Roma - La Polizia e la Dia hanno eseguito una serie di arresti in Calabria, Lazio, Liguria, Piemonte e in altre regioni del Nord Italia nei confronti di presunti appartenenti alla 'Ndrangheta. Almeno una quarantina i provvedimenti scattati per soggetti ritenuti affiliati alle cosche reggine Raso-Gullace-Albanese e Parrello-Gagliostro. Sono in corso anche decine di perquisizioni e sequestri di beni. Le indagini, dirette dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, sono state divise in due filoni: uno, con il coordinamento del Servizio centrale operativo (Sco), è stato condotto dalle squadre mobili di Reggio Calabria, Genova e Savona; l'altro dal centro Dia di Genova, con la collaborazione degli uffici di Reggio Calabria e Roma. Le accuse nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni e società. Gli investigatori stanno anche eseguendo un sequestro preventivo di beni mobili, immobili, depositi bancari e di numerose società riconducibili agli indagati per un valore di circa 40 milioni.
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'Ndrangheta: coinvolti politici e funzionari Entrate
Politici e funzionari dell'agenzia delle Entrate erano in contatto con alcuni dei soggetti coinvolti nelle indagini di Polizia e Dia sulle cosche della 'ndrangheta operanti nel Nord Italia. Secondo quanto accertato dalle indagini, alcuni degli arrestati erano in contatto con "politici locali, regionali e nazionali di Reggio Calabria" e con "funzionari dell'Agenzia delle Entrate e della Commissione Tributaria" sempre della provincia di Reggio.
Mani cosche su subappalti Terzo valico
Le cosche della 'Ndrangheta avevano messo le mani su alcuni sub appalti per la realizzazione delle linee ferroviarie ad alta velocità. Emerge dall'inchiesta della Polizia e della Dia che ha portato all'arresto di una quarantina di persone. Le indagini avrebbero accertato la presenza di "stabili collegamenti" con le famiglie di origine di esponenti dell'organizzazione da tempo in Liguria, attivi nell'edilizia e nel movimento terra, che avrebbero acquisito sub appalti per la realizzazione del 'Terzo valico'.
Custodia cautelare in carcere:
- Raso Antonino, 68 anni
- Accame Fabrizio, 47 anni
- Gullace Carmelo Detto “Nino”, 65 anni
- Gullace Elio, 58 anni
- Fazzari Giulia, 57 anni
- Fameli Antonio, 78 anni
- Sutto Giampaolo, 55 anni
- Grutteria Marianna, 46 anni
- Sofio Orlando, 62 anni
- Sipala Agrippino, 68 anni
- D’amico Vincenzo, Detto “Enzo”, 48 anni
- Ammiragli Alfredo Beniamino, Detto “Direttore”, 49 anni
- Corsetti Massimiliano, Detto “Il Romano”, 50 anni
- Politi Girolama, 64 anni
- Giovinazzo Girolamo, Detto “Jimmy”, 44 anni
- Politi Francesca Detta “Luciana”, 43 anni
- Politi Rocco, 59 anni
- Politi Rosario, 57 anni
- Taiano Luigi, 47 anni
- Albanese Michele, 61 anni
- Caminiti Fortunato, Detto “Gaetano”, 57 anni
- Gagliostro Candeloro, Detto “Enzo” O “Geometra” O “ Cecè” O “Principale”, 48 anni
- Gagliostro Carmelo, 42 anni
- Pirrello Pietro, Detto “ Piero”, 40 anni
- Rossini Demetrio, Detto “ Demi” O “ Portachiavi” O “Messo”, 43 anni
- Barone Adolfo, 49 anni
- Militano Fortunata, Detta “Nuccia”, 46 anni
- Filippone Rocco, 35 anni
- Parisi Gabriele, Detto “Il Consulente” O “ Ciuchino” O “ Ciu-Ciu”, 34 anni
- Zoccoli Vincenzo, 40 anni
- Barone Pietro Giovanni, Detto “Giampiero” O “ Mister Dollaro”, 46 anni
- Gullace Francesco Detto “Ciccio”, 67 anni
