Corruzione e turbativa d'asta, 11 arresti: anche sindaco Villa San Giovanni - VIDEO

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Reggio Calabria - Vasta indagine, denominata “Cenide”, dei carabinieri di Reggio Calabria, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia reggina, per l'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari nei confronti di 11 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di corruzione, turbativa d'asta, falso in atto pubblico, truffa aggravata e peculato e, per una persona solamente, anche concorso esterno in associazione mafiosa. Tra gli arrestati anche il sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari, Antonino Repaci e Calogero Fimiani, rispettivamente presidente del Cda e amministratore delegato della società di navigazione "Caronte & Tourist Spa". Gli investigatori avrebbero accertato come i manager indagati hanno promesso di elargire utilità ad amministratori comunali che in cambio hanno asservito la loro pubblica funzione agli interessi privati della società di navigazione. La società, con la compiacenza del sindaco, avrebbe ottenuto illecitamente l'affidamento di un'area edificabile.

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In particolare, secondo l'accusa Repaci - manager della società di traghettamento dello stretto di Messina - si è mosso anche con il vertice dell'amministrazione comunale, individuando il suo principale interlocutore nel sindaco Siclari - eletto con una lista civica e fratello del senatore di Forza Italia Marco - con l'obiettivo di assicurarsi l'affidamento di un'area sulla quale la società aveva progettato la realizzazione di alcuni lavori. I particolari dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa.

A conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, coadiuvati da personale dei Comandi Provinciali di Milano, Brescia e Messina, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria. In particolare: Francesco Sincero Antonio Morabito, 61 anni (attuale responsabile del Settore Tecnico Urbanistico del Comune di Villa San Giovanni); Giancarlo Trunfio, 65 anni (dipendente del Comune e facente funzioni di responsabile del Settore Tecnico Urbanistico del Comune di Villa San Giovanni), sono stati destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere. Giovanni Siclari, 49 anni (Sindaco del Comune di Villa San Giovanni); Antonino Repaci, di 78 anni (Presidente del Consiglio di Amministrazione della società di navigazione “Caronte & Tourist S.p.A.”); Calogero Famiani, di 54 anni, (Amministratore Delegato della società di navigazione “Caronte & Tourist S.p.A.”); Vincenzo Bertuca, di 64 anni (pensionato, già agente della Polizia Municipale del comune di Villa San Giovanni); Gaetano Bevacqua, di 59 anni (imprenditore nel settore della ristorazione); Giovanni Marco Morabito, di 30 anni (ingegnere); Alessandro Taverriti, di 60 anni (ingegnere); Tindara Orsina, di 51 anni (architetto); Antonio Artino, di 52 anni (architetto); sono stati destinatari di ordinanza di custodia agli arresti domiciliari.

Altri indagati, tutti dipendenti del comune di Villa San Giovanni, sono stati destinatari di misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblici ufficio servizi per la durata di mesi 12: Francesca Gangemi, di 64 anni; Giovanna Tedesco, di 45 anni; Mario Pitasi, di 63 anni; Vincenzo Cama, di 58 anni; Rocco Messina, di 66 anni; Alessandro Iacono, di 40 anni (ingegnere), infine, è stato destinatario di misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale di ingegnere per la durata di mesi 12.

Indagine su biglietteria Caronte

È partita dopo le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia affiliato alla 'ndrangheta, Vincenzo Cristiano, ed ha avuto come oggetto il "progetto per la riorganizzazione dell'area Villa Agip con la realizzazione di un nuovo impianto di bigliettazione e connessa automazione" della società Caronte & Tourist, l'inchiesta "Cenide" della Dda di Reggio Calabria condotta dai carabinieri che ha portato all'arresto del sindaco di Villa San Giovanni e di due manager della Caronte, oltre che di dipendenti comunali e professionisti. Dalle indagini, coordinate dai pm distrettuali Walter Ignazitto e Gianluca Gelso, è emersa, come figura centrale quella dell'ingegnere Francesco Morabito, responsabile del Settore tecnico urbanistico del Comune di Villa. Morabito si sarebbe direttamente interessato della vicenda della biglietteria nella quale sarebbero coinvolti Antonino Repaci e Calogero Famiani, presidente del Cda e Ad della società e un altro dipendente comunale, Giancarlo Trunfio, agevolando la realizzazione dei lavori. In particolare, in cambio della promessa di assunzione del figlio di Trunfio da parte della Caronte e Tourist, Morabito e Trunfio avrebbero adottato un provvedimento illegittimo per consentire alla società la rapida realizzazione dell'opera in assenza di un titolo edilizio. Repaci si sarebbe anche mosso con il vertice dell'amministrazione comunale, individuando il suo principale interlocutore nel sindaco Giovanni Siclari, per assicurarsi l'affidamento dell'area sulla quale la società aveva progettato i lavori che tuttavia era di proprietà Anas. Dalle indagini è emerso anche un altro caso di corruzione con protagonista Morabito che avrebbe agevolato l'iter delle pratiche edilizie di Gaetano Bevacqua, noto imprenditore della ristorazione e gestore della sala ricevimenti "Villa Chiringuito" di località Cannitello di Villa San Giovanni.

