Lamezia, Piccioni: "Fallimentare politica regionale e dell'amministrazione Mascaro su gestione aeroporto"

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Lamezia Terme - "La domanda nasce spontanea: la Calabria a guida Occhiuto continua ad essere una regione dell'Italia, che in quanto tale rispetta le leggi statali, oppure è diventata una "Repubblica delle Banane"? Al di là dei disastri sanitari (un'estate da incubo per i cittadini calabresi) e di quelli ambientali (con il mare sporco che ha esasperato tutti i calabresi e che ha fatto scappare migliaia di turisti imbufaliti), c'è da rimanere veramente allibiti e senza parole di fronte a quanto si sta consumando nella nostra regione sul fronte della gestione degli aeroporti". Così, in una nota, Rosario Piccioni, consigliere comunale "Lamezia Bene Comune" che, sostiene "Per Occhiuto & co. poco importa se il DPR 201/2015 ha inserito l'aeroporto di Lamezia Terme tra i 12 scali italiani di particolare rilevanza strategica. Per chi guida la regione poco importa se l'aeroporto di Lamezia negli anni si è guadagnato la qualifica di aeroporto internazionale. Quanto denunciavamo solo qualche mese fa adesso è messo ancora una volta nero su bianco dai dati pubblicati nei giorni scorsi da Aeroporti Calabria. Tutte le nostre denunce inascoltate di questi anni sul progressivo indebolimento politico della nostra città nella gestione dell’aeroporto sono plasticamente visibili nella programmazione autunno-inverno delle rotte internazionali Ryanair previste dagli aeroporti di Reggio Calabria e Lamezia Terme: lo scalo reggino – secondo un’analisi di Aeroporti Calabria –  con il potenziamento raggiungerà nella prossima stagione autunno-inverno otto rotte estere contro le sei dell’aeroporto lametino. E balza agli occhi – sempre secondo la stessa analisi – che tra l'aeroporto di Reggio Calabria e l’aeroporto di Lamezia Terme si verificherà anche una sovrapposizione in 3 rotte su 8 in giorni della settimana diversi. Viene da domandarsi (per restare in argomento): c’è qualche “pilota al comando” o le giunte di centrodestra di Occhiuto e Mascaro stanno a guardare come se nulla fosse, senza nessuna visione di politica aeroportuale e senza considerare le diverse peculiarità e le diverse prospettive dei diversi scali calabresi? Lo sanno Occhiuto e Mascaro che, fino a prova contraria, l'aeroporto internazionale di particolare rilevanza strategica è quello di Lamezia Terme e non quello di Reggio Calabria?  Lo ribadisco per l’ennesima volta".

"Da parte mia - aggiunge Piccioni - non c’è mai stato e mai ci sarà nessun campanilismo, che non mi è mai appartenuto per cultura politica e per formazione umana. Anzi, dico di più. Ha fatto benissimo la classe politica reggina in questi anni a lavorare per il potenziamento del suo aeroporto che in pochi anni ha fatto passi da gigante. Il “pilota” mancante qui è l’amministrazione Mascaro che in dieci anni ha portato Lamezia a contare zero nella gestione dell’aeroporto. Dall’avallo alla gestione unica di sette anni fa ad arrivare ai grandi investimenti sugli altri scali calabresi fino alla base Ryanair a Reggio Calabria di pochi mesi fa, Mascaro ha ridotto ai minimi termini il peso politico di Lamezia nella gestione dell’aeroporto ed oggi ne vediamo le conseguenze. L’aeroporto di Lamezia è utilizzato da Occhiuto per i suoi “fuochi di artificio”, per inaugurare soluzioni tampone al flusso di passeggeri dello scalo lametino che servono solo a distrarre i cittadini dalla grande occasione persa di questi anni: la realizzazione della nuova aerostazione. La programmazione autunno-inverno, con l’ormai conclamato “superamento” da parte dell’aeroporto reggino per quanto riguarda le rotte estere, è l’epilogo della fallimentare politica regionale di questi anni sull’aeroporto di Lamezia, che l’amministrazione Mascaro ha avallato e sulla quale non ha mosso un dito.  E’ il caso di dire che siamo partiti, nell’ormai lontano 2015, da “Lamezia deve contare” per arrivare a una città che si è vista depotenziare progressivamente quello che è l’unico scalo calabrese considerato ad oggi “di particolare rilevanza strategica” dal governo italiano. Noi vogliamo che tutto il sistema aeroportuale calabrese cresca e si potenzi. Ma non potrà mai crescere se ad essere penalizzato è il principale scalo della regione che, ad oggi, a causa delle politiche scellerate, non riesce ad offrire ai milioni di passeggeri servizi adeguati e di qualità".

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