- Raso Francesco, 24 anni
- Contartese Pantaleone, Detto “Leone” O “Luni”, 70 anni
Arresti Domiciliari:
- Fazzari Rita, 47 anni
- Orlando Roberto, 45 anni
- Orlando Salvatore, 46 anni
- Galluccio Antonio, 35 anni
- C.G., 37 anni
- Iero Giuseppe, Detto “Peppe”, 34 anni
Misura Interdittiva Della Sospensione Dall’esercizio Di Un Pubblico Ufficio:
- Vazzana Annunziato, Detto “Nuccio”, 51 anni
- Mazzei Salvatore, 60 anni
E’ stato, inoltre, eseguito il sequestro preventivo di beni mobili, immobili, depositi bancari di 21 società, di seguito elencate, la maggior parte delle quali con sedi in Liguria, Piemonte, Lombardia, Lazio e Calabria, riconducibili alle consorterie mafiose per un valore complessivo stimabile in circa quaranta milioni di euro:
Società:
- Samoter S.R.L., con sede legale a Borghetto Santo Spirito (Sv);
- Gi.Erre. S.R.L., con sede legale a Borghetto Santo Spirito (Sv);
- Liguria 2000 Soc. Coop., con sede a Borghetto Santo Spirito (Sv);
- Alfa Center S.R.L., con sede a Novate Milanese (Mi);
- Sala Giochi Ca' Royale, Sita In Loano (Sv);
- Ecolazio 87 S.R.L., con sede a Operativa In Roma;
- Remaplast S.R.L., con sede a Pomezia (Rm);
- Polyeco S.R.L., con sede a Cerveteri (Rm);
- Remaservice S.R.L., con sede a Roma;
- P.M.R. Service S.R.L., con sede a Roma;
- Po.In Ambiente S.R.L. (Oggi Politi Immobiliare S.R.L.), con sede a Pomezia (Rm);
- Valmat S.R.L., con sede a Roma;
- T.S.A S.R.L., con sede a Roma;
- Socim S.R.L., con sede aRoma;
- I Falegnami Di Galluccio Antonio & C., con sede legale e operativa a Cittanova (Rc);
- Millenium Service S.R.L., con sede legale a Bergamo e Unità Operativa a Ravenna;
- Photronix S.R.L., con sedi a Bergamo, Cazzago S. Martino (Bs) e Schio (Vi);
- Omnia Solution Service S.R.L con sede legale a Barberino Val D'elsa (Fi);
- Ditta Alanel S.R.L., con sede a Palmi (Rc);
- Agriturimo E B&B Beverly Village, sito a Palmi (Rc);
- Euroservizi di Grutteria Marianna con sede legale a Serravalle Scrivia (Al).
Le investigazioni hanno disvelato l’interesse degli appartenenti alle consorterie della ‘ndrangheta per diversi settori come il movimento terra, l’edilizia, l’import-export di prodotti alimentari, la gestione di sale giochi e di piattaforme di scommesse on line, la lavorazione dei marmi, autotrasporti, smaltimento e trasporto di rifiuti speciali, con l’individuazione di società intestate a prestanome. Affiliati alla cosca cittanovese operanti in Liguria hanno confermato il loro profilo di pericolosità e di solido collegamento con la “casa madre”, evidenziando ancora una volta il rilevante ruolo della Liguria nelle dinamiche e negli interessi della ‘ndrangheta nel Nord Italia. E’ stata anche documentata la partecipazione a diversi summit mafiosi da parte degli indagati, sancendo la loro intraneità all’organizzazione criminale di matrice calabrese. Inoltre è stata accertata la rituale affiliazione di figli di ‘ndraghetisti al momento del compimento della maggiore età. Sono state comprovate relazioni con esponenti della politica reggina, anche a livello nazionale, funzionali ad un reciproco scambio di favori, che hanno confermato l’interesse che le cosche hanno nel coltivare le indispensabili connessioni con il mondo politico. Altri rapporti intrattenuti con le medesime finalità sono stati riscontrati con funzionari dell’Agenzia delle Entrate e della Commissione Tributaria di Reggio Calabria.
