Roma - Blitz della Direzione investigativa antimafia a Roma in zona Pantheon. La Dia ha sequestrato due ristoranti e arrestato un imprenditore calabrese. I ristoranti sequestrati sono 'La Rotonda' ed 'Er Faciolaro' in zona Pantheon. Nell'operazione è stato arrestato il proprietario, un imprenditore calabrese ritenuto responsabile, in concorso con altri, del delitto di intestazione fittizia di beni. Il valore dei beni sequestrati ammonta a circa 10 milioni di euro. Sono in corso perquisizioni nei confronti di tutti gli indagati, tra i quali familiari e dipendenti dell'uomo.
Salvatore Lania, l'imprenditore calabrese arrestato dalla Dia nell'operazione che ha portato al sequestro di due ristoranti del centro di Roma, era già emerso nell'indagine che aveva portato al sequestro e alla successiva confisca del "Caffè de Paris", in via Veneto, sulle infiltrazioni nella Capitale della cosca Alvaro di Sinopoli (Reggio Calabria). In particolare, erano emersi rapporti tra Lania e personaggi contigui alla cosca, tutti coinvolti in un vasto commercio transnazionale di merci contraffatte, prodotte in Cina, "sdoganate" a Gioia Tauro con l'appoggio della cosca Piromalli-Molé, con destinazione finale Repubblica Ceca. Le indagini, condotte dalla DIA di Roma, hanno consentito di individuare gli investimenti milionari effettuati in un breve lasso di tempo dall'imprenditore, assolutamente incompatibili e sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati al fisco, dimostrando la totale assenza di elementi a giustificazione della lecita provenienza dei beni.
Oltre ai ristoranti 'La Rotonda' ed 'Er Faciolaro', è stata sottoposta a sequestro una attività commerciale di vendita di elementi di souvenir, elementi di arredo e soprammobili denominata "MI & CHI", sempre nelle vicinanze del Pantheon. Lania aveva costituito società di comodo, quali la "Suriaca srl", la "Rotonda srl", la "Fiorenza il Fagiolaro srl", anch'esse sottoposte a sequestro, intestate a parenti o a suoi dipendenti, per celare la reale proprietà delle attività di ristorazione ed eludere eventuali provvedimenti di sequestro a suo carico, in considerazione del suo coinvolgimento in attività di indagine. Oltre a Lania, sottoposto agli arresti domiciliari, sono coinvolte nell'indagine altre otto persone, tutte indagate per concorso con il predetto nella intestazione fittizia dei beni.
Imprenditore minacciò cameriere: "ti ammazzo"
Dalle carte dell'inchiesta emerge anche un episodio in cui l'imprenditore, stando all'accusa, aggredì il dipendente di un ristorante a pochi passi da 'Er Faciolaro' e 'La Rotonda'. Nell'ottobre 2011, Lania fronteggiò il cameriere dicendo. "Ladri, ladri, fate solo il lavoro sporco. Ti ammazzo, ti ammazzo". Le offese e le minacce vennero completate da un pugno e da una ginocchiata che provocarono 7 giorni di prognosi per lesioni multiple. Il fratello Antonio Lania nell'occasione disse al cameriere: "Vai dai carabinieri tanto mi fanno una p... Siediti se hai problemi, le guerre non portano a nulla e, comunque, se perdo la guerra prendo la pistola e ti sparo in fronte". Il gip nell'ordinanza ricorda poi che "molteplici indagini della Procura di Roma e di quella di Reggio Calabria hanno dimostrato come soggetti collegati a 'ndrine abbiano nel tempo invaso il tessuto economico capitolino, operando al fine di impegnare ingenti investimenti di liquidità dissimulando i reali titolari dei beni economici acquistati.... spesso utilizzando investimenti di denaro contante, al fine di giustificare il capitale utilizzato, ma in realtà con finalità di riciclaggio di proventi illeciti"
REAZIONI
Bindi: “‘Ndrangheta e Camorra divido proventi e affari illeciti”
“L’operazione che è stata portata oggi a termine - commenta Rosy Bindi - e i tentativi di ripulire i capitali illeciti investendoli in attività commerciali non si fermano neppure quando i prestanome utilizzati sono vecchie conoscenze degli investigatori, ma soprattutto che nel centro della Capitale la ristorazione è un settore tra i più esposti alle infiltrazioni mafiose di cosche e territori diversi che, dalla 'ndrangheta alla camorra, si dividono affari e interessi illeciti". Infine il presidente della Commissione Antimafia si concentra sull'impegno dello Stato che "deve puntare a gestire bene le imprese sequestrate - conclude -, per rimettere sul mercato libere da ogni condizionamento e in grado di diventare un volano di ricchezza pulita per tutta la comunità".
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