Ragazza morta in incidente a Catanzaro, per periti colpa è dell'airbag. Ferro: “Plauso a Polizia stradale per luce su tragedia"

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Catanzaro - Una 24enne, Martina Guzzi, morta in un incidente stradale a Catanzaro il 28 maggio scorso, sarebbe deceduta a causa "di un difetto dell'airbag" che secondo la perizia dei tecnici incaricati dalla Procura "a seguito dell'urto, proiettava ad alta energia cinetica un corpo metallico con modalità di urto e lesività assimilabili a ferita d'arma da fuoco (effetto pallettone)". L'airbag era stato prodotto dalla società giapponese Takata, fallita nel 2018 proprio in seguito al problema degli airbag difettosi che hanno causato marti e feriti in tutto il mondo. La notizia, anticipata dal Corriere della sera e ripresa dalla stampa locale, è stata commentata dalla sottosegretaria all'Interno Wanda Ferro.

“La relazione preliminare depositata dai consulenti della Procura avvalora ulteriormente quanto emerso dalle indagini condotte dalla Sezione della Polizia Stradale di Catanzaro sulla morte di una ragazza di 24 anni in seguito ad un incidente stradale”. È quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (FDI) in merito alle indagini partite dopo l’incidente del 28 maggio scorso a Catanzaro costato la vita a Martina Guzzi. “La causa del decesso – sottolinea Ferro - sarebbe infatti il difettoso funzionamento del sistema di detonazione dell’airbag installato sulla autovettura condotta dalla vittima. La giovane Martina sarebbe la prima vittima in Italia del famigerato airbag Takata, installato su milioni di auto, che avrebbe causato decine di morti e centinaia di feriti in tutto il mondo. Rivolgo un plauso alla Polizia stradale di Catanzaro – conclude il sottosegretario all’Interno - che, attraverso l’attività di indagine coordinata della Procura, ha fatto luce su questa terribile tragedia, e ha soprattutto sollecitato l’attenzione dei proprietari delle auto interessate, il cui utilizzo può risultare estremamente pericoloso, a prestare la massima attenzione alle campagne di richiamo”.

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