La complessa attività investigativa ha permesso infine di documentare gli stretti rapporti e la sussistenza di interessi economici comuni tra la cosca “Raso-Gullace-Albanese” e quella dei “Parrello-Gagliostro” di Palmi, i cui affiliati gestiscono numerose società - attive prevalentemente nel settore dei servizi di igiene ambientale con sedi in Lombardia, Emilia Romagna e Calabria - intestate a prestanome che, grazie a compiacenti imprenditori e manager genovesi e romani, avevano acquisito, tra gli altri, il sub-appalto per i servizi di igiene civile e industriale di “Poste Italiane S.p.a.” e “Alleanza Assicurazioni S.p.a.” in provincia di Reggio Calabria. In particolare, evidenziano gli investigatori, è emersa la tendenza della ‘ndrangheta ad investire i propri capitali illeciti nel settore della produzione e commercializzazione di lampade a led. Inoltre sono stati documentati consistenti investimenti all’estero nel settore immobiliare mediante una serie di operazioni realizzate in costa Azzurra, nelle Canarie ed in Brasile, attraverso il riciclaggio di capitali di provenienza illecita e la contestuale acquisizione di disponibilità finanziarie in quei Paesi in forza di rapporti instaurati con fiduciari locali.
De Raho: Caridi riferimento funzionale cosche
"Il senatore Stefano Caridi si dimostra riferimento funzionale della 'ndrangheta anche in questa inchiesta". E' il commento all'unisono del Capo della Procura distrettuale di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho e dell'aggiunto Gaetano Paci, illustrando i particolari dell'inchiesta Alchemia nella quale sono indagati anche lo stesso Caridi, il deputato di Gal Giuseppe Galati, ex sottosegretario di Stato, ed il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco D'Agostino. L'inchiesta ruota attorno agli affari criminali delle cosche Raso-Albanese-Gullace di Cittanova e Parrello-Gagliostro di Palmi, infiltratesi nel corso dell'ultimo ventennio nel ponente ligure e nel basso Piemonte per fare incetta di appalti e forniture per conti di privati e pubbliche amministrazioni, spesso compiacenti. "Con assoluta discrezione - ha detto de Raho - pensando di sfuggire ai controlli, il gruppo criminale si era inserito nei lavori per la realizzazione del terzo lotto del Passo dei Giovi, e quando non riusciva a vincere gli appalti legalmente, passava alle intimidazioni ed alla corruzione". Capo riconosciuto in Liguria di questa diramazione sarebbe stato Carmelo Gullace, di 64 anni, di Cittanova, che si serviva di Girolamo 'Jimmy' Giovinazzo, vero trait d'union con la politica, in particolare con Caridi.
"E' un altro goal alla 'ndrangheta da parte della squadra dello Stato" ha detto il questore Raffaele Grassi, mentre il capo dello Sco Renato Cortese, già dirigente della squadra mobile di Reggio Calabria, ha parlato di "un'operazione che conferma la pervasività della ndrangheta in Calabria e altrove. La nostra consapevolezza - ha aggiunto - è cambiata rispetto alla percezione del pericolo rappresentato dalla 'ndrangheta in varie province d'Italia. E c'è una presa d'atto diffusa ad ogni livello del salto di qualità di questa organizzazione criminale. Noi vorremmo che la stessa consapevolezza fosse patrimonio della società civile della politica e dell'imprenditoria".
