Serrastretta - Inaugurato il primo defibrillatore acquistato con i proventi di “Ci ho messo il cuore”, il libro di Antonio Gigliotti in cui racconta la sua vita e la convivenza con un pacemaker, pacifica fino alla scorsa estate.
“L’idea che dall’estate scorsa aveva in mente Antonio Gigliotti, commercialista di Pianopoli, fondatore e tutt’oggi motore di “Fiscal Focus”, era soltanto una: riuscire a raccogliere più fondi possibili per finanziare l’acquisto di “DAE”, acronimo di Defibrillatori Automatici Esterni. Mesi dopo, appena a qualche settimana di distanza dalla pubblicazione di “Ci ho messo il cuore”, il suo ultimo libro, Gigliotti era felice, perché grazie ai primissimi proventi delle vendite è riuscito nell’impresa di donare un DAE che sarà installato sulla facciata della Parrocchia Santa Maria Immacolata di Accaria” si legge in una nota.
All’inaugurazione, alla presenza del Vescovo di Lamezia Terme Monsignor Serafino Parisi, di Don Francesco Benvenuto, parroco della parrocchia di Accaria e di Alfredo Latelli, istruttore BLSD – PBLSD (Basic Life Support Defibrillation - Pediatric Basic Life Support-Defibrillation, le procedure di primo soccorso in caso di arresto cardiaco). “Gigliotti era particolarmente commosso, come può essere chi sa di essere riconoscente ad un impianto a cui deve la vita, e proprio per questo ha capito sulla propria pelle quanto apparecchi come il DAE debbano diventare una presenza sempre più capillare, perché basterebbero per evitare buona parte delle 60mila morti che ogni anno avvengono in Italia per arresto cardiaco – prosegue - Non è un caso, se “Ci ho messo il cuore” è ben più di un titolo ad effetto, è una sorta di confessione in cui di capitolo in capitolo il “Direttore”, come lo chiamano i suoi collaboratori, svela lentamente la sua esistenza senza nascondere successi, difficoltà e sacrifici, a cominciare dal giro di boa del 2019, quando dopo una serie di controlli i medici gli consigliano di installare un pacemaker, o defibrillatore cardioverter, con cui avrebbe potuto continuare serenamente l’attività sportiva, anche se con qualche precauzione. Una convivenza che in effetti è andata avanti per anni senza particolari problemi, almeno fino alla scorsa estate, quando le carte in tavola sono cambiate all’improvviso: un giorno di metà agosto, una serie di scariche improvvise l’ha quasi tramortito, e solo giorni dopo il ricovero Gigliotti ha scoperto che in realtà gli avevano salvato la vita da un attacco cardiaco improvviso. Gigliotti sa che quel giorno è stato fortunato, ma sa anche che la fortuna va aiutata, e il defibrillatore di Accaria è il primo segno tangibile della missione che dentro di sé ha promesso di portare avanti”. “Il grande insegnamento che ci offre l’iniziativa di questa sera è che il defibrillatore che fra qualche giorno sarà posizionato sulla facciata della Chiesa di Accaria, sarà il segno dell’altruismo di qualcuno, pensato per chiunque un giorno dovesse averne bisogno”, ha commentato Monsignor Parisi.
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