Lamezia: Operazione Cicala, anche i Da Ponte-Cannizzaro nella maxi operazione antidroga

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Lamezia Terme, 13 febbraio - Questa notte, il Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro, in collaborazione con il servizio centrale d’investigazione sulla criminalità organizzata (S.c.i.c.o) di Roma e con l’ausilio del nucleo di polizia tributaria di Milano, ha portato a termine l’operazione denominata “Cicala” condotta per oltre due anni nei confronti, come risulta dalle investigazioni “di una pericolosa ed agguerrita organizzazione di stampo ‘ndranghetistico dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti”. All’alba di questa mattina sono scattate 43 ordinanze di custodia cautelare, di cui 39 in carcere, disposte dal G.i.p. del tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale direzione distrettuale antimafia, la cui esecuzione ha interessato oltre al territorio calabrese (Rosarno, Locri e Lamezia Terme) diverse provincie italiane fra cui, in particolare, quella di Milano dove operavano stabilmente importanti esponenti dell’organizzazione. Fra i provvedimenti di cattura emessi dalla procura reggina, figurano anche tre mandati di arresto europeo che la polizia di Barcellona ha eseguito nei confronti di altrettanti trafficanti che risiedevano da tempo nella città catalana.

La rilevanza dell’operazione, che si è avvalsa del fondamentale ruolo di coordinamento a livello internazionale della direzione centrale per i servizi antidroga, è testimoniata non soltanto dai carichi rilevanti di stupefacente sequestrati nel corso delle indagini (in totale oltre 41 kg di cocaina e 286 kgdi hashish) ma, soprattutto, dall’essere riuscita a sgominare una pericolosa holding criminalein cui si erano consorziate alcune fra le più agguerrite cosche di ‘ndrangheta. Nell’ambito della vasta associazione a delinquere delineatasi nel corso delle indagini sono emerse, infatti, numerose figure di primo piano della criminalità organizzata calabrese, sia autoctona che di quella trapiantata oramai da diversi anni nell’hinterland milanese, nonché un folto gruppo di sodali che, a vario titolo, fornivano il loro contributo nella pianificazione ed esecuzione dei traffici illeciti.

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Dominus dell’organizzazione era Pasquale Cicala, 56 anni,esponente di spicco nel nord Italia della cosca Pesce-Belloccodi Rosarno, come confermato anche dal suo coinvolgimento nell’ambito dell’operazione “Crimine”. Grazie alla conoscenza diretta con alcuni narco-trafficanti e alle somme di denaro messe a disposizione dalle cosche calabresi, Cicala era in grado di procurarsi ingenti quantitativi di cocaina e hashish destinati sia al mercato del nord Italia che le forniture dirette in Calabria. I contatti con le ‘ndrine calabresi avvenivano grazie agli stretti rapporti che il Cicala intratteneva con Domenico S., 32 anni, ritenuto appartenente alla cosca “D’Agostino”di Siderno, M. L. 51 anni e con il cognato di questi Giorgio J.50 anni entrambi affiliati alla cosca “Jerino’”di Gioiosa Jonica. La cocaina veniva reperita tramite il “broker” di Gugliemo G.48 anni genero del Cicala e da tempo residente a Barcellona, ritenuto appartenente alla potente coscaSerraino - Di Giovine” di Reggio Calabria, il quale si avvaleva della collaborazione di D. R. 52 anni emigrato in Spagna dal 2004 e di Andrea M.R.L. cittadina colombiana intima amica della sorella di Cicala Pasquale e moglie di Guglielmo G..

In particolare, sarebbe stata preziosa la cooperazione fornita dalla polizia spagnola che, in tempo reale, ha assicurato un continuo flusso di informazioni sui soggetti e sui loro movimenti, oltre l’ascolto reciproco delle conversazioni che avvenivano in Spagna.Uno dei principali emissari di Pasquale Cicala era Sergio Carretta (nel frattempo arrestato nel marzo del 2011 nell’ambito dell’indagine “Imelda” condotta sempre dalla D.d.a. reggina), grande amico del rosarnese Rocco Ascone,anch’egliarrestato nell’operazione “Imelda” e, successivamente, colpito da ordinanza di custodia cautelare nell’operazione “Crimine” in quanto ritenuto capo del locale di ‘ndrangheta di Bollate (Mi).

