Auto sulla folla a Monaco, 28 feriti. L'attentatore sbarcato in Calabria nel 2016

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A Monaco di Baviera, un'auto si schianta sulla folla nel cuore della città, durante una manifestazione sindacale e a terra lascia ferite 28 persone, due delle quali ora in pericolo di vita. Anche un bimbo piccolo. Viene fermato sul fatto un afghano di 24 anni, un richiedente asilo con precedenti. Prima di agire aveva postato un messaggio islamista sul web. A quanto si apprende da fonti qualificate, l'afghano 24enne autore dell'attentato di Monaco, sarebbe sbarcato nel novembre del 2016 a Reggio Calabria, dove è stato identificato e fotosegnalato. Aveva dichiarato un'età di 15 anni. Successivamente, lo stesso anno, è stata registrata la sua presenza a Brescia. Del ragazzo si sono poi perse le tracce per quanto riguarda l'Italia. Secondo riscontri dalle forze di polizia tedesche l'afgano già dal 2017 era in Germania.

L'ennesimo attentato nella Repubblica federale è avvenuto a dieci giorni dal voto, nel pieno di una campagna elettorale centrata proprio sulla questione migranti, fra fughe in avanti, scandali, veleni e proteste. E in una città blindata, per la Conferenza di Sicurezza al via con capi di stato e ministri in arrivo da tutto il pianeta. Si tratta del secondo attentato in meno di un mese, il terzo da dicembre. C'è chi mette in guardia dall'abituarsi a questo "rito", e chi come la leader dell'ultradestra parla di "uno schema, sempre lo stesso che si ripete". L'ultima auto che si era schiantata sulla folla era quella di un medico saudita che simpatizzava proprio per Afd, al Mercatino di Natale di Magdeburgo. Mentre il 22 gennaio, in un parco bavarese, ad Aschaffenburg, due persone fra cui un bambino di due anni erano state uccise dalla mano di un giovane afghano armata di un coltello da cucina.

Intanto a Monaco, i feriti sono stati soccorsi e ricoverati in diverse cliniche e ospedali del capoluogo. L'appartamento del giovane afghano, che viveva in una casa multifamiliare, è stato perquisito. Ed è venuto fuori che il giovane, era arrivato in Germania nel 2016, dopo essere sbarcato in Calabria, dove fu identificato e fotosegnalato, dichiarando di avere 15 anni. Poi, prima di passare la frontiera era stata registrata la sua presenza a Brescia. La Germania gli aveva rifiutato la richiesta di asilo ma, secondo il ministro dell'Interno bavarese Herrmann, aveva però ottenuto dal ministero per l'immigrazione la sospensione dell'espulsione. Era già noto alle forze dell'ordine per furto e possesso di sostanze stupefacenti e, secondo il settimanale Spiegel, ha pubblicato sui propri social presunti post a sfondo islamista.

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