"Il senatore Caridi - ha detto Paci - era consapevole e complice del gruppo criminale e si è adoperato in più occasioni per aggiustare e risolvere problemi ai Gullace-Raso. Con le sue amicizie aveva interessato impiegati e funzionari dell'Agenzia delle entrate e della Commissione Tributaria di Reggio Calabria per salvaguardare gli interessi di Carmelo Gullace, il quale, nel corso della campagna elettorale del 2010 per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria, aveva radunato tutti i dipendenti della sua azienda a Cittanova minacciandoli, in presenza del Caridi, di licenziarli tutti se non avessero dato il loro voto, e quello dei loro famigliari allo stesso Caridi". All'incontro con i giornalisti hanno partecipato anche il capo del secondo Reparto della Dia, Maurizio Calvino, responsabile nazionale delle investigazioni giudiziarie della Dia; i capi centro della Dia di Genova Sandro Sandulli e Reggio Calabria Gaetano Scillia ed il capo della Squadra mobile di Reggio Calabria Francesco Rattà.
REAZIONI
Magorno: duro colpo in giorno ricordo Borsellino
"Durissimo colpo dello Stato alla 'ndrangheta con due operazioni nel giorno del ricordo di emblemi della legalità #Borsellino e i suoi agenti". Così, su Twitter, il Deputato Pd, componente della commissione antimafia, Ernesto Magorno, commenta le operazioni Alchemia e Frontiera.
Toti: massimo rigore su appalti Terzo Valico
"E' una storia che va avanti da tempo, non è una novità quella delle infiltrazioni della 'ndrangheta su tutto il territorio nazionale e il fatto che la Liguria non sia esente". Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti commentando le indagini su presunte infiltrazioni delle cosche calabresi negli appalti per il Terzo Valico ferroviario Genova-Milano, opera da 6,2 miliardi in corso di realizzazione. "Da quanto leggo sulle agenzie di stampa - ha aggiunto Toti - sembra che si tratti di appalti secondari derivanti da appalti principali. Quindi nulla che vada a toccare l'impianto complessivo del cantiere". "Sul ponente ligure purtroppo la storia delle infiltrazioni è piuttosto antica - ha aggiunto Toti -. E’ stato fatto un lavoro importante dalle forze dell'ordine, c'è un controllo molto alto e da parte della nostra amministrazione c'è ovviamente la volontà di non abbassare la guardia e di tenere il massimo rigore". "Si tratta di indagini e di provvedimenti cautelari e non di sentenze definitive quindi la prudenza è necessaria - ha detto ancora il presidente ligure -. Se qualcuno ha sbagliato pagherà come è normale che sia. Sono stati lanciati allarmi sul male della corruzione e la buona politica ha il dovere di combattere tutto questo senza però inchiodare le grandi opere di modernizzazione”.
Delrio, lo Stato c'è e fa sentire la sua voce
"Lo Stato c'è, lo Stato è forte, il ministro Alfano è stato diverse volte a Reggio Calabria per il comitato per l'ordine e sicurezza pubblica, anche il presidente del Consiglio e io stesso". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio a proposito dell'inchiesta, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, che ha portato all'arresto di circa quaranta presunti appartenenti alle cosche reggine Raso-Gullace-Albanese e Parrello-Gagliostro. "Lo Stato - ha detto Delrio a margine della presentazione del Rapporto Nazionale sul Turismo in Libertà in Camper e in Caravan, a Roma - ha voluto fare un salto di qualità nella lotta alla criminalità organizzata e credo che stiamo ottenendo risultati molto importanti. C'è tanto da fare, ma credo che lo Stato ci sia e stia facendo sentire la sua voce”.
Cgil, si può sconfiggere, plauso a magistrati
La Cgil della Calabria, in una nota, esprime "il proprio plauso e il convinto sostegno all'azione che la magistratura di Catanzaro e di Reggio Calabria ha condotto con brillanti operazioni che hanno colpito clan potenti non solo in Calabria. La ndrangheta si può sconfiggere". Lo afferma, in una nota, la segreteria regionale della Cgil. "Alla magistratura e a tutte le forze dell'ordine - aggiunge - va la convinta solidarietà dei lavoratori".
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