Per conto dell’organizzazione guidata da Cicala, edietro autorizzazione della ‘ndrina di appartenenza, Carretta si è recato più volte all’estero per incontrare personalmente i fornitori e discutere con loro le condizioni “contrattuali”.Una volta acquistato, lo stupefacente era trasportato in Italia prevalentemente attraverso l’utilizzo di autotreni, ritenuti dai capi dell’organizzazione i mezzi più sicuri ed agevoli per muovere la “merce illecita”, occultata tra occasionali carichi di copertura.  

In tale contesto, un ruolo fondamentale è stato svolto da  Rocco Z., 51 anni, residente a Milano, affiliato alla coscaPesce-Belloccodi Rosarno che, in quanto titolare di una ditta di autotrasporti, aveva la disponibilità di numerose motrici e rimorchi, ufficialmente destinati allo svolgimento dell’attività di spedizione in ambito nazionale ed internazionale ma che, all’occorrenza, diventavano strumentali alla realizzazione dei piani illeciti messi a punto dall’organizzazione. La lunga serie di sequestri di stupefacente realizzata nel corso delle indagini, ha confermato le elevate potenzialità logistiche ed operative del sodalizio criminale e la capacità di rimediare in breve tempo ai pesanti colpi inferti dagli investigatori.

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Il primo di questi si è verificato l’8 gennaio del 2009, presso il valico di confine del Frejus, dove la tenenza di Bardonecchia, su informativa del Goa di Catanzaro, ha sottoposto a sequestro 5,2 kg di cocaina occultati all’interno di una motrice guidata da Roberto V. 50 anni. Dopo circa un mese, in località Savignano (Cn), i finanzieri del Goa di Catanzaro e dello S.c.i.c.o. di Roma, hanno sequestrato altri 15 kg di cocaina, ancora una volta occultata a bordo di un trattore rimorchio proveniente dalla Spagna e guidato da Giovanni B. 41 anni. In entrambi i casi, il ruolo di corriere veniva svolto proprio da due camionisti dipendenti della ditta Rocky Trans S.r.l di cui è risultato essere titolare ufficiale la moglie di Rocco Z., ma di fatto nella piena disponibilità di quest’ultimo. Un’ulteriore sequestro di oltre 11 kg di cocaina è avvenuto a Torino il 22 aprile del 2009.

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Il collegamento con la cosca lametina dei Da Ponte-Cannizzaro

Lo stupefacente, prelevato nell’abitazione di Guglielmo G. al centro di Barcellona, era nascosto all’interno di un’autovettura guidata da Gianfranco. B., 58 anni. L’episodio ha confermato il ruolo di “broker” Di. G. tenuto conto che il carico era stato commissionato da una frangia parallela all’organizzazione principale, riconducibile alla cosca lametina dei “Da Ponte – Cannizzaro” e di cui facevano parte i fratelli Antonio R. 38 anni e Salvatore 29 anni, Gianluca V. 36 anni e Antonino C. 46 anni. Sempre al gruppo lametino era destinata un’ulteriore partita di cocaina, pari a circa 1 kg, che i finanzieri del Goa di Catanzaro e del Gruppo Pronto Impiego di Lamezia Terme hanno poi sequestrato il 2 febbraio del 2010 presso lo svincolo autostradale di Falerna ai danni del corriere Salvatore A., 30 anni.

L’ultimo significativo sequestro di cocaina ai danni del gruppo “Cicala” è avvenuto a Genova il 29 ottobre del 2009, dove militari del II Gruppo Porto della Guardia di Finanza, su segnalazione della sezione Goa di Catanzaro, hanno rinvenuto circa 7 kg di cocaina all’interno di un’autovettura (precisamente nel vano, destinato all’“air bag”) guidata da Walter T. (47 anni), il quale stava facendo rientro dalla Spagna a bordo di una motonave dopo aver prelevato lo stupefacente a Barcellona sempre presso il Di G. Per cercare di rimediare ai danni subiti sul fronte della cocaina, il gruppo “Cicala” aveva avviato un canale parallelo di importazione di hashish entrando in contatto con un fornitore marocchino operante tra la Spagna e l’Italia, tale Abdellatif B., alias “Billy”, (48 anni), con il quale pianificava l’acquisto e il trasporto di consistenti partite di stupefacente, anch’esse individuate e sottoposte a sequestro nel corso delle indagini.

