Curinga - “Aulularia” o “La Pentola d'oro”, dopo 2300 anni viene ritrovata a Curinga: dissotterrata, lucidata ri-nascosta e bramata, tutto questo grazie alla compagnia teatrale dell’Associazione “La Duna di Acquania”, che riprendendo la celeberrima commedia di Plauto ha saputo coglierne lo spirito burlesco che nel corso dei secoli ha accompagnato il successo di quest’opera seppur incompiuta. "Molier nel teatro classico francese del XVII secolo - ricordano in una nota - con il suo "L’Avaro" ha ripreso il tema sempre attuale delle debolezze umane legate all’avidità e ai soldi, dal Latino classico di Plauto, al Francese del settecento di Molier, al Curinghese di Giuseppe Michienzi il passo… non è breve…, ma sicuramente attualizza sentimenti, situazioni, che epoche dopo epoche restano immutabili come i sentimenti e i personaggi che ruotano in questo caleidoscopio di scene, dialoghi e sottintesi".
La commedia, rappresentata in un giardino magico e pieno di storia, ha come scenografia lo sfondo della doppia scalinata settecentesca di 'Villa Cefaly' ad Acconia. Il pubblico ha riempito ogni spazio utile del giardino non lesinando applausi a scena aperta agli attori in molti frangenti della commedia plautiana. La presidente dell’associazione “La Duna di Acquania”, Rossella Oscuro, nonché regista, nel presentare la commedia di Plauto ha ringraziato "la famiglia Cefaly’, che gentilmente ha concesso questo splendido spazio", ha inoltre ringraziato "il sindaco di Curinga Elia Pallaria, il quale ha ricordato come il teatro ormai è parte integrante ed essenziale della cultura curinghese". E, ancora, fanno sapere "Salvatore Briatico quale consulente della casa museo della Fam Cefaly’, ha brevemente argomentato sulla storia della villa e sulla sua collocazione culturale e artistica nel quadro delle dimore storiche calabresi. Un saluto da parte della presidente Rossella Oscuro a Gianni Rosato, protagonista dell’ultimo suo lavoro cinematografico "Do ut des", che sta mietendo ampi consensi di critica e pubblico".
In merito agli attori della commedia di Tito Maccio Plauto “Aulularia” o come amano definirsi, i teatranti, prosegue la nota: "ogni personaggio un carattere, ogni carattere espresso in modo naturale ed intenso: Concetta Panzarella (Carmelina), la protagonista ha esaltato con la sua recitazione il ruolo a volte drammatico a volte burlesco in maniera molto convincente, d’altra parte non meno intensi e valide le interpretazioni di Giuseppe Michienzi (Don Alberto e il Lare), che si è cimentato in due ruoli ben definiti e ben impersonati, Caterina Diaco (Donna Gilda), Chiara Zarola (Margherita), Antonio Pallaria (Leandro), Danilo Brizzi (Roccuccio), Federica Paonessa (Caterina), Vincenza Mazzotta (Madame Rosa). Tutti bravissimi e sicuri, nonostante la tensione di entrare in scena, ma la professionalità acquisita nel corso dei tanti anni di teatro, le tante ore trascorse nei lunghi pomeriggi e serate di prove, l’affiatamento che fa di questa compagnia teatrale ormai quasi una seconda famiglia, hanno sciolto la tensione e con un grande e lungo applauso del caldo e appassionato pubblico… si entra in scena".
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