie possiamo garantire un futuro diverso alla nostra Calabria. Confidiamo nell’impegno della Magistratura e delle Forze dell’ordine, ma anche nella tenacia delle persone oneste e nel loro impegno politico e civile".

Gentile: episodio inquietante 

"Confidiamo che la magistratura faccia chiarezza su un episodio che ci inquieta: Gratteri è un monumento vivente, un grandissimo uomo". Lo afferma il senatore Antonio Gentile. "Le sue inchieste, coraggiose e straordinarie, ma sempre improntate al rispetto del diritto - prosegue - si inseriscono nel cuneo della grande tradizione giudiziaria italiana. Apprezziamo che subito siano state rafforzate le misure di sicurezza intorno a lui e alla sua famiglia e gli rivolgiamo tutta la nostra incondizionata stima per ciò che ha fatto e continua a fare".

Gelmini: vicinanza a Pm antimafia 

"Esprimo la mia vicinanza al procuratore antimafia di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, per le intimidazioni subite dalla sua famiglia: chi si e' reso protagonista di questi gesti indegni non pensi tuttavia di fermare l'azione di una persona valida e competente come Gratteri, che costituisce un esempio nella lotta alla 'ndrangheta e alla criminalità. Sono convinta che Gratteri andrà avanti nonostante le intimidazioni". Lo afferma Mariastella Gelmini, vice capogruppo di Fi alla Camera.

Carfagna: solidarietà e vicinanza

"Esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza a Nicola Gratteri, procuratore antimafia di Reggio Calabria, e alla sua famiglia per le intimidazione subite nelle ultime ore. Il lavoro di Gratteri è un esempio di dedizione nel contrasto alla ndrangheta e al traffico di stupefacenti, nel tentativo di sradicare queste piaghe dal nostro Paese. Nel ribadirgli tutta la mia stima sono certa che continuerà a svolgere con coraggio ed abnegazione il suo compito." Lo afferma in una nota Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Camera dei deputati. 

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