In effetti, il 13 giugno del 2009, in località Turate (Co), sono stati sequestrati 225 kg circa di hashish, provenienti dalla Spagna a bordo di un autoarticolato con targa francese condotto da un soggetto di origine marocchina identificato in Josè E. C. (54 anni). Un successivo carico di 61 kg di hashish è stato individuato nel giugno del 2010 all’intero del portabagagli di una Ford Focus parcheggiata in un condominio di Lissone (Mb), dove risiedeva la moglie del fornitore marocchino Abdellatif B. sorella del corriere incaricato di consegnare lo stupefacente a Cicala.

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CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE

 

  1. ·Salvatore Angì, 30 anni, di Lamezia Terme;
  2. ·Abdellatif Bellati, 47 anni, originario del Marocco e residente a Milano;
  3. ·Giovanni Benghini, 41 anni, di Enna;
  4. ·Gianfranco Benzi, 67 anni, di Torino;
  5. ·Roberta Bullegas, 39 anni, di Caselle Lurani (LO);
  6. ·Antonino Cannizzaro, 45 anni, di Rosarno;
  7. ·Sergio Carretta, 52 anni, di Bresso (MI);
  8. ·Pasquale Cicala, 55 anni, originario di Rosarno e residente a Milano;
  9. ·Andrea Corongiu, 30 anni, originario di Locri e residente a Marcon (MI);
  10. ·Raffaele Derviso, napoletano di 52 anni, residente a Castelldefels (Spagna);
  11. ·Guglielmo Di Giovine,47 anni, di Limbiate (MI);
  12. ·Rosario Di Giovine, 32 anni, di Milano;
  13. ·Michael Di Lella, 24 anni, di Milano;
  14. ·Leandro Gerace, 31 anni, originario di Cinquefrondi e residente a Brescello (RE);
  15. ·Rosario Grassa, 59 anni, di Mazara del Vallo (TP);
  16. ·Giorgio Jerinò, 50 anni, di Siderno;
  17. ·Carlo Luciano Macrì, 51 anni, di Siderno;
  18. ·Davide Mazzoleni, 44 anni, di Milano;
  19. ·Lahoussine Maghar, 45 anni, originario del Marocco e residente a Milano;
  20. ·Dario Merico, 42 anni, di Milano;
  21. ·Francesco Miletto, 61 anni, di Vaiè (TO);
  22. ·Luigi Patellaro, 46 anni, di Milano;
  23. ·Angelo Piliu, 49 anni, nato a Ozieri (SS) e residente Locate Triulzi (MI);
  24. ·Bruno Pizzata, 54 anni, di San Luca;
  25. ·Luciano Pulinaro, 34 anni, di Napoli e residente a Robecco sul Naviglio (MI);
  26. ·Mario Rimoldi, 50 anni, di Solaro (MI); Marika Rossetto, 38 anni, di Attimis (UD);
  27. ·Antonio Ruberto, 34 anni, di Lamezia Terme;
  28. ·Salvatore Ruberto, 39 anni, di Lamezia Terme;
  29. ·Domenico Scali, 32 anni, di Locri;
  30. ·Fabio Scopelliti, 39 anni, di Lamezia Terme;
  31. ·Bahra Sejdic, bosniaca di 26 anni, attualmente detenuta per altra causa;
  32. ·Vehbjia Sejdic, bosniaco di 49 anni, attualmente detenuto per altra causa;
  33. ·Giovanni Serreti, 31 anni, di Rosarno;
  34. ·Francesco Strangio, 67 anni, di Bovalino;
  35. ·Gianluca Valentino, 36 anni, nato a Lamezia Terme e residente a Pianoro (BO);
  36. ·Antonio Zagari, 27 anni, nato a Cinquefrondi e residente a Milano;
  37. ·Francesco Zagari, 25 anni, nato a Gioia Tauro e residente a Milano;
  38. ·Rocco Zagari, 51 anni, nato a Rosarno e residente a Bollate (MI).

 

ARRESTI DOMICILIARI

 

  1. ·Anna Grandinetti, 28 anni, di Lamezia Terme;
  2. ·Liliana Ingegnere, 48 anni, nata a Rosarno e residente a Bollate (MI);
  3. ·Silvia La Mesta, 35 anni, nata a Palermo e residente a Milano;
  4. ·Valeria Maida, 44 anni, di Locate (MI).

 

 

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