Lamezia Terme – Il Presidente del Comitato provinciale di Reggio Calabria dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano Vincenzo De Angelis e il Presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, Giuseppe Caridi hanno inviato una lettera in merito al Programma Didattico identitario “Il Risorgimento visto da Sud” all’istituto comprensivo Ardito Don Bosco di Lamezia Terme. I due studiosi si sono così rivolti al Ministro dell’Istruzione e del Merito, al Prefetto di Catanzaro, all’Ufficio Scolastico Regionale Calabria e all’Ufficio Ambito Territoriale di Catanzaro per spiegare le ragioni della loro contrarietà a tali eventi. L’istituto per la Storia del Risorgimento, Comitato provinciale di Reggio Calabria e la Deputazione di Storia Patria per la Calabria esprimono così “forte stupore e profonda preoccupazione per l’iniziativa posta in essere dalla Scuola Secondaria di primo grado “P. Ardito” dell’Istituto comprensivo Ardito-Don Bosco di Lamezia Terme. Le manifestazioni organizzate già nei giorni del 17 e 18 novembre dal titolo: Il grande equivoco della storia manipolata - in cui si è addirittura fatto rendere omaggio agli inconsapevoli ragazzi allo stendardo del Regno delle Due Sicilie - saranno seguite da altre iniziative nel mese di gennaio 2024 dal titolo: Quando noi eravamo il Nord, un seminario di due giorni assolutamente fuorviante e nel febbraio 2024 dal seminario: L’identità di un popolo; a marzo 2024 invece si parlerà de L’ultima Regina del Sud; e a maggio 2024 vi sarà una due giorni dal titolo: Briganti e Emigranti. Tutti questi incontri e le iniziative in sé, si presentano come un incredibile e sorprendente tentativo di esaltare il Regno delle Due Sicilie e, tra le altre cose, di omaggiare i briganti e i cartelli criminali del tempo che sono stati sconfitti dallo Stato italiano e che in alcuni casi sono alla base di una cultura dell’antistato di cui si nutrirono e si nutrono le Mafie contemporanee”.
“Tali iniziative – conclude la lettera - su uno sfondo evidentemente subdolo, hanno il chiaro intento di inculcare sentimenti separatisti nei giovani calabresi, in spregio della gloriosa storia della regione che vide uomini e donne impegnarsi per la Costituzione nelle rivolte del 1837, 1844, 1847, 1848 e nel 1860 con il contributo fondamentale fornito ai Mille di Garibaldi, che portò alla nascita di un regime costituzionale seguito al cambio dinastico. Un cambio dinastico fondamentale per la nascita dell’Italia unita e che vide i Borbone scacciati proprio perché avevano represso con inaudita violenza e ferocia ogni richiesta di ampliamento dei diritti politici, civili e degli spazi di libertà”.
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