Nocera Terinese - Il primo appuntamento della programmazione estiva di AIParC Lamezia, neoassociazione presieduta dalla docente, giornalista e scrittrice Dora Anna Rocca, si è tenuto ieri sera a Villaggio del Golfo di Nocera Terinese. Nell’incontro culturale si è parlato, affermano: “dell’importanza di alcuni edifici storici di Lamezia e della necessità di sensibilizzare i cittadini perché riscoprano attraverso la loro storia e tradizione un’identità forte che li possa rendere sempre più consapevoli della ricchezza che la città possiede e dell’esigenza oggi più che mai della salvaguardia dei suoi edifici storici”. È stata quindi attenzionata la guida realizzata da due illustri lametine: Giovanna De Sensi Sestito e Stefania Mancuso e rispettivamente docente di storia greca all’Unical la prima e di archeologia la seconda. Un percorso illustrato della città di Lamezia Terme della Grafiche’ editore di Nella Fragale impreziosito dalle illustrazioni e traduzioni in inglese dell’artista dublinese Madeleine O’Neill. L’incontro è stato moderato dalla vicepresidente della neoassociazione organizzatrice Rosanna Volpe docente di lettere, che ha inteso far trascorrere al numeroso pubblico intervenuto un’oretta di piacevole intrattenimento culturale grazie al dialogo con le relatrici, ossia oltre che con le autrici Mancuso e De Sensi, anche con la docente, archeologa, già assessore al Comune di Lamezia Giorgia Gargano, l’illustratrice O Neill e l’editrice Fragale. A fine serata si è parlato anche del contributo di un altro lametino Antonio Cortellaro e della sua recente opera "La Magna Grecia, Greci e Normanni nel Medio Tirreno Calabrese” traduzione del testo di François Lenormant.
Per la De Sensi Sestito “l’idea di una guida della città si era già delineata ai tempi in cui era assessore alla cultura del Comune di Lamezia Terme tra il 2005 ed il 2008 quando grazie all’esigenza di far turismo culturale era nata l’idea di inserire in una guida i palazzi storici dei tre ex Comuni di Lamezia Terme così da creare una integrazione culturale”, in quanto ha spiegato la De Sensi: “La città è unita sulla carta da molti anni ma non nella sostanza”, mettendo in evidenza come ogni ex comune avesse nel tempo concorso a creare l’identità della città unitaria. Non solo, dunque, è importante conoscere i ruderi presenti in città ma anche la loro storia.
“La presenza a Sant’Eufemia Vetere della città di Terina, la presenza su Sambiase con Chiese palazzi edifici paralleli a quelli di Nicastro, il castello normanno svevo a Nicastro sono testimonianze di una storia che si è dipanata in questo territorio in maniera unitaria, unitario il fenomeno bizantino, unitario il fenomeno normanno, la fase greca, la fase di dipendenza prima dagli angioini poi dagli aragonesi”. Tante le considerazioni fatte in serata dalle relatrici ne citiamo solo alcune. Per la Mancuso: “Noi archeologi cerchiamo di individuare delle specificità legate alle caratteristiche topografiche del territorio, dobbiamo partire da questo ma poi tale lavoro dovrebbe essere accolto dagli urbanisti, architetti, da chi oggi si preoccupa di gestire lo sviluppo del territorio con la sua storia e le scelte dovrebbero essere conseguenziali. La valorizzazione di un territorio non è legata ad un bene isolato ma ad un contesto. Ad esempio, noi sappiamo che nell’area di Sant’Eufemia Vetere è ormai certa la localizzazione dell’area di Terina è chiaro che una amministrazione dovrebbe tener conto di ciò”. Per la Gargano: “Bisogna domandarsi se val la pena investire per esempio fondi di uno Stato o di un Comune con un bilancio non fiorente come quello di Lamezia sul recupero e la valorizzazione. Personalmente ritengo che prima della valorizzazione turistica debba avvenire uno scatto culturale di tipo educativo. Creare una affezione. Se si decide e si prende un impegno, poi l’Ente pubblico deve assicurare la manutenzione di un bene”. Ha concluso poi la Presidente di AIParC Lamezia Terme che ha ringraziato tutti i presenti e gli illustri relatori intervenuti e ha sottolineato come la neoassociazione abbia scelto di partire con tale evento in quanto rileggere la storia comune è importante per creare senso di identità comune.
© RIPRODUZIONE RISERVATA