Dalla baia del Borneo a Lamezia Terme: un giorno sul set di “Sandokan” - Video

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Lamezia Terme – Partito il conto alla rovescia per la distribuzione di Sandokan, serie evento internazionale prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction. Nata da un’idea di Luca Bernabei e sviluppata per la televisione da Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, la fiction è l’adattamento della storica saga scritta da Emilio Salgari, già portata sugli schermi televisivi dalla stessa Rai per l’iconico sceneggiato degli anni ’70, che ha reso celebre l’attore di origini indiane Kabir Bedi, il cui nome è legato indissolubilmente alla “Tigre della Malesia”.

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Come è noto, le riprese hanno coinvolto anche la Calabria, divenuta, per qualche mese, un set cinematografico en plein air tra Le Castella, Tropea, Gizzeria e, soprattutto, l’area industriale di Lamezia Terme, dove è stato costruito un vero e proprio backlot con cui ricreare parte della colonia inglese di Labuan. A inizio estate, Il Lametino ha avuto la possibilità di visitare il set situato presso l’ex Sir, documentando in esclusiva un’intensa giornata di ciak nel consolato. Un luogo qui inteso come una sorta di Fort Apache, un avamposto britannico nelle terre selvagge della Malesia, riprodotto con dovizia estrema di particolari e sfruttato dalla troupe per diverse scene cruciali. Si va dall’introduzione della figura di Marianna, decisamente più contemporanea e ribelle rispetto al passato, affatto propensa ad assecondare le rigide norme vittoriane in vista della sfarzosa festa per i suoi ventuno anni e, dunque, del suo debutto in società, a sequenze d’azione ambientate nelle prigioni, dove la ciurma di Sandokan è in grave pericolo.

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Presente, oltre al regista Jan Maria Michelini e ai suoi collaboratori, anche buona parte del cast, tra cui Alessandro Preziosi (il fido Yanez) e l’inglese John Hannah, star della trilogia de “La Mummia” e di romantici cult anni ’90 quali “Quattro matrimoni e un funerale” e “Sliding doors”, nei panni del Sergente Murray. Naturalmente, riflettori puntati, in particolare, su Can Yaman, divo turco che, per calarsi nel ruolo entrato nell’immaginario collettivo grazie a Bedi, si è sottoposto a un duro allenamento, destreggiandosi, principalmente, tra combattimento ed equitazione. A lui l’arduo compito di dar volto e anima a un personaggio ricco di sfumature, definito dal regista, nella sua visione moderna dell’opera di Salgari, “un supereroe dotato di bellezza e forza fisica, ma anche un uomo scanzonato con un lato sentimentale”. Sentimenti che entreranno in gioco dall’incontro con Marianna (l’esordiente Alanah Bloor), figlia del console britannico di Labuan, punto di partenza di una storia d'amore impossibile, ostacolata non solo dal colonialismo britannico, nemico giurato della “Tigre di Mompracem”, e dalle differenze sociali fra i due amanti, ma anche dal temibile cacciatore di pirati Lord Brooke, disposto a tutto pur di catturare Sandokan e conquistare il cuore della ragazza. Un villain interpretato da Ed Westwick, noto ai più per il ruolo di Chuck Bass in “Gossip girl”, ma già ammirato in un’altra importante produzione legata alla città di Lamezia: la trasposizione di “Romeo And Juliet” firmata, nel 2013, dal regista lametino Carlo Carlei. Archiviati i ciak in Calabria, preziosa occasione per dar lustro all’intera regione, donandole un'allure internazionale, non resta che attendere la fine del lavoro in post-produzione e, dunque, la messa in onda della serie, prevista per l’anno prossimo, quando sarà trasmesso in prima serata su RaiUno. Una nuova variante dell’antieroe salgariano che, sempre per citare Michelini, ha l’obiettivo di “spiegare Sandokan ai giovani e magari spezzare il cuore a qualche nostalgico”. Anche se, a proposito di cuori spezzati, the waiting is the hardest part.

“Sandokan” sarà distribuita in tutto il mondo da Fremantle International e in Spagna da Mediterráneo Mediaset España Group. Lux Vide, società del gruppo Fremantle, è approdata per la prima volta in Calabria con il sostegno della Film Commission e della Regione Calabria.

Francesco Sacco

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