È un’unione atipica sempre più frequente quella che vede i professionisti con un altro ceto sociale. Non sta a me giudicarlo inferiore o uguale ma sicuramente diverso per stile di vita, studi, esperienze scelte di vita. Cosa unisce due universi mondi realtà così diverse tra loro? Sempre più un spesso negli ultimi venti anni queste unioni sono a volte alla base di problematiche della società. Può essere per il professionista che è affascinato da un qualcosa che non lo appartiene o per il suo amico che è intrigato dallo charme professionale del dottore, ing o avv o laureato che sia o con un ruolo ben altolocati. 

Sono amicizie anche di interesse lavorativo ma quando finisce il rapporto in questi casi, termina di esistere. Quando prosegue diventa contagioso/pericoloso/molto dialettale. Poi esiste la fetta junior. Dei famosi figli di papà che preferiscono l'altro ceto sociale al coetaneo figlio di papà come lui perché lo reputano molto noioso/babbeo. Ma il babbeo secondo può darsi che sia più innocuo per questo viene cresciuto come un dandy. Dall’alto della scala sociale si può sempre scendere, dal basso si può salire ma non si dovrebbe trainare nel bruttume l'altro per una sorta di rivalsa o per una questione atavica di invidia. In tutto il mondo il fenomeno si è esteso. Accanto al benestante ereditario troviamo sulle pagine dei giornali il parvenius di turno. Fin qui nulla di male se si rimane nei parametri della correttezza dell'amicizia, della fiducia e della lealtà. Non sempre accade e vale per entrambe le figure raccontate finora. Può esistere il dato o lato negativo. Non siamo tutti democratici, facciamo finta o pensiamo di esserlo o ci proviamo. Ma è cosa ben difficile metterlo in pratica!