Lamezia, Morabito (Osservatorio sociale San Nicola): "Sulla sanità nessuno si giri dall’altra parte"

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Lamezia Terme - "Sulla sanità lametina nessuno si giri dall’altra parte, nessuno si dichiari esente da responsabilità". Così, in una nota, il presidente Pino Morabito dell'Osservatorio Sociale San Nicola che pone l'attenzione, in particolare, sulla situazione del reparto di Urologia "un reparto ritenuto dai più - evidenzia - di eccellenza fino a non molto tempo fa, a guida Del Zoccali, da tempo stenta e si palesa nel non riuscire a garantire il servizio di pronta disponibilità notturna e festiva, che prevede un primo e un secondo reperibile attivabili a richiesta dal PS e per esigenze dei degenti in reparto. La pianta organica dell'U.O prevede, secondo l'ultimo piano dei fabbisogni, 10 Dirigenti medici ed un Primario. Di fatto sono 7 Dirigenti senza alcun Primario, se non un f/f. Dei 7 Dirigenti 2 sono inidonei a coprire i turni di pronta disponibilità e un Dirigente, per motivi personali, avrebbe già presentato domanda di licenziamento, con ultimo giorno lavorativo il 31 gennaio 2025".

Pertanto, prosegue "il servizio di pronta disponibilità è garantito da soli 5 Dirigenti medici fino al 31 gennaio, poi dal primo febbraio, stante così le cose, rimarrebbero in quattro, con tutti i gravami conseguenziali. La cosa è stata segnalata più e più volte, agli organi competenti, ma nessuna soluzione è stata formalizzata. Sicuramente il delegato dal Capo Dipartimento per assolvere alle incombenze di FF, non avendo i numeri per assicurare il servizio di pronta disponibilità senza incorrere in palese violazione del CCNL, ha evidenziato ufficialmente la grave problematica, le dinamiche e la carenza di organico. Ma di fatto nessun provvedimento è stato posto in essere, con evidenti rischi all'integrità ed alla salute dei pazienti ricoverati in Urologia e dei pazienti che afferiscono al PS. Un appello, dunque, un auspicio, affinché il Generale Battistini, assieme allo staff Dirigenziale, attivino ogni iniziativa utile a garantire la salute dei cittadini, sia se giungono in Pronto soccorso e sia se i pazienti si trovino ricoverati. Pertanto, non si può attendere oltre, c’è da prendere subito atto della esposta situazione ed assumere iniziative atte a risolvere quanto in reparto e per le chiamate in urgenza del Pronto soccorso, viene oramai costantemente vissuto e valutare che ogni possibile e conseguente responsabilità, non potrà essere tributata al personale medico del reparto richiamato".

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