Lamezia Terme – Da studente sui banchi del liceo Scientifico di Lamezia a responsabile dell’unità di Cardiologia Interventistica del Bambino Gesù. È questa la storia del dottor Gianfranco Butera, un’eccellenza tutta lametina nel campo dell’interventistica transcatetere sulle patologie cardiache congenite dal feto all’adulto. Questo tipo di interventi vengono effettuati senza apertura del torace ma in maniera mininvasiva e permettono la risoluzione delle problematiche cardiache in modo nettamente meno traumatico. Il cardiologo lametino è tra i protagonisti di un’altra importante innovazione che apre una nuova frontiera per la Medicina. Il dottor Butera racconta a “Il Lametino” di un nuovo dispositivo salvavita in grado di aiutare i pazienti cardiopatici nella vita di tutti giorni: la "clessidra per il cuore".
“Si tratta di una procedura transcatetere – spiega – quindi meno invasiva rispetto all’intervento chirurgico classico a cuore aperto. Questa procedura è diretta ai pazienti con gravi cardiopatie congenite con pregressi multipli interventi chirurgici e quindi con un rischio aumentato di complicanze e mortalità”. Il nuovo impianto ha già salvato la vita a cinque pazienti, tutti operati all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Si apre così un nuovo orizzonte: correggere un grave difetto cardiaco senza dover ricorrere al classico intervento chirurgico con un decorso post-operatorio importante e rischio di mortalità.
“Questa procedura – prosegue il dottor Butera – permette di impiantare una valvola polmonare laddove la valvola polmonare del paziente non è presente oppure è gravemente disfunzionante. Queste anomalie della valvola polmonare comportano un sovraccarico di lavoro per la parte destra del cuore con dilatazione e scompenso e questi pazienti sono a rischio di mortalità e gravi complicanze. La valvola viene inserita pungendo la vena femorale e raggiungendo il cuore nel punto in cui è necessario intervenire mediante un tubicino denominato catetere”. Il dispositivo è formato da uno stent metallico auto espandibile, che ricorda la forma di una clessidra, ed è stato progettato in modo da ridurre il diametro dell’efflusso destro dilatato. All’interno di questa clessidra si impianta, sempre per via transcatetere, una valvola polmonare standard.
“La valvola – aggiunge ancora – viene avanzata quindi dentro questo catetere e poi riprende la propria forma una volta spinta al di fuori del catetere stesso. I pazienti hanno un decorso che richiede un ricovero di due o tre giorni post-intervento e possono quindi riprendere sostanzialmente tutte le loro attività e tornare alla vita normale molto molto rapidamente. Questo tipo di intervento e questa nuova tecnologia che siamo stati i primi in Europa ad utilizzare permetterà di raddoppiare il numero di soggetti che potranno evitare l’intervento chirurgico in questo tipo specifico di situazioni. Ormai sostanzialmente possiamo impiantare la valvola polmonare nell’80% dei pazienti che lo necessitano”
Dai banchi del liceo scientifico di Lamezia in giro per il mondo per la lotta alle cardiopatie congenite
Ma questo è solo uno degli ultimi importanti traguardi che il dottor Gianfranco Butera ha all’attivo nella sua lunga carriera. Cresciuto negli scout a Lamezia Terme sotto la guida di don Saverio Gatti, nel suo lavoro quotidiano mantiene sempre vivo uno degli insegnamenti di Baden Powell “Guardate lontano, e quando credete di star guardando lontano, guardate ancor più lontano”. Dopo il diploma al liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Lamezia, si iscrive alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Roma dove consegue la laurea nel 1993 fino a agli studi Specialistici in Pediatria. Nel 1996 si trasferisce per qualche anno a Parigi all’Ospedale Necker Enfants Malades dove si specializza in cardiologia pediatrica e cardiopatie congenite.
Nel 2000 torna a Milano e inizia la carriera professionale presso il policlinico San Donato Milanese IRCCS e nello stesso periodo completa la formazione con la specializzazione in cardiologia e nell’ambito della ricerca con il conseguimento del Diploma del Global Clinical Scholars Research Program dell’Harvard Medical School di Boston. Autore di più di duecento articoli specialistici e di vari testi specialistici, ha coordinato lo sforzo condiviso di oltre 40 autori internazionali per il testo intitolato “Cardiac Catheterization for congenital heart disease: from fetal life to adulthood” (Springer- Nature, 2015). È stato Presidente del Working Group of interventional Cardiology della European Association of Pediatric Cardiology nonchè Visiting Professor in varie università internazionali incluse Pechino, Bordeaux e Boston. Oltre al suo impegno professionale, il medico lametino ha portato avanti un progetto umanitario di sviluppo della cardiologia e cardiochirurgia pediatrica in Camerun con il Cardiac Centre Shisong. Dopo Milano è stato alla direzione del reparto di emodinamica delle cardiopatie congenite del bambino e dell’adulto del St Thomas’ Hospital e dell’Evelina Children’s e St Thomas Hospital di Londra prima di essere chiamato in patria all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù a dirigere l’Unità di Cardiologia Interventistica.
A. B.
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