Tutto ciò in cambio di cene gratuite o con rilevanti sconti per sé e per altri. Sempre Morabito avrebbe indirizzato l'aggiudicazione dell'appalto per la progettazione definitiva ed esecutiva della riqualificazione del lungomare in favore del raggruppamento temporaneo di professionisti in cui ha inserito anche suo figlio Giovanni Marco, neolaureato in ingegneria. Con le medesime modalità Morabito, in concorso con Vincenzo Cristiano, avrebbe anche turbato la gara per fare aggiudicare alla Cooperativa Sociale Pandora gli appalti relativi al servizio di pulizia del Municipio negli anni 2014 e 2016. Morabito avrebbe concordato con i rappresentanti della coop la presentazione dell'offerta, predeterminando modalità ed entità del ribasso e garantendo preventivamente l'aggiudicazione dell'appalto. In questo caso la contestazione è aggravata dalle modalità mafiose, perché Cristiano, all'epoca dei fatti, apparteneva alla cosca di 'ndrangheta Bertuca, operante nel mandamento di Reggio Calabria.

Procuratore: "Emerso quadro desolante"

"L'inchiesta 'Cenide' fa emergere un quadro desolante di gestione dell'ufficio tecnico del comune di Villa San Giovanni e tutto ruota sulla figura centrale del dirigente, Francesco Morabito". Lo ha affermato il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri incontrando i giornalisti. "Intendo chiarire - ha detto Bombardieri - che in questa indagine non è coinvolto il sen. Marco Siclari, di Forza Italia, fratello del sindaco, e la vicenda riguarda la gestione quasi privatistica di un ufficio pubblico, diretto da Morabito, sempre pronto a soddisfare le richieste della società di navigazione in cambio di favori, di assunzioni, anche con promesse fatte ad un consigliere di minoranza di assumergli un figlio in cambio di un ammorbidimento delle posizioni politiche". L'inchiesta, avviata anche a seguito di numerose segnalazioni di cittadini e di associazioni, ha riguardato i lavori di adeguamento di un grande piazzale di cui era proprietaria l'Anas, ceduto poi al comune, su cui la Caronte e Tourist aveva realizzato un'area di sosta e una biglietteria automatica, secondo l'accusa, non rispettando la legge urbanistica e senza i pareri tecnici comunali.

"Le intercettazioni sono davvero allarmanti - ha sottolineato ancora Bombardieri - e consentono di delineare un quadro di convenienze, di 'do ut des', tra Morabito e il suo vice, Giancarlo Trunfio, da una parte, e la società di navigazione dall'altra. Per agevolare i lavori di ammodernamento del piazzale e la realizzazione della biglietteria, infatti, i vertici della società si erano impegnati ad assumere uno dei figli di Trunfio, Gianluca, ottenendo dall'ufficio tecnico del comune di Villa San Giovanni un provvedimento autorizzativo illegittimo per la rapida esecuzione dell'opera. Rimanendo in questo ambito sono state registrate ulteriori condotte corruttive, attraverso cui i manager indagati sono riusciti ad asservire la pubblica funzione agli interessi privati della società di navigazione". Alla conferenza stampa era presenti anche il comandante provinciale dei carabinieri, col. Giuseppe Battaglia, il comandante del reparto operativo t.col. Massimiliano Galasso, e il maggiore Cristian Tedeschi.

Sindaco fu sospeso dopo elezione

Giovanni Siclari, sindaco di Villa San Giovanni, ai domiciliari da ieri nell'ambito di un'indagine dei Carabinieri che ha portato all'arresto di 11 persone, è stato eletto primo cittadino l'11 giugno del 2017 a capo di una lista civica "LeAli per Villa". Siclari è fratello del senatore di Forza Italia Marco. Il giorno dopo l'elezione venne sospeso per effetto della legge Severino, in quanto, come vicesindaco dell'ultima giunta, insieme all'allora sindaco Antonio Messina e a due assessori, era stato condannato in primo grado per abuso d'ufficio nell'ambito del caso "Bandafalo'", per aver concesso autorizzazioni a lidi e stabilimenti costruiti in area demaniale. Dopo una prima sentenza favorevole al Tar, e un'altra sentenza favorevole al Consiglio di Stato, Siclari è stato proclamato sindaco nel giugno 2017 ed ha potuto riprendere la guida del Comune, che fino ad allora era stato affidato alla vice sindaco Mariagrazia Richichi. Nell'ottobre 2017 su delega del ministro dell'Interno, il prefetto di Reggio Calabria aveva disposto un accesso ispettivo antimafia, che si era concluso positivamente per l'amministrazione in carica

Prefetto di Reggio Calabria sospende Sindaco

Il prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani con proprio provvedimento ha sospeso il sindaco di Villa San Giovanni Giovanni Siclari avendo accertato la sussistenza della causa di sospensione. Il provvedimento è stato adottato in seguito alla comunicazione da parte dell'autorità giudiziaria degli arresti domiciliari a Siclari.

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